Congedo parentale e maternità/paternità: diritti e come richiederli
Scopri i tuoi diritti sul congedo parentale e di maternità/paternità in Italia. Guida completa su benefici e modalità di richiesta.
Il congedo parentale, insieme ai congedi di maternità e paternità, rappresenta un diritto fondamentale e imprescindibile per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti in Italia.
La normativa attuale offre una serie di tutele economiche e temporali specifiche pensate per consentire ai genitori di prendersi cura dei propri figli in modo adeguato e sereno.
Questo sistema di tutela si adatta a diverse tipologie di congedo e prevede modalità e procedure distinte.
In questo articolo, analizzeremo approfonditamente le caratteristiche di ogni tipo di congedo, le modalità di richiesta e le ultime novità legislative, fornendo un quadro completo, dettagliato e aggiornato per facilitare la comprensione e l’accesso a questi diritti così importanti.
Congedo Parentale, Maternità e Paternità
I congedi parentali, di maternità e di paternità, sono strumenti legislativi regolati dal D. Lgs. 151/2001, ideati per garantire ai genitori un equilibrio più armonioso tra vita lavorativa e familiare.
Il congedo di maternità è, infatti, un periodo obbligatorio di astensione dal lavoro riservato esclusivamente alle madri, prima e dopo il parto, per tutelare al meglio la salute della donna e del neonato.
Il congedo di paternità, invece, consente ai padri di essere presenti nei primi giorni di vita del bambino e di supportare concretamente la madre durante questo delicato momento.
Il congedo parentale, al contrario, è facoltativo e può essere richiesto indistintamente sia dalla madre che dal padre per prendersi cura del figlio, aggiungendosi al congedo obbligatorio.
Questo diritto si estende anche ai genitori adottivi e affidatari, purché entro 12 anni dall’ingresso del minore in famiglia.
In caso di parto plurimo, il diritto viene riconosciuto per ciascun bambino, senza alcuna esclusione.
Approfondiremo con attenzione questi aspetti e i relativi riferimenti normativi per offrire una panoramica chiara e completa.
Congedo di Maternità
Il congedo di maternità è pensato per garantire la salute della lavoratrice e quella del nascituro attraverso un periodo obbligatorio di astensione dal lavoro. La durata standard di tale beneficio è di 5 mesi, generalmente suddivisi in:
- 2 mesi prima della data presunta del parto;
- 3 mesi successivi al parto.
Ad esempio, se la data presunta del parto è il 10 gennaio, il congedo può iniziare dal 10 novembre e terminare il 10 aprile. Tuttavia, la normativa consente una maggiore flessibilità, previa certificazione medica, con opzioni alternative come:
- 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo;
- 0 mesi prima del parto e 5 mesi successivi.
In caso di rischio per la salute della madre o del bambino, oppure se le mansioni lavorative risultano incompatibili con lo stato di gravidanza, è possibile anticipare ulteriormente il congedo.
Se il parto avviene dopo la data prevista, i giorni non goduti prima del parto vengono automaticamente aggiunti al periodo post-parto.
In caso contrario, i giorni non utilizzati prima del parto si sommano comunque al periodo successivo. Questo importante beneficio è esteso anche alle lavoratrici che adottano o accolgono in affido un minore. Inoltre, se il neonato viene ricoverato per qualsiasi motivo, la madre ha la possibilità di sospendere il congedo per usufruirne più avanti, al momento della dimissione del bambino.
Indennità Durante il Congedo di Maternità
Durante il congedo di maternità, spetta alla lavoratrice un’indennità pari all’80% della retribuzione media giornaliera calcolata sul mese precedente l’inizio del congedo.
Tuttavia, alcuni contratti collettivi possono prevedere l’integrazione dell’importo fino al 100%, migliorando ulteriormente le condizioni economiche della lavoratrice.
Il periodo di congedo è considerato valido ai fini contributivi, dell’anzianità di servizio, della tredicesima e delle ferie, a meno che la lavoratrice non usufruisca contemporaneamente di ferie maturate.
L’indennità viene generalmente anticipata in busta paga dal datore di lavoro, ma per categorie particolari di lavoratrici (come stagionali, domestiche, autonome o iscritte alla Gestione Separata), l’erogazione dell’indennità avviene direttamente da parte dell’INPS, come previsto dalla normativa attualmente in vigore.
