Come si calcola il risarcimento per danno biologico?

Sentiamo spesso parlare di calcolo del risarcimento del danno biologico con riferimento alle lesioni riportate a seguito di un incidente stradale. O ancora, quando capita di essere spintonati oppure inciampare in una buca e cadere rovinosamente per terra, riportando una serie di escoriazioni e ferite più o meno gravi e sono proprio le lesioni, le escoriazioni e le ferite che rappresentano il cd. danno biologico.

1. Risarcimento del danno biologico

Il danno biologico rappresenta una componente del danno non patrimoniale ex art. 2059 c.c.; le altre due componenti sono il danno esistenziale e il danno morale.

Il danno biologico viene definito come quella lesione all’integrità psico-fisica, suscettibile di valutazione medico legale. Esso riguarda, dunque, non solo le lesioni fisiche (ad esempio, fratture, escoriazioni) ma anche le lesioni psichiche (ad esempio, l’ansia, lo stress). Il danno patito dalla persona fisica è risarcibile a prescindere dalla circostanza che lo stesso abbia inciso o meno sulla capacità di produrre reddito del singolo. Da qui ne discende che anche chi non produce reddito come, ad esempio, il disoccupato, ha diritto di ottenere il risarcimento del danno biologico.

2. Come si calcola il risarcimento del danno biologico?

Se è facile ottenere un risarcimento del danno patrimoniale, non può dirsi altrettanto riguardo al risarcimento del danno biologico. Difatti, non è agevole quantificare quanto, ad esempio, dovremmo chiedere al Comune se inciampiamo in una buca e, cadendo per terra, ci provochiamo una frattura alla gamba.

Sul punto la legge non prevede espressamente delle modalità di calcolo né fornisce criteri che possano considerarsi esaustivi.

Esistono, tuttavia, apposite tabelle predisposte per il risarcimento del danno biologico cagionato dalla circolazione di veicoli e natanti.

Anzitutto, dobbiamo precisare che Il danno biologico patito dal singolo può essere di due tipi:

- permanente: il calcolo consiste nell’attribuzione di punti percentuali di invalidità da 1 a 100;

- temporaneo: il calcolo consiste nell’attribuzione di giorni di invalidità parziale o totale.

Nel caso in cui si tratti di una menomazione permanente vengono in gioco le suddette tabelle, che sono le seguenti:

- tabella per il danno di lieve entità: si riferisce a tutte le lesioni micropermanenti, cui sia stato attribuito un’invalidità ricompresa tra 1 e 9 punti di percentuale;

- tabella per il danno di grave entità: si riferisce a tutte le lesioni macropermanenti, cui si sia stato attribuito un’invalidità superiore ai 9 punti di percentuale.

Ad ogni lesione, dunque, corrisponde un punto percentuale o un giorno di invalidità, al quale a sua volta corrisponderà una determinata somma di denaro.

In primo luogo, sarà il medico legale a stabilire se si tratta di un danno di lieve entità o grave entità. In secondo luogo, sarà sempre il medico legale ad attribuire il punteggio alla lesione riscontrata. Si precisa che nel caso di danni plurimi (ad esempio, fratture e traumi in più parti del corpo) non si potrà fare la somma dei singoli punti percentuali ma si dovrà fare una valutazione complessiva sulla menomazione patita dalla persona fisica.

Nel determinare la somma da corrispondere si dovrà avere riguardo anche all’età del singolo. Ad esempio, la frattura alla gamba patita da un diciottenne determinerà un risarcimento maggiore rispetto alla medesima frattura patita da un anziano.

Si dovrà, inoltre, procedere alla personalizzazione del calcolo, cioè il giudice nel determinare la somma dovrà avere riguardo alle caratteristiche del singolo soggetto. Ad esempio, una lesione alla gamba avrà conseguenze diverse a seconda che il soggetto sia uno sportivo o meno. Ne consegue che uno sportivo diciottenne percepirà un risarcimento maggiore rispetto al suo coetaneo non sportivo.

Per il calcolo del risarcimento del danno biologico, quindi, i passaggi sono i seguenti:

- stabilire se si tratta di danno permanente o temporaneo;

- attribuire il punteggio o il numero di giorni di invalidità;

- quantificare l’importo combinando il punteggio o il numero di giorni attribuito con l’età del singolo.

Al di fuori delle ipotesi di incidenti stradali, il calcolo del risarcimento del danno biologico viene effettuato avendo riguardo alle famose tabelle elaborate dal Tribunale di Milano, che hanno ancora oggi una vocazione nazionale. Tali tabelle consentono di evitare disparità di trattamento dovute ai diversi contesti territoriali. In altri termini, applicando le tabelle milanesi, la stessa lesione verrà risarcita allo stesso modo sia a Milano sia a Roma.

3. Tabelle Inail

Ai fini del calcolo del risarcimento del danno biologico patito dal lavoratore sono state elaborate tre tabelle Inail, allegate al decreto del ministero del lavoro del 12 luglio 2000.

Le tabelle prevedono una differenziazione non solo per i diversi punti percentuali attribuiti ma anche per l’età e il sesso del lavoratore. L’indennizzo cresce col crescere della gravità della menomazione e decresce al crescere dell’età.

Il calcolo del risarcimento da erogare è il seguente:

- invalidità inferiore al 6%: non è previsto alcun indennizzo;

- invalidità compresa tra il 6% e il 15%: è previsto un indennizzo in capitale, cioè liquidato in un’unica soluzione;

- invalidità compresa tra il 16% e il 100%: è previsto un indennizzo in rendita, cioè verrà corrisposta una somma periodica commisurata all’incidenza del danno biologico sulla capacità del soggetto di produrre redito col lavoro.

Fonti normative

Codice civile: art. 2059 c.c.

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