Dichiarazione mendace in buona fede: conseguenze legali
Come facilmente intuibile le dichiarazioni mendaci sono definibili come le dichiarazioni che non corrispondono a verità. In ambito giuridico le dichiarazioni di tipo mendace non sempre comportano conseguenze legali pregiudizievoli per il dichiarante. Occorre, infatti, in ogni caso preliminarmente verificare e valutare se la dichiarazione mendace sia stata dal soggetto dichiarante resa in buona o cattiva fede, ossia se il soggetto che l’ha formulata lo abbia fatto con intento fraudolento ovvero per semplice negligenza. Nel secondo caso, la dichiarazione sarà tendenzialmente priva di effetti, mentre nel primo caso, ricorrendo gli ulteriori elementi costitutivi di volta in volta contemplati dalla legge penale, la dichiarazione mendace potrebbe addirittura concorrere a integrare fattispecie di reato e, conseguentemente, a seguito di un eventuale procedimento penale instaurato nei confronti del dichiarante comportare la pronuncia da parte dell’organo giurisdizionale di una sentenza di condanna.
Dichiarazione mendace: gli aspetti legali fondamentali
I campi principali nei quali le dichiarazioni mendaci assumono rilevanza penale possono essere riassunti nei casi di:
- autocertificazioni rese in fase di compilazione di domanda di partecipazione ai concorsi pubblici;
- dichiarazioni sostitutive di certificazioni;
- dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà;
- false dichiarazioni rese ai pubblici ufficiali
Tutti i casi sopracitati configurano ipotesi di reato comune, concretizzabile da qualunque soggetto. Non esulano, tuttavia, reati di falso propri, ossia integrabili da soggetti che rivestono una determinata qualifica (es. pubblico ufficiale).
Ciò che conta, come si è già avuto modo di premettere, ai fini della penale rilevanza è che la dichiarazione mendace sia stata resa intenzionalmente.
Dalla volontarietà della condotta è dato desumersi una pericolosità sociale volta a supportare un giudizio di riprovevolezza da parte dell’ordinamento giuridico tale da giustificare la perseguibilità e condannabilità del soggetto che l’ha attuata.
Cosa fare in caso di dichiarazione mendace
Come si è già avuto modo di premettere la dichiarazione mendace può essere frutto di una scelta deliberata ovvero può essere frutto di mero errore e, quindi, palesarsi come meramente inconsapevole.
In special modo in tale ultimo caso ci si chiede come possa procedere l’autore della dichiarazione qualora si sia reso conto del fatto che, sbagliando, ha dichiarato qualcosa che non corrisponde al vero.
L’opinione ormai concorde è orientata nel senso di ritenere che al dichiarante è concessa la possibilità di emendare all’errore, rendendo una dichiarazione di segno contrario e conforme a verità, a condizione che:
- la nuova dichiarazione venga dall’autore espressamente qualificata come sostitutiva di quella resa in precedenza;
- nella nuova dichiarazione venga indicato che essa è resa a correzione di quella precedente.
Per quanto importante strumento concesso al dichiarante che sbaglia la possibilità di formulare la dichiarazione corretta incontra, comunque, dei limiti di ordine temporale, come si avrà modo di indicare infra.
Quando rivolgersi a un avvocato per dichiarazione mendace
Nell’eventualità in cui un soggetto abbia reso dichiarazioni mendaci può essere per lui utile rivolgersi ad un avvocato al fine di comprendere se e in che termini la sua condotta possa o meno avere conseguenze penalmente rilevanti.
In particolare, occorrerà rappresentare al legale l’esatto svolgimento dei fatti, in modo da consentirgli di acclarare se nella condotta tenuta possano effettivamente rinvenirsi gli estremi della buona fede e, quindi, se la condotta possa ritenersi in concreto penalmente irrilevante.
In caso contrario, il legale potrà rappresentare al proprio cliente a quali conseguenze dal punto di vista penale potrà andare incontro, prospettando, innanzitutto, quali potrebbero essere le fattispecie penali concretamente integrate e a quali sanzioni potrebbe eventualmente andare incontro.
Inoltre, l’avvocato incaricato potrà anche suggerire le condotte da attuare al fine di tentare, ove ancora possibile, di porre rimedio alla propria condotta, anche al fine di evitare la condanna.
FAQ- Domande Frequenti per dichiarazione mendace in buona fede
Quanto tempo ho per agire?
Come si è avuto modo di anticipare nei paragrafi precedenti è ormai pacificamente ammessa la possibilità per soggetto che abbia reso, specie se per errore, una dichiarazione falsa di emendare, formulando una dichiarazione corrispondente a verità, dichiarando in maniera espressa che essa è resa in sostituzione alla precedente.
Occorre, tuttavia, che si provveda prima che la dichiarazione precedentemente resa non sia stata ancora utilizzata per le finalità per le quali essa è stata concretamente fornita.
Quali documenti servono?
Per procedere a correggere la dichiarazione mendace resa il soggetto dichiarante deve rendere la nuova dichiarazione con le stesse modalità e nelle medesime forme seguite per rendere la precedente.
Sarà, inoltre, necessario in fase di dichiarazione presentare un documento di identità idoneo a consentire l’accertamento delle generalità del dichiarante, anche al fine di comprendere su quale soggetto debbano essere fatte ricadere le conseguenze, positive ovvero negative.

Chiara Biscella
Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...