Richiesta del Congedo di Maternità
La richiesta per il congedo di maternità deve essere presentata con almeno due mesi di anticipo rispetto alla data presunta del parto.
La domanda va inoltrata sia al datore di lavoro che all’INPS, includendo il certificato medico che attesta la data presunta del parto.
Le modalità di presentazione includono:
- Accesso online tramite il portale INPS ufficiale;
- Contact center INPS dedicato;
- Assistenza di un patronato specializzato.
Le lavoratrici devono inoltrare due domande separate: una per il periodo pre-parto e una per il periodo post-parto. In caso di ritardi nella presentazione, è comunque possibile richiedere l’indennità entro un anno dalla fine del periodo di congedo, oltre il quale il diritto decade definitivamente.
Congedo di Paternità
Il congedo di paternità obbligatorio, come previsto dall’art. 27-bis del D. Lgs. 151/2001, è un diritto riconosciuto ai padri lavoratori con l’obiettivo di garantire un maggiore equilibrio tra lavoro e vita familiare.
Il padre ha diritto a 10 giorni lavorativi di congedo obbligatorio da usufruire in un periodo compreso tra i 2 mesi prima e i 5 mesi successivi alla nascita del figlio.
Questo periodo di congedo viene esteso in caso di parto plurimo e può essere richiesto anche in situazioni particolari, come morte perinatale del figlio oppure adozione/affidamento.
Oltre al congedo obbligatorio, esiste il congedo di paternità alternativo, che consente al padre di usufruire del congedo di maternità non goduto dalla madre in casi specifici, come la morte della madre, una grave infermità o l’abbandono del bambino.
Indennità Durante il Congedo di Paternità
Durante il congedo obbligatorio, al padre lavoratore spetta un’indennità economica pari al 100% della retribuzione media giornaliera, calcolata direttamente dall’INPS. Per quanto riguarda il congedo alternativo, invece, l’indennità è pari all’80% della retribuzione giornaliera, sempre secondo le disposizioni della normativa vigente.
Congedo Parentale
Il congedo parentale è un diritto riconosciuto ai lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione Separata, che permette ai genitori di assentarsi dal lavoro fino a un massimo complessivo di 10 mesi entro i 12 anni di età del figlio.
La madre e il padre possono usufruirne sia individualmente che in modo alternato, rispettando specifiche limitazioni sulla durata.
Indennità del Congedo Parentale
Fino ai 12 anni del figlio, i lavoratori hanno diritto a percepire il 30% della retribuzione media giornaliera, per un massimo di 9 mesi.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una mensilità retribuita all’80% per i genitori entro i 6 anni del bambino, fruibile in alternativa tra madre e padre.
Richiesta del Congedo Parentale
La domanda deve essere inoltrata all’INPS in modalità telematica, tramite contact center o patronato autorizzato, prima dell’inizio del periodo richiesto.
Per i lavoratori dipendenti, il datore di lavoro anticipa l’indennità per conto dell’INPS, mentre per altre categorie lavorative il pagamento avviene direttamente dall’ente previdenziale.
Novità Normative e Impatti del Congedo Parentale
La Legge di Bilancio 2025 ha incrementato il sostegno economico ai genitori, introducendo tre mensilità retribuite all’80% per i figli entro i 6 anni di età.
Questo miglioramento riduce sensibilmente il divario economico ed evidenzia ulteriormente l’importanza della conciliazione tra vita privata e lavoro.
Tuttavia, l’aumento dei costi per le aziende potrebbe sollevare preoccupazioni, soprattutto in relazione alle opportunità di carriera dei lavoratori in congedo.
Nel complesso, queste misure rafforzano il welfare familiare e promuovono un contesto lavorativo più inclusivo e incentrato sul benessere generale delle famiglie.
Domande Frequenti
Quali sono i requisiti per richiedere il congedo parentale?
Il congedo parentale è riservato ai genitori lavoratori con un rapporto di lavoro attivo e un’anzianità contributiva minima. Include inoltre i genitori adottivi o affidatari.
Come si calcola l’indennità di maternità?
La retribuzione viene calcolata all’80% della media giornaliera percepita nei 12 mesi precedenti. Per i lavoratori dipendenti, l’indennità viene solitamente anticipata dal datore di lavoro.
Si possono cumulare diversi permessi?
Sì, il congedo parentale può essere cumulato con altri istituti previdenziali, purché rispetti integralmente le normative previste.

Stefano Sironi
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