Aggressione da parte di un cane: cosa fare?

​​​​​​​Accade sovente che persone vengano aggredite da cani e in conseguenza dell’aggressione subiscano dei danni più o meno gravi. L’ordinamento giuridico italiano si premura di disciplinare tale casistica prevedendo una forma di responsabilità ad hoc, mediante l’introduzione di una normativa specifica, volta a disciplinare quale sia il soggetto in capo al quale venga posta la responsabilità del fatto dannoso dell’animale e in presenza di quali condizioni tale soggetto sia effettivamente chiamato a rispondere. Nel corso della trattazione si avrà cura di esaminare il complesso degli elementi che integrano gli elementi che portano a un riconoscimento di responsabilità a partire dai comportamenti dell’animale che possono essere considerati rilevanti, per poi proseguire agli obblighi posti a carico del proprietario sia in costanza dei fatti che in una fase successiva, al tipo di danni risarcibili, alle figure di assicurazione che possono essere concluse dal proprietario a sua tutela, agli obblighi addizionali che debbono essere ottemperati per cani ritenuti particolarmente pericolosi e ai modi per prevenire che essi possano porre in essere comportamenti dannosi o lesivi. Si cercherà, quindi, di fornire un quadro il più completo possibile in materia, per consentire a chiunque di comprendere come agire e quali conseguenze siano applicabili al proprietario.


Quando un Cane può Causare Danni a una Persona

  • Comportamenti aggressivi e situazioni comuni

Sono molteplici le situazioni in cui un cane con comportamenti aggressivi possa causare danni a uno o più soggetti.

La situazione più comune è quella in cui l’animale venga condotto in un luogo affollato in cui un soggetto faccia dei movimenti o tenga degli atteggiamenti che lo spaventano e che, quindi, lo inducano a reagire aggredendolo.

Ancora situazione che può indispettire il cane, provocandone la reazione, è quella in cui gli si lasci intendere o credere che il suo proprietario o altro soggetto appartenente alla sua sfera di legami più stretti siano in pericolo, così sollecitando il suo spirito protettivo.

  • Incidenti nei luoghi pubblici e privati

Ai fini della rilevanza sul piano giuridico nonché dell’applicabilità delle conseguenze previste dalla legge, sia essa civile o penale, non vi è differenza in relazione al luogo in cui gli eventuali incidenti incresciosi si verifichino, potendo indifferentemente essi avvenire in luoghi pubblici o anche privati.

Ciò che differisce normalmente è la potenziale esposizione ad un numero più o meno elevato di stimoli esterni e persone, tali da poter sollecitare la reazione del cane.
Di contro, una volta riconosciuti i presupposti per la configurabilità di una responsabilità penale o civile l’applicabilità delle conseguenze prescinderà dal luogo in cui è avvenuto l’incidente.

  • Differenza tra morsicatura e lesioni indirette

La morsicatura del cane è definibile come la lesione di ordine traumatico cagionata dalla stretta tra i denti dell’animale e che in rifermento alle dimensioni e alle sue intenzioni può comportare conseguenze più o meno gravi, provocando talvolta lividi e sanguinamenti.

Distinte sono, invece, quelle che vengono definite come lesioni indirette, ossia da quelle lesioni di tipo muscolare che non sono conseguenza di un impatto diretto, ma sono l’effetto di uno sforzo eccessivo, di uno stiramento o di una contrazione (come nel caso in cui si debba effettuare un notevole sforzo per cercare di evitare che l’animale tenti di ferirci).


Responsabilità del Proprietario del Cane

  • Articolo 2052 del Codice Civile

Per meglio comprendere le caratteristiche proprie della forma di responsabilità del proprietario del cane che abbia cagionato un danno a soggetti terzi sembra opportuno prendere le mosse dall’articolo di riferimento, ossia l’articolo 2052 del codice civile rubricato “Danno cagionato da animali”.

A norma di tale disposizione è chiamato a rispondere dei danni cagionati dall’animale il proprietario o il diverso soggetto che se ne serva per il tempo in cui lo ha in uso.

Ciò sia che il cane fosse sotto la sua custodia sia che esso si fosse smarrito o che sia fuggito dal soggetto come identificato al periodo precedente.

