Risarcimento per Danno Non Patrimoniale: Cosa Sapere

Scopri quando il danno non patrimoniale è risarcibile. Guida pratica su criteri e casi riconosciuti dalla legge.

Cosa Si Intende per Danno Non Patrimoniale

Innanzitutto bisogna chiarire che è “danno” una qualsiasi lesione di un interesse giuridicamente apprezzabile. Il danno non patrimoniale è la lesione di un interesse non economico ossia di un interesse che non è suscettibile di una valutazione economica.

Il danno patrimoniale, invece, è quel danno che si traduce, direttamente o indirettamente, in un pregiudizio al proprio patrimonio e che, sostanzialmente, consiste nella perdita, distruzione o danneggiamento di un bene patrimoniale nella perdita di un guadagno o nella necessità sopravvenuta di compiere delle spese. Il danno patrimoniale, poi, si distingue in: danno emergente ovvero la diminuzione del proprio patrimonio e in lucro cessante ovvero il mancato guadagno determinato dal fatto dannoso.

Tipologie di Danno Non Patrimoniale

E’ necessario chiarire che all’interno della generale categoria del danno non patrimoniale le singole figure di danno sono utilizzate con meri fini descrittivi e non costituiscono uno strumento di duplicazione del risarcimento degli stessi pregiudizi. Non esistono, nella sostanza, più tipi di danno non patrimoniale ma possono esistere soltanto più forme di manifestazione dello stesso: ne consegue che in corso di causa il Giudice nel tenere conto di tutti i singoli pregiudizi non pecuniari causati dall’illecito, deve considerarli non come danni diversi ma come componenti di un unico danno complessivamente inteso.

Il risarcimento del danno non patrimoniale avviene solo nei casi determinati dalla legge e quando sia cagionato da un evento di danno consistente nella lesione di specifici diritti inviolabili della persona. L’ingiustizia del danno postula la selezione di interessi dalla cui lesione consegue il danno. Il danno non patrimoniale è risarcibile quando:

  • la legge lo prevede espressamente come, per esempio, in caso di sinistro stradale, colpa medica, infortunio sul lavoro in itinere, vittime del terrorismo, illecito trattamento dei dati personali;
  • il fatto illecito è astrattamente configurabile come reato;
  • il fatto illecito ha violato in modo grave diritti inviolabili della persona.

Nell’analizzare le diverse tipologie più rilevanti di danno non patrimoniale si ricorda che le stesse categorie non integrano una autonoma tipologia di danno ma descrivono le differenti conseguenze in cui può manifestarsi il danno non patrimoniale.

  • Danno biologico: pacificamente inteso come danno derivante da una lesione all’integrità psicofisica subito da una persona. Quando una persona subisce una lesione nel fisico o nella psiche si realizza un danno che deve essere risarcito in quanto l’integrità fisica o psichica è un danno costituzionalmente tutelato. Pertanto per danno biologico si intende la lesione alla integrità fisica della persona conseguente ad un accertamento medico-legale, dai quali sia derivato un peggioramento della salute della vittima intesa quale complessivo stato di benessere ed efficienza psicofisica godute prima dell’infortunio. Ad ogni persona deve, perciò, essere riconosciuto un valore patrimoniale, indipendentemente dallo svolgimento o meno di una lavorativa o produttiva.
  • Danno morale o danno da sofferenza soggettiva interiore consiste nell’ingiusto turbamento psicologico del danneggiato in conseguenza di un fatto illecito. L’ingiusto turbamento psicologico va inteso come patema d’animo, uno stato d’angoscia o sofferenza psichica strettamente personale che il danneggiato subisce a seguito della lesione di un interesse giuridicamente protetto.
  • Danno esistenziale consiste nel peggioramento della qualità della vita del danneggiato provocato dalla forzata rinuncia ad attività non remunerative fonti di benessere; può anche consistere nell’alterazione delle abitudini di vita e degli assetti relazionali che gli erano propri sconvolgendo la sua quotidianità e privandolo di occasioni per l’espressione e la realizzazione della sua personalità nel mondo esterno. Il danno esistenziale si presenta perciò come pregiudizio sia sul piano individuale con una modificazione della personalità sia sul piano sociale come un’alterazione nelle relazioni familiari affettive.
  • Il danno esistenziale si differenzia dal danno alla salute in quanto è slegato dall’accertamento di una patologia e dal danno morale in quanto ha una natura concretamente accertabile e tangibile.

