Articoli Diritto Civile - Pagina 2

Mantenimento figli con stipendio di 1500 euro: quanto spetta

Nel corso dello svolgimento di un legame matrimoniale o di convivenza, ma anche quando esso giunge al termine sorgono alcune problematiche da regolamentare. Tra queste la fondamentale è quella che attiene al mantenimento dei figli. In proposito, occorre esaminare diversi aspetti allo stesso correlati e consistenti nell’individuazione della disciplina di riferimento, nella ripartizione della responsabilità tra i genitori, nell’attuazione pratica e nell’individuazione delle situazioni di inadempimento all’obbligo che possono far insorgere la necessità di rivolgersi ad un legale per ottenere chiarimenti sulle azioni da intraprendere. Ci si domanda, inoltre, quali documenti occorra presentare per gestire al meglio la situazione e quali peculiari voci debbano essere ricomprese nel calcolo al fine di definire l’ammontare dell’assegno. Su questi aspetti ci si soffermerà nei paragrafi che seguono per prospettare un quadro il più completo possibile.

Usucapione: tempi e procedura

L'usucapione, disciplinata dall'art. 1158 c.c. e seguenti, è un modo di acquisto della proprietà di un bene o di altri diritti reali attraverso il possesso continuato nel tempo. Esso, nel dettaglio, rappresenta un modo di acquisto a titolo originario, il che significa che il diritto acquisito non deriva dal precedente proprietario, ma nasce ex novo in capo al possessore. La ratio di questo istituto è quella di far coincidere la situazione di fatto (il possesso) con la situazione di diritto (la proprietà), tutelando chi si prende cura del bene e lo rende produttivo, a discapito di un proprietario rimasto inerte. L'istituto dell’usucapione ha un'enorme importanza pratica, specialmente in ambito immobiliare, dove sanare situazioni di incertezza sulla titolarità è fondamentale per la circolazione dei beni.

Superbonus e Responsabilità Legali

La mediazione civile e commerciale come strumento di risoluzione delle controversie alternativa al processo

Il concetto di mediazione in ambito civile e commerciale e, più in generale, di strumenti di risoluzione delle controversie alternativi al contenzioso quali arbitrato e mediazione e del ruolo che questi possono avere nel fornire al cittadino una risposta rapida ed efficiente al bisogno di giustizia civile si è ormai ampiamente diffuso al di fuori dei lavori di tecnici del diritto raggiungendo ampie porzioni del dibattito pubblico. Da diversi anni a questa parte è infatti possibile notare negli interventi del legislatore una sempre più marcata tendenza alla promozione di detti strumenti di risoluzione delle controversie, le cui finalità appaiono chiare: ridurre il numero di cause pendenti dinnanzi agli uffici giudiziari così razionalizzando e meglio utilizzando le poche risorse a disposizione; garantire una soluzione rapida ed efficiente per un buon numero di controversie e, da ultimo, offrire una giustizia di prossimità che possa essere vicina ai cittadini. Tra i diversi mezzi di risoluzione delle controversie alternativi al contenzioso soprattutto la mediazione civile, attualmente regolata dal decreto legislativo 28 del 20 marzo 2010 nel testo consolidatosi a seguito degli interventi legislativi che si sono succeduti negli anni e dai diversi decreti attuativi, offre per un gran numero di questioni una soluzione semplice, rapida e funzionale per i cittadini.

Affidamento Condiviso e Tempi di Permanenza con i Figli

L’affidamento condiviso, disciplinato dalla L. 54/2006, è un istituto giuridico che prevede che entrambi i genitori, in caso di separazione o divorzio, possano esercitare congiuntamente la responsabilità genitoriale, prendendo di comune accordo le decisioni più importanti riguardanti la crescita e il benessere psico-fisico dei figli minori. L’obiettivo perseguito dalla normativa è quello di garantire ai figli minori il diritto di mantenere un rapporto continuativo con entrambi i genitori anche in fase di separazione, ricevendo cura, educazione ed istruzione da ciascun genitore. Questo – nella maggior parte dei casi – non significa che i minori trascorreranno con ciascun genitore la medesima quantità di tempo, ma che venga condivisa tra gli esercenti la c.d. responsabilità genitoriale atta a gestire congiuntamente tutte le questioni fondamentali legate alla crescita psico-fisica dei figli minori, come ad esempio in ambito scolastico, sanitario ed educativo. Come avremo modo di vedere nel corso di questo articolo, in alcune circostanze l’affido condiviso potrebbe non essere la scelta più idonea per garantire il rispetto del supremo interesse dei minori coinvolti. In questi casi, il Tribunale competente, potrebbe emettere un provvedimento di affido esclusivo. Tale provvedimento viene emanato in tutti quei casi in cui uno dei genitori venga ritenuto inadeguato, pericoloso o assente. L’affidamento esclusivo è, pertanto, una misura straordinaria con la quale si attribuisce l’esercizio della responsabilità genitoriale ad un solo genitore, il quale sarà chiamato ad assumere autonomamente le decisioni ordinarie e più importanti riguardanti i figli minori – pensiamo agli ambiti educativi o sanitari – richiedendo l’approvazione di entrambi i genitori solo in casi straordinari. 

