Dove puoi viaggiare con il passaporto italiano?

Scopri quali paesi puoi visitare con un passaporto italiano senza bisogno di visto. Dai consigli su destinazioni esotiche ai requisiti per l'UE, questo articolo è la tua guida completa per viaggiare liberamente

Il cittadino italiano che desideri viaggiare all’estero può farlo qualora sia in possesso e presenti il documento di identità necessario. Occorre in questa sede premettere che, invero, sul punto, vi sono dei Paesi stranieri per raggiungere i quali è sufficiente presentare la semplice carta di identità in corso di validità, legittimamente rilasciata dall’Ente istituzionale autorizzato a rilasciarla (di norma il Comune di residenza, tanto che sul documento è apposta la sottoscrizione del sindaco in carica). Ad oggi, tale facoltà è concessa tendenzialmente all’interno dei Paesi compresi nell’Unione Europea e, come si vedrà nel prosieguo, nell’area Schengen.

Per viaggiare verso e fare ingresso in altri Paesi, tuttavia, non è sufficiente la presentazione della mera carta di identità, ma occorre un documento differente, ossia il passaporto (per noi quello italiano) e il successivo (eventuale) correlato rilascio e ottenimento di un visto che autorizzi la permanenza nel Paese di destinazione. Nel prosieguo si tenterà di fornire qualche spunto circa definizione, funzione e classificazioni del passaporto italiano, dei vantaggi di cui gode il possessore nonché delle possibilità di viaggiare nei diversi Paesi del Mondo per il titolare.

Definizione e funzione del passaporto italiano

Il Passaporto italiano è annoverato tra i documenti di identità previsti dalla legge in Italia, la cui funzione precipua è quella, in costanza di validità, di consentire ai cittadini italiani che ne siano in possesso di effettuare viaggi all’estero.

Consta attualmente di 48 pagine, delle quali la prima, oltre che contenere la foto e la firma del titolare in versione digitalizzata, riporta tutte i dati dello stesso e, in specie, il tipo di documento (passaporto = P), il codice previsto per il Paese di provenienza del possessore (quindi, nel nostro caso, l’Italia = ITA), il numero di passaporto (di norma numero progressivo attribuito dall’ente rilasciante), cognome, nome, cittadinanza, data di nascita, sesso, luogo di nascita, data di rilascio, data di scadenza, autorità rilasciante.

Alla terza pagina, invece, vengono espressamente indicati: residenza o residenze (ove il titolare del passaporto ne abbia più di una), altezza e colore degli occhi del titolare.

Prima di viaggiare: Il significato del termine “viaggio senza visto”

Prima di procedere ad approfondire quali siano le possibilità di spostamento all’estero concesse ai titolari regolari di un passaporto italiano occorre chiarire un concetto che si ritiene essere fondamentale in materia, ossia quello di “viaggio senza visto”. Il concetto si riferisce al programma volto a promuovere il turismo verso gli Stati Uniti ovvero i viaggi di lavoro presso detto Paese ed è volto ad attribuire al possessore una serie di vantaggi, pur con le limitazioni che sono state poste dal governo americano in seguito alle ondate terroristiche che si sono succedute nel mondo a partire da quello alle Twin Towers dell’11 settembre 2001 per poi proseguire con quelli che sono stati registrati anche negli altri Paesi, europei e non.

In conseguenza di ciò le autorità americane hanno, in aggiunta all’introduzione di talune richieste aggiuntive all’interno del programma, in specie richiedendo il previo avviso alle competenti autorità locali che, in un momento antecedente rispetto a quello dell’ingresso negli Stati Uniti sono stati compiuti viaggi in alcuni Paesi considerati a rischio.

Tra i vantaggi correlati alla partecipazione al programma in questione vi sono ricompresi i seguenti: possibilità di soggiornare negli Stati Uniti fino a un massimo di 90 giorni per ragioni di turismo, affari, transito e visite di ordine medico sanitario; attribuzione della possibilità di fare ingresso e visita anche ai territori di Guam, Puerto Rico, Isole Vergini americane e Marianne, per il periodo di validità di due anni dall’approvazione dell’autorizzazione di viaggio e con facoltà di effettuare ingressi multipli. Infine, consente di ottenere l’autorizzazione di viaggio elettronica in poche ore, tagliando, così, le lunghe attese richieste dalla procedura ordinaria.

