Come richiedere il bonus ristrutturazione

Come ormai da molti anni a questa parte, lo Stato italiano, vuoi per provare disperatamente a rilanciare il mercato immobiliare, vuoi per dare una spinta all'economia e, non ultimo, favorire l'ammodernamento di stabili ed immobili spesso indecorosi, ha rinnovato fino al prossimo 31 dicembre gli incentivi per la riqualificazione edilizia

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Come ormai da molti anni a questa parte, lo Stato italiano, vuoi per provare disperatamente a rilanciare il mercato immobiliare, vuoi per dare una spinta all'economia e, non ultimo, favorire l'ammodernamento di stabili ed immobili spesso indecorosi, ha rinnovato fino al prossimo 31 dicembre gli incentivi per la riqualificazione edilizia.

Nella manovra 2019, oltre alla proroga senza particolari modifiche del Bonus ristrutturazioni, sono state riconfermate anche le agevolazioni per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici contestuale alla ristrutturazione edilizia (Bonus mobili e Bonus elettrodomestici)

Senza dimenticare il cosiddetto Bonus verde ovvero, un incentivo per riqualificare il verde urbano compreso quello di giardini, balconi e terrazzi privati e condominiali.

Vediamo di seguito, nel dettaglio, in cosa consiste e a quanto ammonta il Bonus ristrutturazioni, quali novità sono state introdotte con la nuova legge di Stabilità, a chi spetta, quali spese sono ammesse e, soprattutto, come fare a richiederlo ed ottenerlo.

1. Cos'è e come funziona il Bonus ristrutturazioni 2020

Il Bonus ristrutturazioni è una agevolazione fiscale che consente a chi effettua interventi di ristrutturazione edilizia di recuperare, dallo Stato sotto forma di detrazione IRPEF, una parte di quanto è stato speso.

Nella sua versione originaria, tale bonus consisteva in una detrazione IRPEF del 36% relativamente a quanto speso per i lavori di ristrutturazione, fino ad un massimale di spesa pari a € 48.000

Dal 2012, il bonus, pur restando valido con una detrazione del 36%, è stato ampliato, di anno in anno, fino ad una concorrenza del 50% di detrazione fiscale sulle spese sostenute. Una ulteriore agevolazione, o per meglio dire, una miglioria di quella esistente che è stata confermata anche per il 2020.

Il funzionamento del Bonus ristrutturazione è il medesimo degli anni passati, in particolare, chi è interessato ad usufruirne dovrà sostenere le spese pagando le fatture ricevute con il cosiddetto "Bonifico Ristrutturazione" che molti home-banking hanno già compreso tra le loro funzioni. È necessario riportare nella causale del bonifico l'apposita dicitura che conferma l'opzione di voler avvalersi del Bonus.

Una volta svolti i lavori, ricevuto le fatture ed effettuato i pagamenti, il contribuente ha a disposizione una detrazione IRPEF che ammonta al 50% delle spese sostenute da suddividersi in 10 rate annuali che comincia nell'anno successivo all'effettuazione della spesa stessa.

2. Chi può richiedere il Bonus ristrutturazione

Il Bonus ristrutturazione è concesso a tutti i contribuenti assoggettati ad IRPEF o IRES, andando ad abbassare proprio una delle due imposte, a seconda che si tratti di contribuente persona fisica o contribuente impresa.

Possono usufruire del bonus, sia i residenti sul territorio nazionale che chi non è residente in Italia. La detrazione spetta, innanzitutto, al proprietario dell'immobile che effettua gli interventi di recupero del proprio stabile ma, anche a chi ha l'effettivo godimento del bene e a chi paga eventualmente le spese come, ad esempio:

  • il familiare convivente: coniuge, parenti entro il 3° grado, convivente, ecc.
  • il coniuge separato: anche se l'assegnatario dell'immobile è l'altro coniuge;
  • il convivente more uxorio non proprietario dell'immobile oggetto di ristrutturazione;

Oltre che:

  • il proprietario;
  • il nudo proprietario;
  • l'affittuario;
  • l'usufruttuario;
  • il comodatario;
  • l'imprenditore individuale per l'immobile non strumentale alla propria attività;
  • il socio di SAS, SNC o imprese familiari ma non per l'immobile strumentale all'attività svolta.