Pignoramento Immobiliare: Come Funziona e Come Difendersi

Il pignoramento immobiliare rappresenta una delle forme più incisive di espropriazione forzata previste dal nostro ordinamento giuridico, disciplinata dagli articoli 555 e seguenti del Codice di procedura civile. Si tratta di uno strumento che consente al creditore di aggredire i beni immobili del debitore inadempiente per ottenere la soddisfazione coattiva del proprio credito attraverso la loro vendita forzata.  A differenza del pignoramento mobiliare, che colpisce beni di natura mobile presenti nell'immediata disponibilità del debitore, e del pignoramento presso terzi, che si rivolge a crediti o somme di denaro in possesso di soggetti diversi dal debitore, l'espropriazione immobiliare presenta caratteristiche procedurali specifiche e tempi considerevolmente più lunghi. La recente Riforma Cartabia, entrata in vigore il 28 febbraio 2023, e il successivo Decreto Correttivo n. 164 del 31 ottobre 2024, hanno introdotto significative modifiche alla procedura, snellendo alcuni passaggi e riducendo i termini per l'adempimento di specifici oneri processuali.  L'impatto di questa procedura sui cittadini è particolarmente severo, considerando che spesso coinvolge l'abitazione principale del nucleo familiare. Tuttavia, il legislatore ha predisposto numerosi strumenti di tutela, sia di carattere sostanziale che processuale, che consentono al debitore di opporsi efficacemente alla procedura o di trovare soluzioni alternative che evitino la perdita dell'immobile. La conoscenza approfondita di tali meccanismi di difesa risulta fondamentale per chiunque si trovi a dover affrontare questa delicata situazione giuridica. 

La responsabilità civile e penale del medico.

A CURA DELL'AVV. GIACOMO FUSCALDO | COMPONENTE DEL GRUPPO DI RICERCA CIVILISTICO PRESSO UNIVERSITA' DELLA CALABRIA.

Reati contro l’onore e reputazione

Nel sistema giuridico italiano, l’onore e la reputazione sono beni giuridici di rilievo costituzionale, tutelati non solo in ambito civile ma anche, con specifiche incriminazioni, nel Codice Penale. Tali reati si collocano nel Titolo XII del Libro II del codice, rubricato “Dei delitti contro la persona”, e più precisamente nel Capo III, che disciplina i delitti contro l’onore. L’onore, in senso giuridico, può essere inteso come la dignità personale, il sentimento della propria integrità morale, mentre la reputazione attiene alla considerazione che gli altri hanno del soggetto nell’ambito della vita sociale. La tutela penale si esplica principalmente attraverso le fattispecie di ingiuria (oggi depenalizzata e sanzionata in via civilistica), diffamazione e calunnia. La diffamazione (art. 595 c.p.) protegge la reputazione dall’offesa comunicata a più persone, mentre la calunnia (art. 368 c.p.) punisce chi incolpa falsamente un innocente di un reato. La rilevanza della tutela della reputazione si riflette anche nel bilanciamento con altri diritti fondamentali, come la libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.), cui l’interprete è chiamato a dare concreta attuazione, specie nei contesti mediatici e digitali. L’analisi dei reati contro l’onore implica dunque una costante attenzione all’evoluzione sociale e giurisprudenziale, al fine di garantire l’effettività della protezione dei diritti della persona.

Differenze tra diritto penale e civile

Il diritto penale e il diritto civile rappresentano due pilastri fondamentali dell'ordinamento giuridico italiano, distinti per finalità, oggetto e strumenti di tutela.  Il diritto penale ha la funzione di tutelare i beni giuridici fondamentali della collettività (come la vita, l’incolumità, la libertà personale) attraverso la previsione di reati e l’irrogazione di sanzioni penali nei confronti di chi li viola. Esso è caratterizzato dal principio di legalità e dalla riserva di legge, oltre che da una marcata incidenza coercitiva dello Stato. Il diritto civile, invece, disciplina i rapporti tra privati, concernenti situazioni patrimoniali e personali (famiglia, obbligazioni, proprietà, successioni), tutelando gli interessi individuali e garantendo strumenti di risoluzione delle controversie prevalentemente risarcitori o restitutori. La distinzione tra questi due ambiti è essenziale, tanto per i cittadini quanto per i professionisti del diritto: consente, infatti, di orientare correttamente le scelte procedurali, individuare le competenze giurisdizionali e comprendere la natura delle tutele attivabili. Per l’avvocato, conoscere i confini tra penale e civile significa operare con precisione nella scelta del rito, dei mezzi istruttori e dei rimedi giurisdizionali.

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