Orbene, ciò premesso, invero, il concetto di viaggio senza visto è stato esteso anche per indicare i viaggi verso tutte le altre destinazioni che, tuttavia, non richiedono il previo ottenimento di un visto da parte del Paese di accoglienza. Perché si possa, comunque, accedere a tale progetto occorre essere in possesso di un passaporto elettronico in corso di validità.

I vantaggi del passaporto italiano

I vantaggi indiscussi della titolarità del passaporto italiano si possono brevissimamente riassumere nella possibilità per il soggetto possessore di accedere liberamente e senza la necessità di ottenere preventivamente un visto in diversi Paesi al Mondo. Attualmente il numero di tali Paesi ammonta a 191 e ricomprende diversi Paesi entro e fuori i confini europei (sul punto è bene rammentare che il concetto di Europa è diverso da quello di Unione Europea).

Nel prosieguo si tenterà di fornire un quadro complessivo il più esaustivo possibile dei poteri in termini di ingresso di altri Paesi che sono connessi alla titolarità del passaporto italiano.

Classifica del passaporto italiano secondo l'Indice Henley

L’indice Henley o Henley Passport Index, in lingua inglese, è un indice che è volto a misurare la libertà di viaggiare, accedendo agli altri Paesi senza necessità di richiedere e ottenere un visto, connessa alla titolarità di un passaporto in corso di validità. Per quanto attiene a tale indice occorre precisare che ogni anno viene stilata una graduatoria tra ben 199 Paesi e che, sulla scorta delle limitazioni e delle modifiche imposte dai singoli Stati stessi viene regolarmente aggiornata. In particolare, esso prevede l’attribuzione un punto per ogni Paese straniero presso il quale il titolare del passaporto può liberamente recarsi senza che sia necessario per lui ottenere un visto.

Secondo l’Henley Passport Index stilato per l’anno 2023 l’Italia si colloca, a pari graduatoria con Germania, Corea del Sud e Spagna, al terzo posto, consentendo il passaporto italiano di viaggiare attualmente liberamente in ben 191 Paesi esteri.

Opportunità di lavoro, studio e residenza

Il possesso del passaporto italiano consente una serie di facoltà diverse ed aggiuntive rispetto a quella semplicemente di fare ingresso in altro Paese estero. Ebbene, in realtà, oltre alla possibilità di entrare e uscire dal Paese straniero con la massima libertà, si possono ricordare la possibilità per il titolare di accettare e sfruttare opportunità di lavoro e prestare, pertanto, ivi la propria prestazione lavorativa. Lo stesso sembra potersi affermare anche per quanto concerne le possibilità di studio, considerato a maggior ragione che può trattarsi di opportunità molto ghiotte in specie per i giovani che, in tal modo, riescono ad apprendere, integrandosi nella quotidianità del tessuto sociale locale, la lingua parlata in loco.

Essendo contemplata la possibilità di accedere ad opportunità di lavoro e di studio in ragione del possesso del passaporto italiano, deve sottolinearsi che, come è intuibile, esso consente, altresì, la possibilità di fissare nel Paese estero anche la residenza.

Viaggiare in Europa con il passaporto italiano

Vediamo, innanzitutto, quali sono le possibilità di viaggiare in Europa connesse e correlate al possesso del passaporto italiano, suddividendo la disamina in tre fasce territoriali di destinazione:

  • Lo spazio Schengen;
  • Il Regno Unito;
  • Gli ulteriori e diversi Paesi non compresi nello spazio Schengen.

Spazio Schengen

Lo spazio Schengen è un insieme di Stati europei (attualmente 23 sui 27 compresi nell’Unione Europea) caratterizzato da una sostanziale assenza di controlli alle frontiere interne tra i Paesi. Il significato concreto dell’appartenenza allo spazio Schengen si estrinseca fondamentalmente, innanzitutto, nel fatto che, salvo minacce specifiche che rischiano di minare la sicurezza pubblica dal Paese di ingresso, non vengono effettuati controlli di sorta al momento del valico delle frontiere esterne, mentre per quanto attiene a quelle esterne le regole vengono puntualmente definite con gli Stati confinanti. L’Italia è uno dei Paesi inclusi nello spazio Schengen.

