Procedura per ottenere un visto turistico in Italia

Scopri la procedura dettagliata per ottenere un visto turistico in Italia. Dall'aver bisogno di sufficienti mezzi finanziari al prenotare il volo e l'alloggio, ecco tutto quello che devi sapere per un soggiorno senza intoppi.

Breve panoramica sul visto turistico italiano

Il cittadino straniero che intenda fare ingresso in Italia per finalità turistiche per un lasso di tempo che non superi un massimo di 90 giorni deve chiedere ed ottenere dalle autorità competenti il rilascio di un visto turistico. Tale documento autorizza e, conseguentemente, rende legittimo il soggiorno sul territorio italiano per un massimo di circa tre mesi del cittadino straniero che voglia viaggiare su territorio italiano.

E’, in proposito, tuttavia, opportuno sottolineare che il rilascio di un visto turistico per l’Italia è assoggettato all’osservanza di una peculiare procedura. Vi è da premettere, tuttavia, che non tutti i cittadini stranieri sono tenuti a richiedere il visto in questione. Come si vedrà in seguito in un paragrafo ad hoc i cittadini di alcuni Paesi stranieri ben identificati non necessitano dell’ottenimento di alcun visto, potendo liberamente fare ingresso su territorio italiano con finalità turistiche.

Criteri di ammissibilità

Affinché il soggetto straniero possa ottenere il visto turistico italiano è necessario che sia in possesso di alcuni specifici requisiti, i quali si possono riassumere nei seguenti:

  • Avere la disponibilità di sufficienti mezzi finanziari di sostentamento per il periodo del soggiorno
  • Avere già provveduto all'acquisto di un volo di andata e ritorno
  • Dimostrare di avere a disposizione un'adeguata alternativa di alloggio

Paesi esenti dalla necessità di un visto turistico

Come si è già avuto modo di accennare vi sono cittadini di alcuni Paesi esteri per i quali l’ingresso in Italia per finalità turistiche non richiede il rilascio di un visto turistico. Si tratta di tutti i cittadini provenienti dai seguenti Paesi: tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea e allo Spazio Economico Europeo (per i quali vige, in linea generale il principio della libera circolazione delle persone), San Marino, Santa Sede Vaticana e Svizzera, Stati appartenenti allo Spazio Schengen (se siano in possesso di un permesso di soggiorno e, comunque, per periodi di tempo non superiori a 90 giorni), Albania, Andorra, Antigua e Barbuda, Argentina, Australia, Bahamas, Barbados, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Brunei, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Dominica, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giappone, Grenada, Guatemala, Honduras, RAS di Hong Kong, Isole Salomone, Israele, Kiribati, Malaysia, RAS di Macao, Macedonia del Nord, Isole Marshall, Mauritius, Messico, Micronesia, Moldova, Monaco, Montenegro, Nauru, Nicaragua, Nuova Zelanda, Palau, Panama, Paraguay, Perù, Saint Christopher (Saint Kitts) e Nevis, Regno Unito, Samoa, Santa Lucia, Serbia, Seychelles, Singapore, Stati Uniti, St. Vincent e Grenadine, Taiwan, Timor Est, Tonga, Trinidad e Tobago, Tuvalu, Ucraina, Uruguay, Vanuatu, Venezuela.

Documenti necessari per la domanda

Alla domanda, che deve essere presentata per iscritto dallo straniero direttamente all’ambasciata, debbono essere allegati taluni documenti, tra i quali si rammentano:

  • Dimostrare di avere a disposizione un’adeguata alternativa di alloggio
  • Polizza assicurativa sanitaria con copertura minima di 30.000,00 euro
  • Foto formato tessera di data recente
  • Documento di identità in corso di validità
  • Titolo di viaggio o prenotazione di andata e ritorno
  • Documento atto a dimostrare il possesso di mezzi economici di sostentamento
  • Documento attestante la disponibilità di un alloggio per il periodo del soggiorno

Procedura dettagliata di richiesta

Giunti a questo punto della trattazione è opportuno riepilogare brevemente l’iter da seguire al fine di ottenere il rilascio del visto turistico in Italia. Innanzitutto, occorre procedere alla compilazione del modulo (in unica copia), in ogni sua parte e sottoscriverlo in maniera olografa. La domanda deve essere corredata dalla presentazione di una foto formato tessera di recente estrazione, di un documento di viaggio in corso di validità (i.e. passaporto) sul quale le autorità procederanno ad apporre il visto, oltre che della documentazione integrativa eventualmente necessaria.