In proposito, si osserva come tale regola generale soffra un’eccezione, dal momento che è puntualmente previsto che il soggetto possa andare esente da responsabilità qualora sia in grado di dimostrare che l’evento lesivo o dannoso sia derivato da caso fortuito, ossia un evento imprevedibile, inevitabile estraneo alla volontà del proprietario.

  • Responsabilità oggettiva del proprietario

La responsabilità del proprietario o del soggetto che si serva dell’animale ai sensi del codice civile si delinea, quindi, come una forma di responsabilità oggettiva, tale per cui egli è chiamato a rispondere del fatto lesivo o dannoso cagionato dal comportamento del cane indipendentemente da qualsivoglia forma di dolo o colpa da parte sua.

Il soggetto che voglia andare esente da responsabilità in tal modo è chiamato a provare l’insussistenza del nesso causale tra il comportamento dell’animale e il fatto conseguenza dannoso dovuta ad un evento esterno, imprevedibile e assolutamente estranea alla sua sfera di controllo, estraneo alla sua volontà.

  • Obbligo di vigilanza e custodia dell’animale

Il soggetto è, quindi, tenuto ad osservare un obbligo di vigilanza e custodia sull’animale.

In concreto, tale obbligo si estrinseca non solo nel prestare all’animale affetto e cure ove necessarie, bensì anche e soprattutto nel dovere di esercitare sull’animale un controllo continuo e pressante, diretto proprio al fine di evitare che questi possa attuare comportamenti pregiudizievoli per soggetti terzi.

Deve, quindi, trattarsi di un’attività di vigilanza attiva, non potendo essa limitarsi all’osservazione del comportamento dell’animale, ma implicando la necessità di adottare ogni precauzione necessaria ad evitare che da esso possa derivare una qualsiasi conseguenza dannosa per cose o altri soggetti.


Cosa Fare Subito Dopo un'Approvazione o un Morso

  • Primo soccorso e documentazione delle ferite

Ci si chiede a questo punto come si debba procedere in seguito all’aggressione subita da un soggetto da parte di un animale.

Ebbene, è appena il caso di evidenziare come fondamentale sia, innanzitutto, prestare al soggetto aggredito il primo soccorso, aiutandolo a tamponare ed eventualmente a tentare di limitare le conseguenze derivanti dalle ferite subite, quali copiose perdite di sangue.

In tale contesto, fondamentale è anche cercare di documentare al meglio le ferite subite, in modo da valutarne e consentire anche al personale sanitario o ai magistrati che siano chiamati a intervenire di prendere contezza della relativa portata e gravità.

  • Identificazione del proprietario del cane

Una volta prestate le prime possibili cure alla persona che sia stata aggredita o ferita dal cane è necessario che si proceda all’identificazione del proprietario dell’animale, onde accertare eventuali profili di responsabilità in capo a quest’ultimo.

In proposito, si rammenta che occorre in via primaria verificare che l’animale sia dotato di microchip. In tal caso, l’identificazione del proprietario è agevole, essendo il dispositivo registrato all’anagrafe canina e collegato direttamente al soggetto titolare.

Si deve, infatti, precisare che da qualche anno a questa parte, ormai, la registrazione dell’animale all’anagrafe canina con conseguente applicazione del microchip è divenuta obbligatoria per il titolare.

  • Segnalazione alle autorità sanitarie e forze dell’ordine

Ultimo passaggio che sembra opportuno seguire in caso di aggressione da parte di un cane cui conseguano eventualmente anche lesioni più o meno gravi è quello di segnalare il fatto sia alle autorità sanitarie sia alle forze dell’ordine.

La segnalazione alle prime è finalizzata a consentire che il soggetto aggredito/ferito possa essere assoggettato a tutte le cure del caso, ivi compresa la profilassi per l’eventualità in cui l’animale sia affetto da patologie pericolose per l’uomo.

La seconda, invece, è preordinata a dare l’avvio all’eventuale iter giudiziario finalizzato all’accertamento della civile e penale responsabilità e al riconoscimento del risarcimento del danno.