Da tale inclusione dipende l’applicazione delle regole proprie per i Paesi aderenti, con la conseguenza che è garantita al cittadino italiano che si rechi in uno degli altri Paesi della zona Schengen di accedervi senza necessità di esibire documento alcuno alla frontiera ovvero di essere assoggettato a controlli di sorta alla frontiera. All’interno dello spazio Schengen, pertanto, il viaggiatore cittadino italiano gode della più totale libertà di movimento.

Viaggiare nel Regno Unito dopo la Brexit

Per quanto riguarda la possibilità per il cittadino italiano di viaggiare nel Regno Unito occorre tenere presente, in proposito, lo spartiacque è individuato dall’intervento della Brexit. Prima di tale momento, in realtà, pur essendo inclusa nei Paesi dell’Unione Europea aveva, comunque, esercitato una clausola di opzione che la vedeva non aderente allo spazio Schengen.

Ciò nonostante, per il cittadino italiano era possibile accedere e fare ingresso nel Regno Unito mediante semplice esibizione della Carta di Identità in corso di validità. A seguito dell’intervento della Brexit il cambio di impostazione è stato radicale. Oggi, infatti, tutti i cittadini italiani che desiderino recarsi in uno qualsiasi dei Paesi del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord dovranno essere in possesso di un passaporto in corso di validità legale e prepararsi ad essere sottoposti a degli accurati controlli al momento dell’ingresso alla frontiera o in aeroporto. Si tratta in sostanza di quanto accade per i paesi europei non appartenenti alla zona Schengen.

Viaggi in altri paesi europei non Schengen

Per quanto attiene ai viaggi compiuti dal cittadino italiano nei Paesi europei non appartenenti alla zona Schengen, con la conseguenza che sarà necessario che sia in possesso di un passaporto legittimamente emesso nel Paese di provenienza e che sia in pieno corso di validità e che sarà assoggettato a tutti i controlli del caso all’ingresso alla frontiera. Come regola, comunque, in detti Paesi, salve le dovute eccezioni che si tenterà di analizzare in un paragrafo separato, non è richiesto l’ottenimento del visto.

Viaggiare in America con il passaporto italiano

Qualche maggiore complessità può caratterizzare i viaggi che il cittadino italiano in possesso di passaporto italiano voglia compiere fuori dallo spazio Schengen e nei Paesi, comunque, extraeuropei. Vediamo nei paragrafi seguenti le peculiarità che caratterizzano, innanzitutto, i viaggi compiuti in America e, nel dettaglio, in: Stati Uniti; Canada; America Latina.

Stati Uniti

Per quanto attiene ai viaggi compiuti verso gli Stati Uniti d’America occorre precisare che in adesione alla disciplina in materia vigente attualmente è necessario per l’ingresso il possesso di un passaporto validamente rilasciato ed in corso di validità. Oltre a ciò, è richiesta l’autorizzazione elettronica ESTA, ossia quell’autorizzazione elettronica che consente di viaggiare all’interno degli Stati Uniti senza necessità di ottenere un visto, per tutti coloro che vi giungano per via aerea ovvero via nave. Pertanto, la necessità di tale autorizzazione per il cittadino italiano è esclusa sostanzialmente solo qualora faccia ingresso negli Stati Uniti via terra da uno dei Paesi confinanti (si pensi al Messico).

Canada

Per quanto attiene ai viaggi compiuti verso il Canada dal cittadino italiano occorre precisare che secondo la legge attualmente in vigore è necessario per l’ingresso il possesso di un passaporto validamente rilasciato ed in corso di validità. Oltre a ciò, è richiesta l’autorizzazione elettronica ESTA, ossia quell’autorizzazione elettronica che consente di viaggiare all’interno degli Stati del Canada senza necessità di ottenere un visto, per tutti coloro che vi giungano per via aerea. Pertanto, la necessità di tale autorizzazione per il cittadino italiano è esclusa qualora, invece, vi faccia ingresso via mare (per nave) o via terra, qualora vi acceda attraverso la frontiera di uno dei Paesi confinanti.