Come si è già avuto modo di esaminare allo straniero che presenta la domanda sarà richiesto di specificare la finalità turistica del viaggio, i mezzi di trasporto da e per il paese di provenienza, la sufficienza dei mezzi di sostentamento durante la permanenza in Italia, le condizioni di alloggio prescelte. La domanda, così compilata e debitamente corredata degli ulteriori documenti, dovrà essere presentata all’Ambasciata.

Quest’ultima la esaminerà approfonditamente e sulla scorta della documentazione prodotta procederà ad effettuare i dovuti controlli preventivi volti a garantire la sicurezza interna. Detti controlli avvengono mediante consultazione del portale mondiale dei visti, nel quale – tra l’altro – è inserito l’elenco degli stranieri che non sono considerati ammissibili nello Spazio Schengen. Ove non sussistano rilevi di sorta autorizzerà il rilascio del visto, mediante apposizione dello stesso sul documento di viaggio presentato. Se permangono dubbi avrà facoltà di convocare direttamente il richiedente e/o negare il visto.

Tempo di elaborazione

A seguito della presentazione della domanda il visto verrà rilasciato nel termine di quindici giorni. Solo nell’eventualità sorgessero complicazioni o la lavorazione della pratica richiedesse maggiori approfondimenti il rilascio può richiedere un tempo maggiore, fino a quarantacinque giorni.

Durata e validità del visto

Per quanto attiene alla durata del visto turistico essa normalmente coincide con quella del soggiorno autorizzato nel territorio italiano. Diverso è il concetto della validità del visto, la quale, invece, è al massimo pari a tre mesi e prorogabile dalla Questura di altri tre (anche se l’ipotesi di ottenere una proroga è particolarmente difficile, richiedendo la dimostrazione della sussistenza di circostanze particolari e adeguatamente documentate).

Consigli utili per un processo di domanda senza intoppi

Considerata l’importanza che il rilascio del visto riveste per chi intenda viaggiare in Italia, si può consigliare al soggetto richiedente di adoperarsi per tempo al fine di compilare la domanda e reperire i documenti all’uopo utili a corredo della stessa. Si tratta di adempimenti che possono richiedere tempistiche più o meno lunghe, sicché la tempestività è davvero rilevante.

In particolare, adeguata cura deve essere attribuita alla scelta dell’alloggio, che si tratti di struttura alberghiera o di altra diversa sistemazione, occorrendo, come visto documentazione attestante il luogo di soggiorno. Si tratta tendenzialmente di recuperare documentazione, comunque, di non difficile reperimento. Può accadere, però, che il richiedente riscontri nonostante tutto delle difficoltà. In tale eventualità è preferibile chiedere aiuto a personale esperto in materia, magari interpellando direttamente le Autorità italiane competenti ovvero rivolgendosi ad un legale che abbia esperienza sul punto al fine di chiedere delucidazioni e/o suggerimenti sulla corretta modalità di procedere.

Conclusioni e considerazioni finali

Per concludere sembra opportuno evidenziare alcuni aspetti di rilevo, la cui valutazione deve essere ben ponderata da parte dello straniero che intenda richiedere un visto turistico in Italia. Innanzitutto, ha da sottolinearsi che in alcun modo l’ottenimento del visto turistico autorizza lo svolgimento di attività lavorativa su territorio italiano.

Ove quello sia l’intento dello straniero dovrà necessariamente chiedere e ottenere un visto di lavoro. Inoltre, il rilascio del visto turistico è, ad oggi, assoggettato alla valutazione prettamente discrezionale da parte dell’Amministrazione interna competente. Oltretutto, l’eventuale diniego non deve nemmeno essere motivato da parte del Consolato.

Avvocato Chiara Biscella

Chiara Biscella

Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...