Articoli Diritto Civile - Pagina 1

Differenze tra diritto penale e civile

Il diritto penale e il diritto civile rappresentano due pilastri fondamentali dell'ordinamento giuridico italiano, distinti per finalità, oggetto e strumenti di tutela.  Il diritto penale ha la funzione di tutelare i beni giuridici fondamentali della collettività (come la vita, l’incolumità, la libertà personale) attraverso la previsione di reati e l’irrogazione di sanzioni penali nei confronti di chi li viola. Esso è caratterizzato dal principio di legalità e dalla riserva di legge, oltre che da una marcata incidenza coercitiva dello Stato. Il diritto civile, invece, disciplina i rapporti tra privati, concernenti situazioni patrimoniali e personali (famiglia, obbligazioni, proprietà, successioni), tutelando gli interessi individuali e garantendo strumenti di risoluzione delle controversie prevalentemente risarcitori o restitutori. La distinzione tra questi due ambiti è essenziale, tanto per i cittadini quanto per i professionisti del diritto: consente, infatti, di orientare correttamente le scelte procedurali, individuare le competenze giurisdizionali e comprendere la natura delle tutele attivabili. Per l’avvocato, conoscere i confini tra penale e civile significa operare con precisione nella scelta del rito, dei mezzi istruttori e dei rimedi giurisdizionali.

Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro

Per tutti gli attori del mondo del lavoro è fondamentale conoscere i propri diritti e le corrette procedure da seguire in caso di infortunio sul lavoro. La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro non è infatti solo un obbligo normativo, ma un principio fondamentale per una società civile. Per i lavoratori dipendenti, comprendere i propri diritti significa sapere come agire in caso di infortunio, conoscere le tempistiche per le segnalazioni, e conoscere a quali prestazioni hanno diritto e come accedere al supporto medico e legale necessario.  Per i lavoratori autonomi, conoscere le procedure per la denuncia di un infortunio, anche se non direttamente legate all'INAIL per tutti i casi, permette di gestire al meglio la propria situazione e di non trovarsi impreparati di fronte a eventi avversi che potrebbero compromettere la propria attività. Per i datori di lavoro, la conoscenza approfondita delle normative in materia di sicurezza sul lavoro e di gestione degli infortuni è un obbligo legale. Adottare tutte le misure preventive necessarie, formare adeguatamente i dipendenti e saper gestire correttamente un infortunio, dalla segnalazione all'assistenza al lavoratore, non solo evita sanzioni e contenziosi, ma dimostra un'etica aziendale che valorizza la salute e il benessere dei propri collaboratori. In questo contesto, l'INAIL - Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro svolge un ruolo centrale, in quanto è preposto alla gestione dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, garantendo ai lavoratori infortunati o ammalati una tutela economica e sanitaria.  Da ultimo, il diritto al risarcimento è un aspetto fondamentale. In caso di infortunio o malattia professionale, il lavoratore ha diritto a essere risarcito per il danno subito, sia esso biologico, patrimoniale o morale. 

Multa per eccesso di velocità: guida completa per l'impugnazione

L’articolo 142 del Codice della Strada (C.d.S.) disciplina in maniera precisa i limiti di velocità a cui devono obbligatoriamente attenersi tutti gli utenti della strada, siano essi autoveicoli, ciclomotori, quadricicli, autocarri e autobus; al comma 6 ed al comma 6 bis del summenzionato articolo sono indicate le modalità di rilevamento delle infrazioni. Talvolta, gli utenti della strada potrebbero ricevere presso la propria residenza una raccomandata contenente una sanzione per la violazione del Codice della Strada registrata dagli autovelox, ma prima di procedere all’intimato pagamento è opportuno verificare che gli agenti accertatori abbiano rispettato tutte le prescrizioni del Codice della Strada.

La Differenza tra diritto civile e privato: cosa sapere davvero 

Nel lessico giuridico italiano, i termini "diritto civile" e "diritto privato" sono frequentemente utilizzati in modo intercambiabile, dando luogo a equivoci interpretativi. Chiarire la loro distinzione non è solo una questione terminologica, ma rappresenta un passaggio fondamentale per comprendere correttamente l’architettura del nostro ordinamento giuridico. La confusione nasce anche dal fatto che, nel nostro sistema codicistico, il Codice Civile del 1942 rappresenta il corpus normativo centrale del diritto privato. Tuttavia, mentre il diritto civile può essere considerato una branca del diritto privato, quest’ultimo ha una portata più ampia, includendo anche il diritto commerciale, il diritto del lavoro, il diritto agrario, nonché aspetti del diritto internazionale privato. Uno degli errori più comuni è ritenere che le due espressioni siano perfettamente sinonime. Al contrario, il diritto privato costituisce il genus, mentre il diritto civile ne è una species, ovvero una sua componente essenziale ma non esaustiva. L’obiettivo dell’articolo è fornire una base concettuale solida per comprendere il rapporto tra queste due categorie giuridiche, evidenziando come la loro distinzione influisca sulla classificazione delle fonti, sull’organizzazione della didattica universitaria e sulla struttura della formazione giuridica. Comprendere con precisione tali nozioni significa dotarsi di uno strumento interpretativo essenziale per l’esercizio della professione forense e per l’elaborazione dottrinale.