Presupposti per il Risarcimento del Danno Non Patrimoniale

Il primo pilastro dell’accertamento del danno, patrimoniale e non patrimoniale, consiste nella necessità che il danno sia ricollegabile, con nesso di casualità immediato e diretto al fatto illecito. Altro principio fondamentale in materia è che il risarcimento deve assumere il valore di una totale riparazione delle conseguenze dell’evento dannoso. Pertanto, la finalità del risarcimento è il ristoro dell’intero pregiudizio sofferto, evitando una duplicazione meramente nominalistica a fini liquidatori di un danno di identico contenuto. Ai fini del risarcimento del danno nella sua interezza si deve tener conto dell’insieme dei pregiudizi sofferti a condizione che, nel giudizio, ogni distinto pregiudizio sia adeguatamente allegato e provato; la mancata prova renderebbe vana la necessità di assicurare l’effettiva tutela e la piena reintegrazione della sfera giuridica violata.

Come Si Calcola il Risarcimento per Danno Non Patrimoniale

Quando viene lesa l’integrità psicofisica di una persona si incide negativamente su diritti fondamentali costituzionalmente garantiti e viene arrecato un danno non patrimoniale che deve essere risarcito. Vertendosi su dei pregiudizi non suscettibili di valutazione economica il giudice deve ricorrere inevitabilmente alla liquidazione equitativa. Inoltre il giudice non è tenuto a fornire una dimostrazione minuziosa e particolareggiata di ciascun elemento sulla cui base ha formato il proprio convincimento ma è sufficiente che dimostri di aver tenuto presenti tutti gli elementi di fatto acquisiti al processo.

Ai fini della liquidazione del danno la corte di cassazione ha stabilito che i giudici di merito sono tenuti ad adottare parametri di valutazione uniformi che vanno individuati in quelli tabellari elaborati presso il Tribunale di Milano. Così ha stabilito la Corte di Cassazione già dal giugno 2011. L’adozione delle tabelle di Milano assicura equità intesa come parità di trattamento e garantisce la prevedibilità ed uniformità delle liquidazioni giudiziali su tutto il territorio nazionale rappresentando un parametro unitario e consentendo di evitare sperequazioni. In particolare le tabelle milanesi sul danno biologico sono diventate la pietra miliare.

Danno Non Patrimoniale e Responsabilità Contrattuale

Il danno non patrimoniale, tipicamente legato alla sfera morale o psico-fisica dell’individuo, è comunemente associato alla responsabilità extracontrattuale. Tuttavia, in determinate circostanze, può essere risarcito anche nell’ambito della responsabilità contrattuale.

Secondo la giurisprudenza consolidata, è possibile chiedere il risarcimento del danno non patrimoniale da inadempimento contrattuale quando la prestazione mancata o inesatta incide su diritti fondamentali della persona. Ad esempio, il mancato rispetto di obblighi contrattuali da parte di una struttura sanitaria, di una scuola, o di un’agenzia di viaggio può determinare un danno morale, biologico o esistenziale risarcibile.

Quando si può chiedere il risarcimento anche nei contratti

Il principio è che, se l’inadempimento contrattuale ha leso un diritto costituzionalmente tutelato (come la salute, la dignità, la libertà personale), allora può generare anche responsabilità per danno non patrimoniale.

Un esempio frequente riguarda la responsabilità medica contrattuale: se una clinica privata omette cure adeguate o reversing verso il paziente può richiedere il risarcimento per danni fisici e morali, anche se esiste un contratto di cura.

Esempi pratici

  • Un passeggero lasciato a terra nonostante il biglietto pagato può chiedere il danno da stress e disagio.
  • Un paziente sottoposto a un intervento chirurgico senza consenso informato può ottenere risarcimento per violazione del diritto all’autodeterminazione.
  • Un genitore può agire contro una scuola privata per gravi disservizi che abbiano danneggiato il percorso educativo del figlio.

Esempi di Casi in Cui il Danno Non Patrimoniale è Risarcibile

Il danno non patrimoniale è risarcibile in diverse ipotesi riconosciute dalla legge e dalla giurisprudenza, purché venga leso un interesse di rango costituzionale. I casi più noti si riferiscono alla responsabilità extracontrattuale, ma anche situazioni di natura contrattuale possono dar luogo a un risarcimento.

