Articoli Diritto Penale

Differenza tra denuncia e querela

Differenza tra denuncia e querela: definizioni, termini, procedibilità dei reati, esempi pratici e giurisprudenza spiegati in modo chiaro.

Elemento oggettivo del reato

Elemento oggettivo del reato: definizione, condotta, evento e nesso di causalità spiegati con esempi pratici e riferimenti giurisprudenziali.

Diffamazione sui social: rischi e conseguenze

Offese su Facebook, Instagram o TikTok? L'Avv. Giacomo Fuscaldo ci fà scoprire quali sono le diffamazioni online e quali strumenti di difesa sono previsti.

Ritiro patente dopo alcol test: leggi e procedure

Guida completa al ritiro della patente dopo alcol test: sanzioni, procedure, tempi di sospensione e come riottenere la patente.

Disciplina della Caccia in Italia: Cosa dice la Legge

A cura dell'Avv. Elena Capone | In questo articolo scopriamo insieme la legge sulla caccia in Italia. Dalla Legge 157/92 alle modifiche proposte dal DDL 1552/2025: limiti, responsabilità dei cacciatori, calendari venatori e il nuovo ruolo della tutela ambientale secondo l'art. 9 della Costituzione.

Cosa Succede se non si Risponde a un Atto Giudiziario

Talvolta la maggior parte delle persone ritiene che ignorare un atto giudiziario, soprattutto non procedendo con il suo ritiro, significhi mettersi al riparo dalle conseguenze che quell’invio comporta. Tale concezione è assolutamente sbagliata, posto che se non si ritira un atto o non si risponde, la notifica si perfezionerà in ogni caso e decorsi i relativi termini non si potrà più né costituirsi né formulare alcuna opposizione. Per atto giudiziario si intende un documento ufficiale relativo ad un processo – sia esso civile, penale o amministrativo – trasmesso da un Giudice, da una cancelleria o da un avvocato, con il quale si trasmette un determinato provvedimento, contenente decisioni, intimazioni o convocazioni alle parti coinvolte. Sono atti che vengono recapiti attraverso una raccomandata a/r (generalmente le buste sono di colore verde).

Aggressione da parte di un cane: cosa fare?

​​​​​​​Accade sovente che persone vengano aggredite da cani e in conseguenza dell’aggressione subiscano dei danni più o meno gravi. L’ordinamento giuridico italiano si premura di disciplinare tale casistica prevedendo una forma di responsabilità ad hoc, mediante l’introduzione di una normativa specifica, volta a disciplinare quale sia il soggetto in capo al quale venga posta la responsabilità del fatto dannoso dell’animale e in presenza di quali condizioni tale soggetto sia effettivamente chiamato a rispondere. Nel corso della trattazione si avrà cura di esaminare il complesso degli elementi che integrano gli elementi che portano a un riconoscimento di responsabilità a partire dai comportamenti dell’animale che possono essere considerati rilevanti, per poi proseguire agli obblighi posti a carico del proprietario sia in costanza dei fatti che in una fase successiva, al tipo di danni risarcibili, alle figure di assicurazione che possono essere concluse dal proprietario a sua tutela, agli obblighi addizionali che debbono essere ottemperati per cani ritenuti particolarmente pericolosi e ai modi per prevenire che essi possano porre in essere comportamenti dannosi o lesivi. Si cercherà, quindi, di fornire un quadro il più completo possibile in materia, per consentire a chiunque di comprendere come agire e quali conseguenze siano applicabili al proprietario.

Superbonus e Responsabilità Legali

Cause di non punibilità: Cosa sono?

Nel diritto penale italiano, le cause di non punibilità costituiscono una categoria giuridica che interviene a valle della valutazione della sussistenza del reato. Esse si distinguono per la loro funzione di escludere, in presenza di specifiche condizioni normative, l’irrogazione della sanzione penale pur in presenza di una condotta illecita penalmente tipica, antigiuridica e colpevole. Tali cause si fondano su valutazioni di opportunità politico-criminale e su esigenze di economia processuale e deflazione giudiziaria. Occorre differenziare le cause di non punibilità dalle cause di esclusione del reato (artt. 49-54 c.p.), le quali, al contrario, agiscono prima ancora della configurabilità del reato, negandone uno degli elementi costitutivi (tipicità, antigiuridicità o colpevolezza). Le cause di non punibilità presuppongono quindi un reato perfetto in ogni sua componente, ma ne inibiscono la punizione per ragioni extra-penali o di sistema. Tra le principali ipotesi vi sono il perdono giudiziale (art. 169 c.p.), l’irrilevanza del fatto (art. 131-bis c.p.), la particolare tenuità dell’offesa, la remissione di querela e la condotta riparatoria. Il loro riconoscimento comporta spesso il proscioglimento dell’imputato ex art. 530 c.p.p. o l’archiviazione del procedimento. Tali istituti rivestono un’importanza cruciale per garantire una giustizia penale equa e proporzionata, orientata anche alla rieducazione e alla risocializzazione del reo, evitando il ricorso alla sanzione penale quando questa risulti sproporzionata o inutile sotto il profilo preventivo.

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