Sfratto per morosità: tempi e procedura

Lo sfratto per morosità rappresenta uno degli istituti più rilevanti e complessi del diritto delle locazioni, configurandosi come il principale strumento a disposizione del locatore per ottenere la risoluzione del contratto di locazione e il conseguente rilascio dell'immobile in caso di inadempimento del conduttore nell'obbligo di pagamento del canone. La sua importanza pratica è testimoniata dall'elevato numero di procedimenti che annualmente vengono instaurati presso i tribunali italiani, costituendo una delle principali cause di contenzioso in materia locatizia.

Azioni a Difesa della Proprietà

L’ordinamento giuridico italiano effettua diverse distinzioni tra i diritti. Una classificazione di particolare rilevanza distingue tra diritti reali e diritti di credito. In questa sede ci si soffermerà ad analizzare il diritto reale per eccellenza, ossia il diritto di proprietà, e ad esaminare quali possano essere le azioni che la legge italiana prevede a tutela dell’istituto nell’ipotesi in cui esso sia violato o compromesso dal comportamento altrui. Come appena accennato il diritto di proprietà si inquadra nella categoria dei diritti reali, i quali si contrappongono ai diritti di credito e ricomprendono tutti i diritti soggettivi sulle cose, tali da attribuire al rispettivo titolare un potere immediato e assoluto sul bene che ne forma oggetto. Il diritto reale per eccellenza, quindi, è rappresentato dal diritto di proprietà, che, come si avrà modo di esporre nel prosieguo, attribuisce al titolare il diritto di godere in modo pieno ed esclusivo del bene, purché entro i limiti espressamente fissati dalla legge. Oltre al diritto di proprietà, il sistema giuridico italiano prevede ulteriori diritti reali, ripartiti in due categorie: i diritti reali di godimento e i diritti reali di garanzia. Fatta questa premessa, sembra opportuno partire dalla definizione e dall’inquadramento normativo del diritto di proprietà.

Che cos’è il trust? Significato, funzionamento e applicazioni pratiche

Il trust è un istituto giuridico di origine anglosassone che delinea una relazione fiduciaria trilaterale. Il disponente (settlor) effettua il trasferimento di beni al trustee (fiduciario), il quale ne assume l'amministrazione nell'interesse del beneficiario (beneficiary) conformemente alle prescrizioni dell'atto istitutivo. La configurazione operativa comporta l’istituto della segregazione patrimoniale: i beni conferiti formano un patrimonio autonomo, distinto tanto dal patrimonio del trustee quanto da quello del beneficiario. Il trustee consegue la titolarità formale ma non sostanziale, dovendo amministrare secondo i parametri fiduciari prestabiliti. Gli impieghi pratici si estendono dalla pianificazione patrimoniale, a quella successoria sino alla protezione patrimoniale, dalla gestione di investimenti all'amministrazione di fondi previdenziali. Nell'ambito nazionale, il trust interno può perseguire soprattutto finalità di tutela del patrimonio familiare o di soggetti in condizioni di vulnerabilità. L'efficacia deriva dal riconoscimento giurisdizionale e dalla corretta strutturazione dell'atto costitutivo, che deve precisare chiaramente scopi, prerogative del trustee e modalità distributive per assicurare certezza giuridica e funzionalità dell'istituto.

Come scrivere una diffida legale efficace?

La diffida legale è uno strumento formale e strategico per far valere i propri diritti prima di adire le vie giudiziarie. Si tratta di un atto formale – nella maggior parte dei casi redatta da un avvocato - con cui si intima ad un soggetto di adempiere a un obbligo, cessare un comportamento illecito o rimediare a una violazione, entro un termine perentorio che generalmente viene indicato in 15 giorni (in caso di diversi accordi tra le parti può scendere, ad esempio, anche in 7 giorni o aumentare in 30 giorni). Scrivere una diffida efficace significa saper bilanciare tono, contenuto e forma, mantenendo la validità giuridica e aumentando la possibilità di risolvere la controversia senza contenzioso. 

Le Gare d’Appalto nel Diritto Civile

L’appalto è un contratto mediante il quale una parte, detta appaltatore, si obbliga a compiere un’opera o a fornire un servizio per conto di un’altra parte, detta committente, utilizzando mezzi propri e assumendo il rischio della gestione, dietro pagamento di un corrispettivo.

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