Aggressione da parte di un cane: cosa fare?

​​​​​​​Accade sovente che persone vengano aggredite da cani e in conseguenza dell’aggressione subiscano dei danni più o meno gravi. L’ordinamento giuridico italiano si premura di disciplinare tale casistica prevedendo una forma di responsabilità ad hoc, mediante l’introduzione di una normativa specifica, volta a disciplinare quale sia il soggetto in capo al quale venga posta la responsabilità del fatto dannoso dell’animale e in presenza di quali condizioni tale soggetto sia effettivamente chiamato a rispondere. Nel corso della trattazione si avrà cura di esaminare il complesso degli elementi che integrano gli elementi che portano a un riconoscimento di responsabilità a partire dai comportamenti dell’animale che possono essere considerati rilevanti, per poi proseguire agli obblighi posti a carico del proprietario sia in costanza dei fatti che in una fase successiva, al tipo di danni risarcibili, alle figure di assicurazione che possono essere concluse dal proprietario a sua tutela, agli obblighi addizionali che debbono essere ottemperati per cani ritenuti particolarmente pericolosi e ai modi per prevenire che essi possano porre in essere comportamenti dannosi o lesivi. Si cercherà, quindi, di fornire un quadro il più completo possibile in materia, per consentire a chiunque di comprendere come agire e quali conseguenze siano applicabili al proprietario.

Mantenimento figli con stipendio di 1500 euro: quanto spetta

Nel corso dello svolgimento di un legame matrimoniale o di convivenza, ma anche quando esso giunge al termine sorgono alcune problematiche da regolamentare. Tra queste la fondamentale è quella che attiene al mantenimento dei figli. In proposito, occorre esaminare diversi aspetti allo stesso correlati e consistenti nell’individuazione della disciplina di riferimento, nella ripartizione della responsabilità tra i genitori, nell’attuazione pratica e nell’individuazione delle situazioni di inadempimento all’obbligo che possono far insorgere la necessità di rivolgersi ad un legale per ottenere chiarimenti sulle azioni da intraprendere. Ci si domanda, inoltre, quali documenti occorra presentare per gestire al meglio la situazione e quali peculiari voci debbano essere ricomprese nel calcolo al fine di definire l’ammontare dell’assegno. Su questi aspetti ci si soffermerà nei paragrafi che seguono per prospettare un quadro il più completo possibile.

Dichiarazione mendace in buona fede: conseguenze legali

Come facilmente intuibile le dichiarazioni mendaci sono definibili come le dichiarazioni che non corrispondono a verità. In ambito giuridico le dichiarazioni di tipo mendace non sempre comportano conseguenze legali pregiudizievoli per il dichiarante. Occorre, infatti, in ogni caso preliminarmente verificare e valutare se la dichiarazione mendace sia stata dal soggetto dichiarante resa in buona o cattiva fede, ossia se il soggetto che l’ha formulata lo abbia fatto con intento fraudolento ovvero per semplice negligenza. Nel secondo caso, la dichiarazione sarà tendenzialmente priva di effetti, mentre nel primo caso, ricorrendo gli ulteriori elementi costitutivi di volta in volta contemplati dalla legge penale, la dichiarazione mendace potrebbe addirittura concorrere a integrare fattispecie di reato e, conseguentemente, a seguito di un eventuale procedimento penale instaurato nei confronti del dichiarante comportare la pronuncia da parte dell’organo giurisdizionale di una sentenza di condanna.