Quali sono le agevolazioni per chi è senza reddito?

La legge di Bilancio del 2019 ha portato una nuova serie di disposizioni stabilite in aiuto delle fasce di popolazione (singoli soggetti o nuclei familiari) più deboli, che attestano un reddito ISEE basso o pari a 0.

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1. Le agevolazioni fiscali

Le agevolazioni interessano diverse categorie di soggetti economicamente più deboli e sono di diverso genere:

  1. Bonus Bollette;
  2. Bonus famiglia;
  3. Bonus istruzione dei figli;
  4. Conto corrente gratuito;
  5. Contributo affitto.

1.1 Bonus bollette

Il bonus luce e gas è un aiuto riservato alle famiglie in difficoltà (non quindi a privati e società) consistente in uno sconto sulla bolletta.

I requisiti da rispettare variano in base ai componenti del nucleo familiare:

  • per chi ha più di tre figli non si deve superare il reddito annuo di 20.000 euro;
  • per chi ha meno di 3 figli è sufficiente non superare il requisito reddituale annuo di 8.107,50 euro.

1.2 Bonus famiglia

I bonus famiglia sono finalizzati a sostenere quei nuclei familiari in condizioni economiche difficoltose e che hanno quindi bisogno di un aiuto economico affinché siano garantite condizioni di vita adeguate. Questi aiuti sono erogati dall’INPS:

  • assegno maternità a donne disoccupate in gravidanza: il reddito ISEE per accedervi deve essere al di sotto di euro 17.000,00 e l’assegno ammonta ad euro 338,00 per 3 mesi;
  • assegno maternità a donne lavoratrici o precarie: anche in questo caso l’assegno ammonta a euro 338 ed è erogato per 5 mesi;
  • bonus mamme 2019: il premio da 800 euro una tantum alle donne al settimo mese di gravidanza;
  • bonus asilo nido 2019: un bonus che si attesta a 1500 euro per 3 anni per pagare la retta dell’asilo nido.

1.3 Bonus istruzioni dei figli

È prevista dalla legge di Bilancio 2019 un’agevolazione per l’acquisto del materiale scolastico e di libri. Tale beneficio è erogato e fissato su base regionale, per cui ogni Regione decide anno per anno le condizioni e i requisiti di accesso da parte delle famiglie e soprattutto il limite di reddito ISEE.

1.4 Conto corrente gratuito

Un’altra forma di agevolazione per i soggetti in condizioni economiche svantaggiose è la possibilità di aprire e usufruire di un conto corrente di base a costi ridotti o completamente gratuito. Sarà necessario soltanto il pagamento di un canone annuo senza altri addebiti di spese, oneri o commissioni.

Il conto corrente consente di eseguire gratuitamente e in numero illimitato alcune operazioni, mentre per altre sarà possibile compierne gratuitamente solo un determinato numero per anno e quelle in più saranno sottoposte a pagamento ordinario (ecco perché non è sempre tutto gratuito).

Il conto di base offerto senza alcuna spesa e non è sottoposto all’imposta di bollo, per i correntisti con ISEE inferiore a 11.600 euro.

Inoltre, per i pensionati la possibilità di aprire il conto gratuito sarà concessa nel caso in cui la pensione lorda annua non superi i 18.000 euro.

Condizione fondamentale generale è di non essere titolari di nessun altro conto in banca.

1.5 Contributo affitto

Lo Stato ha istituito 2 fondi volti ad aiutare gli inquilini che non sono in grado di far fronte al pagamento del canone di locazione: Fondo di Morosità Incolpevole e il Fondo Nazionale Sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione.

L’aiuto fornito Fondo di Morosità Incolpevole è mirato a provvedere al pagamento del canone locativo per chi si trova in situazione di sopravvenuta impossibilità a causa dalla riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare. 

È stata quindi avviata la procedura di sfratto o comunque si registrano canoni non corrisposti che portano all’avvio della suddetta. Da tale fondo si possono attingere un massimo di 8.000 euro. Invece, l’aiuto fornito dal Fondo Nazionale Sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione ha il fine di prevenire ed evitare lo sfratto e si tratta di un contributo uguale alla differenza tra canone di locazione che dovrebbe essere pagato per un alloggio popolare e quello che la famiglia paga per la propria abitazione.

Questi fondi sono finanziati con risorse statali ma il contributo è concesso attraverso i Comuni con pubblicazione di un apposito bando. I requisiti da soddisfare sono i seguenti:

1) ISEE non superiore ad euro 26.000,00; 2) essere cittadini italiani, comunitari o extra-comunitari in possesso di soggiorno CE; 3) avere la residenza nel comune in cui si presenta la domanda; 4) avere un contratto di affitto registrato presso l’Agenzia delle entrate e non deve essere stipulato con parenti o affini; 5) non essere assegnatari di alloggi pubblici; 6) nessun componente della famiglia deve essere proprietario, usufruttuario, uso o abitazione di un immobile della stessa provincia del comune in cui si fa richiesta del contributo; 7) l’abitazione non rientra nelle categorie A1-A8-A9; 8) la famiglia non deve aver ricevuto aiuti per affitto.

I requisiti per quanto riguarda le cause che danno diritto al contributo abitazione sono i seguenti:

1) perdita del lavoro per licenziamento; 2) riduzione dell'orario di lavoro; 3) cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale, mancato rinnovo di contratti a termine; 4) cessazioni di attività libero-professionali o d’imprese registrate; 5) malattia grave, infortunio o decesso di un elemento del nucleo familiare che contribuiva in modo consistente al reddito del nucleo medesimo o impegno di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.

Fonti normative

Decreto MEF n. 70 del 3 maggio 2018 pubblicato il 19 giugno 2018 in Gazzetta Ufficiale.

DM 28/12/2007.

Legge 30 dicembre 2018, n. 145.

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