Risarcimento Danni per Morsi o Lesioni da Cane

  • Danno biologico, morale e patrimoniale

Il risarcimento può avere ad oggetto fondamentalmente le seguenti voci di danno:

-   danno biologico: si identifica con la lesione, sia essa temporanea o permanente, all’integrità psico-fisica del soggetto e risarcibile a prescindere dalla capacità del soggetto di produrre reddito e tale da influire sul normale esercizio delle attività quotidiane nonché da incidere sul regolare svolgimento delle relazioni interpersonali;

-       danno morale: identificabile come la sofferenza interiore e il turbamento psicologico subiti da una persona a causa della lesione o dell’aggressione dell’animale;

-   danno patrimoniale: il pregiudizio economico comprensivo di danno emergente (perdite economiche dirette, come quelle derivanti dalle spese sopportate per le cure mediche) e lucro cessante (come quello derivante dall’impossibilità di lavorare regolarmente a causa delle ferite o delle lesioni riportate a causa dell’aggressione).

  • Come si calcola l’entità del risarcimento

Il danno biologico viene commisurato a seguito di una valutazione medico-legale tale da determinare la percentuale di invalidità permanente o il periodo di danno temporaneo e successivamente concretamente quantificato sulla scorta dei parametri contenuti nelle tabelle del Codice delle Assicurazioni Private.

Il danno morale viene quantificato in via equitativa dal giudice, che valuta la gravità del danno. Le condizioni personali della vittima e il lasso di tempo di perduranza della sofferenza patita e liquidato secondo i parametri di cui alle tabelle di Milano.

Il danno patrimoniale si quantifica sommando le perdite dirette e le spese sostenute e il mancato guadagno futuro e le incidenze negative sul reddito dovute al fatto illecito dell’animale.

  • Prove necessarie per ottenere il risarcimento

Al fine di ottenere la condanna al risarcimento del danno da parte del proprietario del cane è necessario produrre nel corso del giudizio tutte le prove necessarie e sufficienti al fine di convincere il giudice, quali:

-   relazioni mediche, dalle quali emerga un’attenta valutazione del danno subito da parte di un medico;

-       scontrini attestanti le spese sostenute per supportare terapie o cure mediche che si siano rese necessari;

-       testimonianze relative allo svolgimento dei fatti e volte a dimostrare che l’evento dannoso e lesivo sia effettivamente conseguenza immediata e diretta della lesione o aggressione subita dall’animale;

-   ogni altra prova si manifesti idonea a dimostrare fatto, evento e nesso di causalità.


Polizze Assicurative e Tutela del Proprietario

  • RC cane: cosa copre e quanto costa

Il proprietario che voglia tutelarsi a fronte del rischio di dover risarcire i danni del proprio cane cagionati a soggetti terzi deve sottoscrivere apposita polizza assicurativa (la c.d. RC cane), la quale più coprire le seguenti tipologie di danno:

-   danni cagionati a persone estranee al nucleo familiare del proprietario del cane;

-       danni cagionati ad altri animali che siano di proprietà di soggetti diversi rispetto al proprietario del cane;

-   danni cagionati a cose altrui, quali mobili, recinzioni, automobili o eventualmente anche parti dell’appartamento di proprietà altrui.

Tutte le predette voci sono risarcibili anche se causate durante un viaggio.

  • Obbligatorietà dell’assicurazione

In Italia, ad oggi, la sottoscrizione di un RC cane non è obbligatoria per il proprietario dell’animale, anche se è sempre consigliabile affinché il proprietario possa essere manlevato in caso di accertata responsabilità.

La regola anzidetta soffre di un’eccezione, ossia il caso in cui il cane sia stato da un veterinario segnalato come notevolmente aggressivo e sia stato iscritto nell’apposito registro, quello dei cani morsicatori.

  • Esclusioni e limiti di copertura

La polizza assicurativa di cui si è detto (RC cane) nella sua forma base, invece, non comprende altre voci di danno, quali quelle che abbiano ad oggetto:

-   le spese veterinarie sostenute dal proprietario per la cura del cane;

-       i danni cagionati dall’animale al suo proprietario, avendo la RC cane caratteristica precipua di essere volta a coprire i danni che siano rivolti a soggetti terzi;

-   i danni eventualmente cagionati dal proprietario al proprio cane.

In concreto, quindi, è possibile affermare che la polizza in questione è tale da coprire tutti i casi in cui il cane cagioni lesioni o danni a soggetti terzi o a beni che siano di proprietà altrui, non anche qualora tali lesioni o danni siano rivolte alla persona o alle cose del proprietario del cane o al cane stesso.