America Latina

Per i viaggi da compiere verso gli Stati dell’America Latina, tendenzialmente la regola è quella che consente l’ingresso al cittadino italiano in maniera libera con il passaporto italiano in corso di validità di almeno tre mesi al momento in cui vi effettua l’ingresso e senza necessità di ottenere il rilascio di alcun visto per coloro che vi si rechino con finalità turistiche di durata non superiore a tre mesi. Tale limitazione temporale può essere estesa, in realtà, agevolmente estensibile di altri sei mesi, presentando debita richiesta direttamente in loco alle autorità competenti.

Regola particolare è prevista, infine, per quanto attiene ai viaggi compiuti in Argentina, in cui, ai fini soggiornare per un massimo di 90 giorni è chiesta l’esibizione, oltre che del passaporto di un biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio (si pensi a chi sta effettuando un tour che contempli di raggiungere e attraversare diversi paesi) e una carta di credito internazionale (essendo richiesto che il viaggiatore dimostri di avere fondi sufficienti a sopportare i costi del soggiorno nel Paese).

Viaggiare in Asia con il passaporto italiano

Maggiormente variegato, rispetto a quello appena esaminato per gli Stati americani, è il quadro previso alla possibilità di viaggiare con il passaporto rilasciato dallo Stato italiano nei paesi asiatici. In proposito occorre sostanzialmente esaminare, in particolare, tre diverse zone di destinazione possibile, ossia: Est Asia; Sud Est Asia; Medio Oriente.

Est Asia

Per quanto concerne i Paesi dell’Asia dell’Est tendenzialmente è prevista la possibilità del cittadino italiano di farvi accesso qualora sia in possesso di un passaporto legittimamente rilasciato e in corso di validità nonché di un visto elettronico (c.d. e-Visa, rilasciato esclusivamente per le seguenti categorie: visto turistico, visto d’affari, visto umanitario – quest’ultimo con finalità alternativamente di relazioni sportive, culturali ovvero tecnico-scientifiche).

Sud Est Asia

Con la dicitura Sud Est asiatico si intende quella zona dell’Asia che comprende Paesi quali Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Thailandia, Vietnam. La regola generale che vige in materia di possibilità di accedere ai predetti Paesi è quella che prevede che il cittadino italiano sia in possesso di un Passaporto italiano in corso di validità e che abbia una validità residua di almeno sei mesi. Per quanto concerne, poi, la Thailandia è richiesto che il Passaporto presentato presenti almeno due pagine libere per l’apposizione dell’eventuale visto, richiesto solo per soggiorni superiori a 30 giorni e che consente di soggiornarvi per ulteriori 30 giorni (quindi, per un massimo di 60 giorni complessivi consecutivi).

Medio Oriente

Per Medio Oriente si intende quella zona territoriale che ricomprende al suo interno gli Emirati Arabi Uniti, l’Oman e il Qatar. In linea generale il cittadino italiano può farvi ingresso qualora sia in possesso di un passaporto italiano in corso di validità e che abbia una validità residua di almeno sei mesi dal momento del suo arrivo sul posto. E’, inoltre, necessario l’ottenimento del visto per i titolari di passaporto italiano che si rechino in Oman. Il visto, peraltro, è rilasciato direttamente alla frontiera ovvero negli aeroporti a fronte della corresponsione del relativo importo. Per i soggiorni in Qatar, infine, il cittadino italiano può ottenere un visto turistico della validità massima di un mese chiedendolo direttamente in aeroporto e mediante pagamento esclusivamente con carta di credito (circuito VISA o Mastercard).

Viaggiare in Africa con il passaporto italiano

Viaggiare in Africa con il passaporto italiano richiede un’attenta valutazione della destinazione prescelta (o presso la quale è necessario recarsi), dal momento che la situazione risulta essere molto variegata per quanto concerne i documenti di identità validi e, soprattutto, la validità e sufficienza del passaporto italiano al fine dell’ingresso sui relativi territori. Principalmente è possibile distinguere sostanzialmente due macrozone: la zona del Nord Africa; la zona dell’Africa Sub-sahariana. Nei paragrafi successivi si cercherà di fornire le linee guida in materia.

Nord Africa

Nella maggior parte dei casi per viaggiare nei Paesi del Nord Africa occorre presentare un passaporto in corso di validità legale e ottenere un visto che autorizzi il soggiorno. Vi sono, tuttavia, alcuni Stati che fanno eccezione alla regola generale. E’ il caso dell’Egitto, verso il quale si può viaggiare anche senza passaporto, con la semplice carta di identità, purché abbia una validità residua (a decorrere dalla data di ingresso nel territorio) di almeno sei mesi. Serve, in ogni caso, il visto d’ingresso.

