Cos'è la querela: una guida rapida

Per querela, ai sensi dell’articolo 336 del codice di procedura penale, si intende un atto con cui si manifesti la volontà che si proceda verso un fatto che la legge riconosce come reato.

Per querela, ai sensi dell’articolo 336 del codice di procedura penale, si intende un atto con cui si manifesti la volontà che si proceda verso un fatto che la legge riconosce come reato.

È quindi un atto giuridico di natura negoziale con il quale chiunque sia titolare di un diritto leso o presuntivamente tale, indica il fatto di reato per il quale chiede che la polizia giudiziaria e la magistratura si attivino per perseguire i colpevoli, e, conseguentemente, con questo si inizia l'azione penale.
Può essere presentata in forma orale o scritta, nel secondo caso deve essere sottoscritta direttamente dal querelante. Inoltre può presentarla direttamente il soggetto legittimato o può farlo per mezzo di procuratore speciale (di solito il legale prescelto alla difesa).
Legittimato a sporgere querela è la persona offesa dal reato, che non sempre coincide con la vittima, ma è colui che genericamente titolare dell'interesse protetto dalla norma penale. 
Fra i soggetti legittimati ad agire per querela vi sono, quindi, anche soggetti diversi dalla vittima o almeno sedicente, si pensi ai minori o gli interdetti, per i quali devono agire i tutori legali.

La querela non necessita di formule particolari per la sua presentazione, salvo l’obbligo di contenere la notizia di reato e la manifesta volontà di far punire chi lo ha commesso, e chi la propone ha diritto di ottenere attestazione della ricezione dall'autorità che l’ha ricevuta. L'attestazione può essere apposta in calce alla copia dell'atto.

I reati che necessitano di querela affinché possa essere iniziata l’azione penale sono espressamente indicati nel codice, ed il termine per sporgerla è di tre mesi dalla commissione o dalla scoperta del reato, fatte salve alcune eccezioni, anch’esse tassativamente indicate nel codice.

1. Che differenza c’è tra querela e denuncia?

Sono due atti simili tra loro, apparentemente, ma si differenziano molto sotto diversi punti di vista.
Innanzi tutto, come già detto, la querela può essere presentata solo da soggetto legittimato, mentre la denuncia (da parte di privati ex art. 333 c.p.p.), riguardando reati perseguibili d’ufficio, può essere presentata da chiunque abbia notizia dei fatti illeciti

Di conseguenza, è sempre bene prestare attenzione al momento in cui si decide di rivolgersi all’autorità, perché se si sporge semplice denuncia per un reato che richiede una querela, si rischia che l’azione penale non vada avanti per difetto di condizione di procedibilità

Inoltre, come detto, la querela deve contenere, al fine di essere valida, oltre alla notizia di reato, la manifesta volontà di punire chi ha commesso il reato, mentre una denuncia non necessita tale formalità.
Ulteriormente, la querela è sempre discrezionale, mentre per la denuncia, anch’essa normalmente opzionale, ci sono casi in cui è obbligatoria per legge (per esempio nel caso di reati contro lo Stato come atti di terrorismo o attentati, furto o smarrimento di armi da fuoco nel caso di ricezione di contanti falsi…).

Da queste due fattispecie distinguiamo ulteriormente l’esposto, il quale, molto più semplicemente, è una segnalazione fatta da un soggetto all’autorità di pubblica sicurezza, della presenza di un dissidio tra privati e con cui l’esponente chiede all’autorità di intervenire al fine di risolvere la situazione. Se, però, nell’esposto è ravvisabile la notizia di un reato procedibile di ufficio, questo verrà considerato una denuncia e, dunque, l’Autorità dovrà iniziare un procedimento penale.

2. I termini per presentare querela

Come accennato pocanzi, il termine per sporgere la querela è di tre mesi. 
Il termine si computa dal momento del reato, o dalla scoperta dello stesso, ovvero decorre dal momento della conoscenza completa e precisa e certa del fatto delittuoso, a nulla rilevando il mero stato di sospetto o di dubbio, determinato da elementi ipotetici (art. 124 c.p.).