Cani Pericolosi e Obblighi Aggiuntivi

  • Elenco dei cani considerati a rischio

Per quanto attiene alla tematica relativa all’individuazione dei cani considerati più pericolosi è necessario considerare che, in realtà, non esistono cani sussumibili nella classificazione in linea astratta ed assoluta, dipendendo la pericolosità, innanzitutto e soprattutto, da come l’animale è cresciuto ed educato.

In passato, invero, vi erano delle razze che venivano classificate come quelle di cani pericolosi, tra le quali erano ricomprese le razze dei Pittbull Terrier, dei Rottweiler e dei Staffordshire Bull Terrier.

Le liste a suo tempo stilate, tuttavia non sono ormai da tempo più operative in Italia, pur permanendo la classificazione all’estero e come indicazioni di massima. 

  • Obbligo di guinzaglio e museruola

Per cercare di arginare i rischi collegati all’eventuale aggressività del cane ed evitare che questi morda o ferisca persone è imposto un obbligo generale di portare gli animali, in specie di grossa taglia, al guinzaglio quando si circola in luoghi esterni alla propria abitazione, in particolar modo nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.

Più nel dettaglio è previsto che il cane debba essere portato fuori con un guinzaglio che non sia di lunghezza superiore a quella di 1,5 metri.

A tale prescrizione si aggiunge quella secondo la quale è necessario che il cane sia munito di museruola. 

  • Ordinanze comunali e ASL veterinarie

In materia di regolamentazione delle prescrizioni per gli animali pericolosi vengono in rilievo, innanzitutto, le ordinanze comunali che introducono obblighi per la gestione dell’animale pericoloso, per quanto riguarda, in special modo, l’uso di guinzaglio e museruola e gli obblighi assicurativi. Le ordinanze sono emesse dal Sindaco e liberamente consultabili mediante il sito del Comune.

Ordinanze in materia possono essere emesse anche dalle ASL veterinarie e possono prevedere non solo l’obbligo di identificazione mediante microchip, ma anche di segnalare le ferite provocate dal cane, l’onere di mantenere il cane in determinate condizioni fino, addirittura, il sequestro dell’animale nei casi più gravi.


Conseguenze Penali per il Proprietario

  • Lesioni colpose per omessa custodia

Da un punto di vista penalistico il proprietario può essere chiamato a rispondere per le  lesioni colpose cagionate dall’animale ai sensi dell’articolo 590 c.p.c., essendo egli tenuto a tenere sotto controllo costante l’animale e nel caso non ottemperi risponderà personalmente e sarà sanzionato con la reclusione fino a tre mesi o la multa fino a euro 309,00, se la lesione è grave con la reclusione da uno a sei mesi o la multa da euro 123,00 a euro 619,00, se è gravissima con la reclusione da tre mesi a due anni o la multa da euro 309,00 a euro 1.239,00.

  • Rilevanza dell’aggressione ai sensi del codice penale

Ci si chiede se solo il comportamento effettivamente dannoso possa assumere rilevanza ai sensi del codice penale ovvero se anche il comportamento meramente aggressivo possa avere conseguenze.

Sul punto non può che concludersi che, anche per quanto concerne il comportamento tenuto dall’animale al pari del comportamento umano, l’aggressione in sé e per sé considerata rimane priva di pregio se non integra i presupposti specificamente richiesti dall’ordinamento per le fattispecie penali. Il comportamento aggressivo a sé stante, quindi, non integra reato in sé, ma solo se funge da elemento costitutivo di fattispecie, in considerazione della gravità del fatto e delle conseguenze.

  • Casi gravi e responsabilità aggravate

Come si è avuto modo di evincere da quanto affermato poco sopra la normativa penale gradua le conseguenze applicabili al soggetto ritenuto colpevole (i.e. il proprietario per il comportamento dell’animale) in relazione alla gravità delle lesioni cagionate, essendo la pena edittale di base destinata ad essere incrementata gradualmente all’incrementare della lesività del fatto commesso.

In particolare, come già si è avuto modo di precisare, la pena comminabile dal giudice potrà aumentare fino ad un massimo di euro 1.239,00 e salva l’applicazione di eventuali circostanze aggravanti riconosciute nel caso concreto, ipotesi nella quale potrebbe aumentare ancora di un terzo nel massimo.