Classici esempi di danno non patrimoniale

  • Sinistri stradali: se una persona subisce lesioni fisiche in un incidente, ha diritto al risarcimento del danno biologico (menomazioni fisiche o psichiche) e del danno morale (sofferenza soggettiva).
  • Malasanità (colpa medica): il paziente che subisce un peggioramento delle condizioni di salute per errore medico può ottenere il risarcimento per danno fisico e morale, compreso il danno da perdita della qualità della vita.
  • Infortuni sul lavoro: quando un dipendente subisce un danno psico-fisico a causa di mancate misure di sicurezza, oltre al danno patrimoniale ha diritto anche a quello non patrimoniale.

Altri casi pratici

  • Diffamazione o lesione della reputazione: anche online, può essere risarcito il danno all’immagine o all’onore personale.
  • Violazione della privacy: se il trattamento illecito dei dati personali provoca stress o ansia.
  • Liti familiari e separazioni: in casi gravi, come l’alienazione genitoriale, può essere riconosciuto un danno non patrimoniale al minore o al genitore.

In ogni caso, il danno deve essere serio, concreto e dimostrabile, secondo il principio di personalità e gravità richiesto dalla legge.

Faq su Danno Non Patrimoniale: Quando è Risarcibile

È sempre possibile ottenere il risarcimento per danno morale?

No, come abbiamo chiarito il danno morale è una figura del danno non patrimoniale ma non una specifica categoria di danno. Questo può certamente essere riconosciuto nel momento in cui la parte prova e allega ogni circostanza e riscontro al danno subito.

Quali prove servono per dimostrare un danno non patrimoniale?

La prova del danno grava sempre sul soggetto che invoca il risarcimento secondo i normali principi in materia.

Il danno esistenziale è riconosciuto dalla legge?

Il danno esistenziale è riconosciuto come una fonte di danno ma non è una categoria a parte. Per danno esistenziale si intende: il peggioramento della qualità della vita del danneggiato provocato dalla forzata rinuncia ad attività non remunerative fonti di benessere e come l’alterazione delle abitudini di vita e degli assetti relazionali che gli erano propri sconvolgendo la sua quotidianità e privandolo di occasioni per l’espressione e la realizzazione della sua personalità nel mondo esterno e come l’insieme negativo delle ripercussioni relazionali tali da capovolgere o modificare in peggio lo stile di vita della vittima. Il danno esistenziale si presenta come pregiudizio sia sul piano individuale sia sul piano sociale come una alterazione nelle relazioni familiari affettive. Il danno, chiaramente, deve essere allegato e provato; deve essere circostanziata e riferirsi a fatti specifici e precisi del caso concreto non essendo sufficienti mere enunciazioni generiche e astratte eventuali ed ipotetiche. Il soggetto deve provare il complessivo peggioramento della qualità della propria vita sul piano delle relazioni umane e del contesto famigliare.

Si può ottenere il risarcimento senza un danno fisico?

Sì, il danno morale ed esistenziale sono la riprova che può essere riconosciuto un danno anche senza un vero e proprio danno fisico.

Come incide la gravità del danno sulla quantificazione del risarcimento?

La risposta può sembrare ovvia nel senso che più il danno è grave e maggiore sarà il risarcimento. Altrettanto chiaramente sarà necessario individuare a quale tipo specifico di danno non patrimoniale ci si deve riferire. Per esempio nell’ambito del danno biologico, la risarcibilità dipende dall’incidenza della lesione sull’attitudine a godere della vita nella stessa misura in cui era possibile prima dell’evento e, quindi, sulla capacità dell’individuo di relazionarsi nell’ambiente sociale ed esprimere la propria personalità. Nella valutazione del danno biologico, il medico legale deve considerare la gravità del danno tenendo conto di tutte le componenti fisiche, psichiche, interrelazionali, estetiche, dinamiche e di perdita della capacità lavorativa generica potendo avvalersi eventualmente anche di elaborati scientifici.

Avvocato Riccardo Gattone

Riccardo Gattone

Sono l'Avv. Riccardo Gattone, ho più di 25 anni di esperienza come avvocato nell'ambito del Diritto Civile. Nel corso della mia lunga vita professionale ho avuto modo di confrontarmi in moltissime vicende che hanno toccato tutti i prin ...