Cosa Succede se non si Risponde a un Atto Giudiziario

Talvolta la maggior parte delle persone ritiene che ignorare un atto giudiziario, soprattutto non procedendo con il suo ritiro, significhi mettersi al riparo dalle conseguenze che quell’invio comporta. Tale concezione è assolutamente sbagliata, posto che se non si ritira un atto o non si risponde, la notifica si perfezionerà in ogni caso e decorsi i relativi termini non si potrà più né costituirsi né formulare alcuna opposizione. Per atto giudiziario si intende un documento ufficiale relativo ad un processo – sia esso civile, penale o amministrativo – trasmesso da un Giudice, da una cancelleria o da un avvocato, con il quale si trasmette un determinato provvedimento, contenente decisioni, intimazioni o convocazioni alle parti coinvolte. Sono atti che vengono recapiti attraverso una raccomandata a/r (generalmente le buste sono di colore verde).

Affidamento Condiviso e Tempi di Permanenza con i Figli

L’affidamento condiviso, disciplinato dalla L. 54/2006, è un istituto giuridico che prevede che entrambi i genitori, in caso di separazione o divorzio, possano esercitare congiuntamente la responsabilità genitoriale, prendendo di comune accordo le decisioni più importanti riguardanti la crescita e il benessere psico-fisico dei figli minori. L’obiettivo perseguito dalla normativa è quello di garantire ai figli minori il diritto di mantenere un rapporto continuativo con entrambi i genitori anche in fase di separazione, ricevendo cura, educazione ed istruzione da ciascun genitore. Questo – nella maggior parte dei casi – non significa che i minori trascorreranno con ciascun genitore la medesima quantità di tempo, ma che venga condivisa tra gli esercenti la c.d. responsabilità genitoriale atta a gestire congiuntamente tutte le questioni fondamentali legate alla crescita psico-fisica dei figli minori, come ad esempio in ambito scolastico, sanitario ed educativo. Come avremo modo di vedere nel corso di questo articolo, in alcune circostanze l’affido condiviso potrebbe non essere la scelta più idonea per garantire il rispetto del supremo interesse dei minori coinvolti. In questi casi, il Tribunale competente, potrebbe emettere un provvedimento di affido esclusivo. Tale provvedimento viene emanato in tutti quei casi in cui uno dei genitori venga ritenuto inadeguato, pericoloso o assente. L’affidamento esclusivo è, pertanto, una misura straordinaria con la quale si attribuisce l’esercizio della responsabilità genitoriale ad un solo genitore, il quale sarà chiamato ad assumere autonomamente le decisioni ordinarie e più importanti riguardanti i figli minori – pensiamo agli ambiti educativi o sanitari – richiedendo l’approvazione di entrambi i genitori solo in casi straordinari. 

Come scrivere una diffida legale efficace?

La diffida legale è uno strumento formale e strategico per far valere i propri diritti prima di adire le vie giudiziarie. Si tratta di un atto formale – nella maggior parte dei casi redatta da un avvocato - con cui si intima ad un soggetto di adempiere a un obbligo, cessare un comportamento illecito o rimediare a una violazione, entro un termine perentorio che generalmente viene indicato in 15 giorni (in caso di diversi accordi tra le parti può scendere, ad esempio, anche in 7 giorni o aumentare in 30 giorni). Scrivere una diffida efficace significa saper bilanciare tono, contenuto e forma, mantenendo la validità giuridica e aumentando la possibilità di risolvere la controversia senza contenzioso.