Per quanto riguarda, invece, il Marocco, oltre alla presentazione del passaporto che abbia validità tale da coprire almeno il periodo di permanenza sul territorio del Paese, occorre il visto, ad eccezione che per i casi in cui ci si rechi colà per finalità turistiche e il viaggio (organizzato) abbia durata massima inferiore a tre mesi. Il passaporto, con almeno tre mesi di validità residua alla data dell’ingresso nel Paese, è necessario anche per fare ingresso in Tunisia. In via eccezionale, l’accesso può essere consentito anche con la semplice carta di identità valida per l’espatrio e, comunque, non è richiesto il rilascio del visto di ingresso per soggiorni che non siano di durata pari o superiore a 90 giorni.

Africa Sub-sahariana

Con riguardo ai Paesi dell’Africa Sub-sahariana la regola diffusa è quella in ragione della quale è richiesta la presentazione di un passaporto valido per l’espatrio e che abbia una validità residua successiva alle date del viaggio pari ad almeno sei mesi. Occorre prestare, inoltre, particolare attenzione al fatto che tendenzialmente viene richiesto che il documento presenti la disponibilità di un determinato numero di pagine bianche tra loro consecutive.

Viaggiare in Oceania con il passaporto italiano

Viaggiare in Oceania con il passaporto italiano, allo stato attuale, è un’attività che viene discretamente agevolata dai Paesi di destinazione, probabilmente anche al fine di agevolare i viaggi con finalità turistiche. Vediamo nel prosieguo, soprattutto, quanto vige nelle seguenti zone: Australia e Nuova Zelanda; Isole del Pacifico.

Australia e Nuova Zelanda

I cittadini italiani in possesso di un passaporto italiano in corso di validità legale possono recarsi in Australia e Nuova Zelanda senza che sia loro necessario chiedere e ottenere un visto per i viaggi aventi finalità turistica e con una durata che preveda la permanenza nel Paese di durata massima di 90 giorni. Il Passaporto, invero, deve avere una validità residua dalla data dell’ingresso nel territorio di almeno 3 mesi.

Isole del Pacifico

Per quanto attiene alla possibilità di viaggiare con il passaporto italiano nelle isole del Pacifico una delle destinazioni più frequentate e rinomate è sicuramente la Polinesia francese, per il cui soggiorno in loco è necessario che il passaporto abbia una validità residua, dalla data del rientro in Italia, di almeno sei mesi. Una peculiarità concerne, invece, il visto d’ingresso nella Polinesia francese, posto che è molto frequente che vi si acceda attraverso i confini degli Stati Uniti d’America. In tali evenienze occorre aver riguardo a quanto previsto per lo Stato americano attraverso il quale avviene l’ingresso sul territorio della Polinesia francese.

Casi speciali e eccezioni

Nei paragrafi precedenti si è tentato di abbozzare per linee generali a quelle che sono le regole di validità del Passaporto italiano per viaggiare all’Estero, distinguendo tali criteri generali che sembrano essere comuni ai territori suddivisi per macrozone. Invero, vi sono dei Paesi che prevedono delle restrizioni speciali all’ingresso. Vediamo nel prossimo paragrafo di quali si tratta.

Paesi con restrizioni speciali

Nonostante il passaporto italiano, come visto, sia uno tra quelli che consentono la maggiore libertà di movimento verso gli stati esteri, vi sono alcuni Paesi che, in ogni caso impongono delle restrizioni speciali all’ingresso per i cittadini italiani che ne siano titolari e che lo presentino come documento di identità ai fini del viaggio. Nel dettaglio, sono poste restrizioni all’ingresso per i soggetti titolari di passaporto italiano che, a seguito di una visita nello Stato di Israele, desideri fare ingresso nei seguenti Stati: Iran, Libano, Libia, Sudan, Siria, Yemen e Kuwait. Per l’Iran, peraltro, le restrizioni valgono solo qualora il timbro apposto sul passaporto o l’emissione del visto risalgano ad un periodo inferiore a 180 giorni.

