Come funziona il contratto di leasing operativo?

Le differenze tra leasing operativo e finanziario sono minime seppur determinanti, offrendo due interessanti strumenti all’utilizzatore del bene. Scopriamo nel dettaglio tale istituto.

1. Cos’è il leasing operativo?

Il leasing, conosciuto anche come contratto di locazione finanziaria, è un contratto atipico che consente all’utilizzatore di avere a disposizione un bene strumentale alla propria professione o attività con possibilità di esercitare l’opzione di acquisto a fine del contratto, dietro il pagamento di un canone mensile. Si tratta di un contratto atipico, che è entrato nel nostro ordinamento nel corso del tempo diventando un istituto particolarmente usato, sebbene attualmente sia disciplinato da una normativa secondaria, in mancanza di una legge specifica ad hoc.

Tuttavia esistono diverse tipologie di leasing, che si differenziano per i vantaggi ed oneri che ricadono sull’utilizzatore, oltre che sulla tipologia di locazione e bene strumentale oggetto del contratto. Nella nostra analisi ci occuperemo di leasing operativo: si tratta di un contratto non necessariamente trilaterale, in cui l’utilizzatore dispone di un determinato bene dietro il pagamento di un canone mensile; in questo caso tuttavia non è inserita nel contratto l’opzione di acquisto. La durata di tale “noleggio” è variabile e può essere richiesta anche per brevi periodi. Il vantaggio di uno strumento di tale tipo è la possibilità di usufruire di un bene, senza che il rischio (e relativi oneri di manutenzione) ricadano sull’utilizzatore: ovviamente il canone mensile tiene in considerazione anche tali spese (a carico della società di leasing o del produttore del bene), oltre che prevedere la possibilità di sostituzione del bene in qualsiasi momento.

Il leasing operativo viene richiesto in maggior misura per la fruizione di beni ad alta standardizzazione e rapida obsolescenza (ad esempio le apparecchiature per uffici) e non essendo soggetto a vincoli di durata è possibile recedere in via anticipata (alle condizioni riportate nel contratto stesso). Poiché l’usura degli oggetti di tale noleggio può risultare estremamente rapida, la rata del canone si adegua in base all’obsolescenza del bene. Inoltre è opportuno precisare che il canone mensile è interamente soggetto a deducibilità, anche nei contratti di breve durata.

1.1 Differenze tra leasing operativo e finanziario

Dopo aver analizzato in breve le caratteristiche del leasing operativo, per ragioni di completezza, è necessario porre a confronto le due tipologie di locazione (operativa e finanziaria). Sebbene possano risultare minime e marginali, in realtà sussistono delle differenze sostanziali che danno origine a due tipologie di contratto totalmente diverse. In primis il leasing finanziario prevede (ed inserisce in maniera automatica) l’opzione di acquisto al termine del contratto, mentre quello operativo è esente da tale caratteristica. Ciò comporta un’inevitabile riduzione della rata mensile, oltre che del maxicanone iniziale.

In secondo luogo il leasing operativo non è soggetto a vincoli di durata, essendo l’utilizzatore libero di recedere in qualsiasi momento; al contrario la locazione finanziaria (in senso stretto) è soggetto ad una determinata durata, stabilita dal contratto. Perciò richiedere il recesso unilaterale ed anticipato alla scadenza potrebbe comportare penali o il pagamento di alcuni canoni a titolo di “risarcimento”. Ultimo dettaglio, non per questo irrilevante, è la possibilità di concludere un contratto di leasing operativo anche tra due sole parti: un accordo bilaterale che viene stipulato direttamente con il produttore del bene; in contrapposizione a ciò, quello finanziario è un contratto essenzialmente trilaterale, dove la società di leasing si pone in una posizione di intermediario rispetto all’utilizzatore e produttore del bene.

2. Chi sono le parti del contratto di leasing operativo?

Come già indicato in precedenza, il contratto di leasing operativo può configurarsi come trilaterale o anche bilaterale, a seconda delle esigenze del cliente. Ma chi sono le parti che caratterizzato tale istituto, ovviamente oltre all’utilizzatore?

Principalmente sono le seguenti:

- intermediario finanziario, con il quale si instaura un contratto trilaterale secondo cui (come avviene nel leasing finanziario) il rischio viene ceduto dalla società di leasing al soggetto terzo (di norma il fornitore);

- intermediario non finanziario, anche in questo si instaura un rapporto trilaterale ma l’intermediario trattiene in tutto o in parte il rischio e gestisce in modo proprio i servizi annessi al contratto. Un soggetto contrattuale di questo tipo di norma interviene nei casi di locazione di prodotti acquistati per il singolo cliente (quindi non uno stock di merci);

- produttore del bene, in questo caso invece si instaura un rapporto di tipo bilaterale, dove è lo stesso produttore ad accollarsi tutti i rischi e vizi sul bene locato.

Il leasing operativo in linea generale si configura come un contratto bilaterale nel quale non è prevista ed inserita clausola di riacquisto: sono principalmente queste le differenze rispetto alla locazione finanziaria in senso stretto.

3. Quali sono i vantaggi del leasing operativo per il cliente?

Il leasing operativo può essere definito a tutti gli effetti una sorta di noleggio, che consente al cliente di disporre di un bene senza accollarsi i rischi legati alla proprietà. Ma quali sono realmente questi vantaggi? A fronte di un canone mensile l’utente ha la possibilità di disporre di beni (anche costosi) senza dover procedere all’acquisto della proprietà. In altre parole si può ad esempio utilizzare tale strumento per disporre di oggetti strumentali alla propria attività imprenditoriale, senza affrontare i cosiddetti costi fissi (macchinari, ecc..). Inoltre è utile ricordare che mediante questo contratto è possibile richiedere una nuova versione del bene a fronte dell’ordinaria usura derivante dall’obsolescenza oppure è anche possibile ricalcolare di volta in volta il canone in base all’effettivo valore dell’oggetto del leasing (il quale cala inevitabilmente con l’usura ed il tempo).

Un’altro agevolazione fondamentale del leasing operativo è la mancanza di vincoli temporali: il cliente è libero di disporre del bene per il tempo che preferisce, senza alcuna penale o vincolo in caso di recesso (purché sia rispettato il preavviso). Ma un altro vantaggio estremamente interessante è l’intera deducibilità del canone di leasing: questo è deducibile se l’oggetto del contratto è strumentale all’attività dell’utente. Una soluzione quindi che non solo permette di abbattere i costi fissi, ma anche di avere un ritorno economico rispetto al pagamento del canone.

Inoltre è opportuno considerare ulteriori caratteristiche a favore del cliente, meno visibili ma pur sempre interessanti:

- il costo di manutenzione del bene non concorrerà al calcolo della deducibilità della manutenzione straordinaria (limite del 5% del valore);

- possono essere affrontati progetti di breve durata che invece di richiedere investimenti significativi per l’acquisto definitivo dell’oggetto prevedono un investimento nettamente inferiore;

- possibilità di disporre di un bene senza attingere alla liquidità aziendale;

- costo ben definito e certo per tutta la durata del contratto;

- rischi di obsolescenza nulli, grazie alla facoltà di poter cambiare il bene per tutta la durata del contratto.

Fonti normative

Art 17 c. 2, L. 183/76

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Avvocato Piper Cole

Piper Cole

Sono la dott.ssa Paola Testa. Ho conseguito la laurea in Gurisprudenza, vecchio ordinamento, presso l'Università degli Studi di Torino nel 2006, con indirizzo processuale civilistico. Nel giugno 2007, ho conseguito l'attestato di part ...