Prevenzione: Come Evitare che il Cane Causi Danni

  • Educazione e addestramento

Appare intuitivo come per evitare che il cane causi danni a cose, ma ancor prima che tenga comportamenti aggressivi nei confronti di persone fisiche è necessario che il proprietario dell’animale proceda a impartire a quest’ultimo un’adeguata educazione, cercando, magari anche attraverso il ricorso a personale esperto in materia, di impartirgli le regole base sin da quando è cucciolo.

In specie, si può ricorrere a corsi di addestramento ad hoc, basati su sessioni di breve durata, ma frequenti nel corso delle quali gratificare i cani allorché tengano comportamenti corretti e desiderati, mediante lodi o piccoli premi di norma di tipo alimentare.

  • Regole in casa e in luoghi pubblici

Fondamentale è anche far comprendere all’animale quali comportamenti gli possono essere concessi all’interno dell’abitazione e cosa gli è, invece, proibito all’esterno e nei luoghi pubblici.

Se, infatti, in casa è possibile concedergli una maggiore libertà, all’aperto e in presenza di soggetti estranei al proprietario occorre prestare la massima attenzione.

Oltre a tenere l’animale al guinzaglio e se occorre con la museruola sembra opportuno anche mantenere da altre persone una distanza che si può definire di sicurezza, in maniera tale da consentire al proprietario di prevedere eventuali comportamenti aggressivi e di intervenire in tempo utile che sfocino in lesioni o danni.

  • Come riconoscere segnali di aggressività

Come appena detto fondamentale è cercare di riconoscere in tempo i segnali di aggressività.

Sul punto, vi sono atteggiamenti che dovrebbero mettere in guardia, quali: il tenere la coda alta e dritta o il corpo rigido, teso e proteso in avanti, il ringhiare o abbaiare con insistenza, il digrignare i denti, il tentare di mordere, il fissare lo sguardo verso la vittima tenendo le orecchie ben dritte e la dilatazione delle pupille.

In presenza di uno o più di questi segnali è necessario prestare la massima attenzione e cercare di allontanare il cane quanto prima possibile dalla fonte del disagio.


FAQ – Danni alle Persone Fatti dai Cani

  • Se il cane era al guinzaglio, sono comunque responsabile?

La questione è stata a lungo dibattuta in giurisprudenza.

Ad oggi l’orientamento prevalente nelle impostazioni della Cassazione è volto nel senso di ritenere che il proprietario resta sempre responsabile, perché non è dato escludere che il cane possa, comunque, aggredire o mordere se non correttamente assicurato al fianco del padrone.

  • Posso denunciare un cane aggressivo anche senza ferite?

La risposta al quesito è affermativa.

In disparte le ferite che un cane aggressivo può provocare a persone nel caso concreto, il suo comportamento aggressivo può, comunque, essere sintomatico di un’elevata pericolosità dell’animale.
La segnalazione può essere rivolta alle forze dell’ordine o ai servizi veterinari delle ASL/ATS competenti per territorio.

  • Quali documenti servono per ottenere un risarcimento?

Occorre produrre la documentazione necessaria a dimostrare il nesso causale tra il comportamento dell’animale e il danno subito nonché il danno stesso.

Tra essi si possono contemplare i verbali delle autorità o servizi veterinari, foto del fatto e dei danni provocati, le testimonianze di soggetti che hanno assistito alla scena.

  • Se il cane era fuggito, il proprietario paga comunque?

A norma del codice civile italiano il proprietario del cane è tenuto a rispondere dei danni provocati da questo in qualsiasi circostanza con l’unica eccezione dell’eventualità in cui riesca a dimostrare il caso fortuito, e, quindi, sia qualora il cane sia nelle prossimità del proprietario sia quando gli sia fuggito.

  • Chi risponde se il cane è affidato temporaneamente a un’altra persona?

Nelle situazioni in cui il cane, temporaneamente affidato a un soggetto diverso dal proprietario, cagioni un danno a un soggetto terzo il codice civile italiano prevede che la responsabilità civile per il danno cagionato ricada tanto sul soggetto cui il cane era affidato sia sul proprietario in solido tra loro.

 

Avvocato Chiara Biscella

Chiara Biscella

Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...