Consigli per viaggiare in sicurezza

Viaggiare all’estero richiede sicuramente qualche accorgimento in più rispetto a quelli che sono necessari e sufficienti per i soggiorni nel territorio nazionale. In proposito, è bene tenere bene a mente alcuni suggerimenti: verificare sempre quali tipi di documenti servano per fare ingresso e soggiornare nella destinazione prescelta; premurarsi di accertare di essere in possesso del documento (o dei documenti) richiesto e che lo stesso sia in corso di piena validità e non abbia una data di scadenza residua inferiore rispetto a quella richiesta dal Paese ospitante; organizzarsi in tempo utile al fine di ottenere e/o rinnovare i documenti che occorre presentare al fine di fare ingresso e soggiornare nel Paese di destinazione; in caso di dubbi di sorta chiedere informazioni utili in proposito a soggetti che siano particolarmente informati in materia, quali possono essere gli agenti di viaggio o gli avvocati esperti in materia di diritto dei trasporti e del turismo.

Preparazione al viaggio

Com’è intuitivo è bene muoversi con discreto anticipo per preparare adeguatamente il viaggio e non farsi sopraffare dagli imprevisti o da eventuali ritardi che rischiano di mettere a rischio il soggiorno. Occorre, pertanto, tenere ben presenti, tra l’altro, alcune questioni, ossia: come ottenere un visto quando necessario; sottoscrivere un’eventuale assicurazione di viaggio e sottoporsi alle vaccinazioni richieste dal Paese ospitante.

Come ottenere un visto quando necessario

A proposito dell’ottenimento del visto qualora necessario per viaggiare all’estero è opportuno precisare che le tipologie sono molto variegate. Tuttavia, la regola generale è quella in base alla quale il visto può essere richiesto mediante una richiesta formulata ad hoc (secondo il modello appositamente compilato in ogni sua parte) e indirizzata al Consolato ovvero all’Ambasciata del Paese di destinazione, oltre che provvedendo alla corresponsione e pagamento della somma richiesta.

La domanda può essere presentata seguendo tre canali: presentandosi di persona all’ufficio del Consolato o dell’Ambasciata del Paese di destinazione (in specie, per quei Paesi che rilasciano il visto al momento dell’arrivo del soggiornante in loco); a mezzo posta (raccomandata con ricevuta di ritorno, al fine di avere la certezza legale dell’arrivo e della ricezione da parte dell’ufficio destinatario); mediante trasmissione in modalità telematica. Ove non sussistano impedimenti, nei tempi previsti dal singolo Paese di destinazione, il Consolato o l’Ambasciata alla quale la richiesta sia stata formulata provvederà all’emissione e al rilascio del visto.

Assicurazione di viaggio e vaccinazioni

Occorre, infine, sottolineare, innanzitutto, che al fine di garantire la buona riuscita del viaggio e/o di tutelarsi da eventuali inconvenienti dell’ultimo minuto è sempre preferibile sottoscrivere un contratto di assicurazione di viaggio che consenta di garantirsi dal rischio che il viaggio possa essere per qualsivoglia ragione modificato in alcuni dei suoi elementi essenziali e, soprattutto, cancellato all’ultimo o che non vi si possa più prendere parte per cause di forza maggiore. Inoltre, è necessario tenere presente che, al fine di tutelare la salute propria e altrui, qualora ci si proponga di recarsi verso destinazioni nelle quali siano diffuse malattie infettive anche potenzialmente letali e che in Italia sono sconosciute o, magari, ad oggi ormai superate, occorre sottoporsi alle relative vaccinazioni. Di norma al momento dell’organizzazione del viaggio è opportuno, pertanto, informarsi debitamente, anche perché in assenza delle somministrazioni di vaccino richieste l’ingresso nel Paese di destinazione viene negato.

Conclusioni

In conclusione, è possibile affermare che il passaporto italiano è un documento che consente di viaggiare verso un numero discretamente elevato di Paesi esteri. Tuttavia, può accadere che la presentazione di tale documento non sia sufficiente, essendo richieste delle prescrizioni ultronee, tra le quali si rammentano il rilascio del visto o una particolare durata di validità residua dello stesso.

Un’adeguata informazione preventiva, quindi, è assolutamente consigliabile, onde evitare spiacevoli inconvenienti.

Avvocato Chiara Biscella

Chiara Biscella

Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...