Articoli Diritto Civile - Pagina 2

Le Gare d’Appalto nel Diritto Civile

L’appalto è un contratto mediante il quale una parte, detta appaltatore, si obbliga a compiere un’opera o a fornire un servizio per conto di un’altra parte, detta committente, utilizzando mezzi propri e assumendo il rischio della gestione, dietro pagamento di un corrispettivo.

Ordinanze e decreti: differenze (civile)

Nel panorama del diritto processuale civile italiano, il giudice assolve la sua funzione giurisdizionale di decisione delle controversie attraverso degli atti giuridici processuali denominati provvedimenti. Questi possono assumere diverse forme: la sentenza, l'ordinanza e il decreto. Sebbene tutte siano espressione della volontà giurisdizionale, si distinguono per funzione, forma e efficacia. La sentenza è il provvedimento per eccellenza, attraverso cui il giudice decide in via definitiva la controversia, definendo il giudizio in tutto o in parte. Essa presenta al suo interno una motivazione approfondita e può essere soggetta a diversi mezzi di impugnazione. Le ordinanze e i decreti, invece, sono provvedimenti tipicamente a carattere ordinatorio o istruttorio, ovverosia volti a regolare lo svolgimento del processo o a disporre atti necessari alla sua prosecuzione, senza decidere nel merito della lite (ad es. decreto che nomina un custode). Tuttavia, la legge prevede circostanze in cui anche un'ordinanza o un decreto possono assumere un contenuto decisorio, anticipando o producendo effetti simili a quelli di una sentenza (ad es. l’ordinanza con cui il giudice ammette i mezzi di prova richiesti dalle parti). La distinzione tra ordinanza e decreto risiede principalmente nelle loro caratteristiche procedurali: mentre la prima presuppone generalmente il contraddittorio tra le parti, la pronuncia in udienza o comunicata alle parti se fuori udienza e deve essere succintamente motivata; il decreto, al contrario, è spesso emesso senza preventivo contraddittorio (o "inaudita altera parte"), in situazioni che richiedono una decisione rapida ed è normalmente privo di motivazione, salvo i casi previsti espressamente dalla legge.

Guida ai beni mobili e immobili

Guida completa alla classificazione dei beni mobili e immobili nel diritto italiano: definizioni e caratteristiche.

Modulo di rimborso biglietto aereo

Compila e scarica il modulo per richiedere il rimborso aereo di un volo in ritardo o cancellato

Rimborso volo per ritardo o cancellazione: normativa e compensazioni 2025

Scopri quando hai diritto al rimborso o alla compensazione per voli cancellati o in ritardo. Norme UE e sentenze aggiornate al 2025..

Ritardo o mancato trasloco della linea telefonica

Un disservizio telefonico che si verifica molto frequentemente riguarda i tempi di attuazione del trasloco della linea telefonica che viene chiesto quando la linea fissa o dati deve essere portata dalla vecchia alla nuova abitazione. Scopri cosa fare quando c'è un ritardo o un mancato trasloco della linea telefonica

Inabilità sul posto di lavoro: diritti, tutele e obblighi

Comprendere cosa accade in caso di inabilità sul posto di lavoro è fondamentale sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. L’inabilità, infatti, può avere conseguenze rilevanti sul rapporto di lavoro, sui diritti economici e sulle tutele previste dalla legge. In Italia, la normativa distingue tra diverse forme di inabilità e prevede delle procedure per il riconoscimento, la tutela e la gestione di queste situazioni. L’obiettivo di questo articolo è fornire un quadro chiaro e sistematico dell’inabilità lavorativa secondo la normativa italiana: a partire dalla definizione giuridica fino alle tutele previste per i lavoratori, passando per la procedura di riconoscimento, le conseguenze contrattuali e le responsabilità del datore di lavoro. Saranno inoltre evidenziate le differenze tra inabilità e invalidità civile, le possibilità di risarcimento e le modalità per il reinserimento lavorativo dopo un periodo di assenza. Nel trattare l’argomento, si farà riferimento alle principali fonti normative e alla giurisprudenza più significativa, al fine di offrire un contributo concreto e aggiornato, utile sia in fase preventiva che contenziosa. 

Esame del DNA per il riconoscimento della paternità

Nel procedimento per riconoscimento di paternità, come del resto in ogni procedimento giudiziario accertativo, il nostro Ordinamento prevede che vi sia quello che si chiama onere della prova a carico della parte richiedente. Quanto detto significa che chi chiede in giudizio un accertamento ha l'onere di provare che ciò che viene chiesto è corrispondente alla realtà. La controparte ovviamente ha la possibilità di provare che quanto richiesto dall’attore non è sorretto da prove. Nel caso del riconoscimento di paternità pare evidente come gli esami genetici ed ematologici possano essere assolutamente esaustivi rispetto all’onere della prova dal quale è gravato l’attore in giudizio. L’esame del DNA risulta essere la prova principe in questo tipo di giudizi.

Matrimonio civile in Italia tra persone di nazionalità diversa

Scopri tutto sul matrimonio civile in Italia tra persone di nazionalità diversa: requisiti legali, documenti necessari e iter burocratico spiegati passo passo.

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