È importante sottolineare che, per chi è in grado di svolgere autonomamente alcuni lavori di ristrutturazione sul proprio immobile, è ammessa la detrazione per le spese di acquisto di materiali edili e materie prime.

3. Come ottenere il bonus ristrutturazione

Per ottenere il Bonus ristrutturazione non è necessario fare alcuna particolare richiesta ma, semplicemente, assicurarsi di averne diritto rientrando in quelle categorie di contribuenti sopracitate ed effettuare il pagamento delle spese sostenute tramite il cosiddetto "Bonifico Ristrutturazione" inserendo nella causale la dicitura di riferimento.

Una volta effettuati i pagamenti, sarà necessario avere cura di conservare le fatture ricevute, allegando alle stesse le contabili dei bonifici effettuati per il pagamento e, nella dichiarazione dei redditi dell'anno successivo, indicare nell'apposito quadro, oltre ai dati catastali dell'immobile oggetto dei lavori che danno diritto al bonus, anche il totale degli importi agevolabili.

Il 50% di detrazione IRPEF verrà così suddiviso in 10 rate di egual importo che contribuiranno ad abbassare l'imposta sui redditi nei successivi 10 anni.

In linea di massima sarebbe tutto qui, il Bonus ristrutturazioni viene calcolato e gestito in totale autonomia dal contribuente che vuole usufruirne ma, attenzione ai successivi controlli dell'Agenzia delle Entrate perché, se è vero che viene lasciata una certa autonomia, è altresì vero che i controlli ci sono e sono piuttosto severi. È consigliabile pertanto, conservare la seguente documentazione da esibire in caso di controlli:

  • fatture ricevute relative ai lavori effettuati e agevolabili;
  • allegate alle fatture, i bonifici con la relativa causale " 16-bis del DPR 917/1986" + il codice fiscale del beneficiario e il codice fiscale, o partita IVA, di chi ha svolto i lavori e, in caso di lavori di ristrutturazione su parti condominiali, anche il codice fiscale del condominio e dell'amministratore che esegue il pagamento;
  • nel bonifico ristrutturazione devono essere indicate anche tutte le persone che sostengono la spesa e intendono fruire dell'agevolazione;
  • la domanda di accatastamento dell'immobile oggetto di ristrutturazione;
  • le ricevute relative al pagamento dell'IMU;
  • relativamente ai lavori condominiali, la delibera dell'assemblea che approva l'esecuzione dei lavori e ripartisca le spese;
  • concessioni e/o autorizzazioni allo svolgimento dei lavori che indichino da data di inizio lavori;
  • ricevuta dell'invio della Comunicazione ENEA per Bonus Casa o Ecobonus.

4. Quali lavori sono agevolabili con il Bonus ristrutturazione

L'elenco dei lavori per i quali è possibile chiedere il Bonus ristrutturazione sono presenti nel pdf al seguente link sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Omar Cecchelani - Pagaremenotasse

Fonti normative

  • Dpr 380/2001 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia;
  • Dl 78/2010 - art. 25 (obbligo di banche e Posta di effettuare una ritenuta d’acconto sui bonifici);
  • Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011 (documentazione da conservare ed esibire a richiesta degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate)
  • Dl 201/2011 (introduzione nel Testo unico delle imposte sui redditi dell’art. 16-bis - Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici)
  • Dl 63/2013 - art. 16 (proroga delle detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia)
  • Dl 133/2014 - art. 17 (semplificazioni ed altre misure in materia edilizia)
  • Legge 76/2016 (regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze)
  • Legge 232/2016 - art. 1 comma 2 (proroga delle maggiori detrazioni e introduzione di nuove disposizioni)
  • Legge 205/2017 - art. 1 comma 3 (proroga maggiori detrazioni e altre disposizioni)
  • Legge 145/2018 – art. 1 comma 67 (proroga maggiori detrazioni e altre disposizioni)