Esistono però dei reati particolari per cui il termine per sporgere querela si estende a sei mesi, come nel caso di violenza sessuale o di stalking.

3. La remissione della querela

Essendo la querela un atto volontario, il querelante può decidere autonomamente di ritirare tale atto così dimostrando la volontà di interrompere l’azione penale. La legge consente tale scelta per tutti i reati, ad eccezione di fattispecie particolari, come in materia di reati sessuali.

L'istituto della remissione di querela (disciplinata dagli artt. 152 c.p. e 340 c.p.p.), ha l'effetto di estinguere il reato, ma la volontà del querelante deve coincidere con quella del querelato.

Infatti, il querelato può scegliere, di accettare la remissione della querela (anche se la dottrina tende a dare per scontata ed automatica la stessa), e quindi far estinguere il reato, o può avere interesse a far proseguire l’azione penale per dimostrare definitivamente, ad esempio, la sua innocenza

La remissione, dunque, non produce effetti, ai sensi dell’art. 155 c.p. se il querelato espressamente o tacitamente la ricusa. Vi è ricusa tacita, quando il querelato ha compiuto atti incompatibili con la volontà di accettare la remissione.

La remissione della querela, in caso di concorso nel reato, anche se fatta a favore di uno soltanto fra i coimputati, si estende a tutti, ma non produrrà comunque effetti per chi l'abbia ricusata.

4. Un modello esemplificativo di querela

È bene tenere presente che questo è solo un formulario semplificato di una querela, ed è sempre meglio rivolgersi ad un professionista per la redazione di un atto sicuramente migliore e completo.

“Alla Procura/questura/commissariato (a seconda del soggetto a cui si presenta) di….

Atto di Querela

Io sottoscritto/a Tizio, nato a… il… C.F., residente in….  

Espongo quanto segue (in questa parte si esponga sinteticamente ma il più dettagliatamente possibile la notizia di reato per cui si intende sporgere querela, corredandola con date, orari, ed elementi di prova che si possono allegare a fine atto, nonché un elenco di tutti i possibili testimoni) …

Con la presente rivolgo, pertanto, istanza alle competenti Autorità affinché vengano espletate tutte le indagini necessarie a far luce sull’esatta dinamica degli eventi.

La presente vale, altresì, quale espressa e formale istanza di punizione, nei confronti di ( inserire i dati del reo nel caso si conosca l’identità dello stesso) o di coloro che dovessero rivelarsi responsabili di tutti i reati che verranno ravvisati, ed in particolare per il delitto (se si  conosce il delitto esatto, esporre gli articoli di legge presupposti)…
Chiedo, inoltre, di essere avvisato/a in caso di eventuale richiesta di archiviazione ex art. 408 c.p.p., e di eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari ex art. 406, comma 3, c.p.p., nonché dichiaro, fin da ora, di oppormi ad un'eventuale emissione di decreto penale di condanna. Dichiaro, altresì, di nominare quale difensore di fiducia (questa frase è opzionale, naturalmente dipende dal fatto di avere o meno un legale di fiducia al momento della querela. Nel caso si scelga un avvocato, indicare tutti i riferimenti di quest’ultimo, di modo che l’autorità giudiziaria possa inviargli tutte le notifiche del caso, ed egli possa tempestivamente agire per il bene della persona offesa).

Elenco riassuntivo dei testimoni, corredato di documenti di identità se si hanno a disposizione

Elenco Allegati (qualora vi siano)

In fede

Data

Tizio (firma)”

 

Ilaria Bocci

Fonti Normative

Art. 336 c.p.p.

Art. 333 c.p.p. 

Art. 340 c.p.p.

Art. 124 c.p.

Art. 155 c.p.

Art. 152 c.p. 

 

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