Recupero crediti: cos'è e come funziona

Non sempre la prestazione svolta viene pagata una volta terminata. Entra così in gioco il recupero crediti. Ma che cos’è esattamente il recupero crediti?

Introduzione al recupero crediti e ai motivi per cui si ha bisogno di tale servizio

Durante lo svolgimento di un’attività professionale di qualsiasi tipo è possibile che, a fronte dell’adempimento puntuale della propria prestazione, l’altra parte non provveda al pagamento di quanto dovuto.

Orbene, in tal caso è possibile attivare le procedure, stragiudiziale (qualora ne ricorrano i presupposti) o giudiziale, di recupero del credito, rivolgendosi per lo svolgimento delle attività all’uopo necessarie ad un legale ovvero ad una società di recupero crediti. Al fine di procedere in tal senso è possibile rivolgersi ad un avvocato ovvero ad una società specializzata in materia. Nel prosieguo si tenterà di prospettare in maniera più organica possibile in quali fasi si sviluppa l’iter del recupero crediti.

Quali sono le fasi del processo di recupero credito e quali sono le modalità per avviarlo?

Come si avrà modo di meglio specificare e analizzare nel dettaglio nei paragrafi seguenti le fasi del processo di recupero crediti si compendiano nelle seguenti:

  • Analisi della pratica e valutazione della situazione concreta, al fine di verificarne l'azionabilità
  • Contatto con il soggetto debitore e verifica della disponibilità all'adempimento e/o alla predisposizione di un piano di rientro
  • Notifica di formale diffida di pagamento al soggetto (persona fisica o giuridica) debitore
  • Richiesta di emissione del provvedimento monitorio (decreto ingiuntivo), qualora ne ricorrano i presupposti
  • Ove il decreto ingiuntivo non venga opposto entro il termine di 40 giorni e il debitore non provveda al pagamento si procede alla notifica di atto di precetto, con il quale il creditore intima al proprio debitore di adempiere in suo favore l'obbligo al pagamento come ingiunto entro dieci giorni
  • Notifica di un atto di pignoramento presso terzi/mobiliare/immobiliare

Quelle descritte sono le fasi del recupero crediti operato in via stragiudiziale. In alternativa, il creditore può sempre optare per l’attivazione di una procedura giudiziale, mediante notifica al debitore di un atto di citazione.

Come scegliere una società specializzata in recupero crediti e quali sono i criteri da tenere in considerazione?

Nella scelta della società specializzata in materia di recupero crediti cui affidarsi per tentare di recuperare le somme rimaste insolute da parte dei propri debitori si possono tenere in considerazione diversi fattori ed elementi di valutazione.

Innanzitutto, è opportuno valutare tutti i servizi offerti, al fine di adeguatamente valutare se essi rispondano alle proprie esigenze. In proposito, si rammenta che normalmente le società di recupero crediti sono presenti anche mediante un sito on-line, nel quale vengono prospettati tutti i dati societari più rilevanti, ivi comprese le attività e i servizi svolti. Inoltre, sembra rilevante anche considerare il grado di esperienza maturato dalla società di recupero creduti nel corso dell’attività.

Tendenzialmente il dato che la società svolga l’attività da svariati anni nel settore è indice sintomatico di affidabilità e competenza. Oltre a quanto già prospettato può essere un elemento da prendere in degna considerazione l’attribuzione di eventuali certificazioni e/o premi di qualità che siano stati attribuiti alla società dagli enti all’uopo preposti.

Quali sono i vantaggi dell’affidarsi ad una società specializzata nel recupero crediti?

Rivolgersi ad una società specializzata nel recupero crediti comporta, spesso, degli indiscussi vantaggi.

Tali società, infatti, in considerazione della struttura organizzativa loro propria sono in grado di seguire tutte le attività connesse al recupero del credito stragiudiziale e giudiziale. Inoltre, si avvalgono della collaborazione di studi professionali di avvocati e di avvocati domiciliatari, potendo agevolmente svolgere tutte le attività in maniera capillare su tutto il territorio nazionale e consentendo, così, anche l’abbattimento dei costi, che altrimenti l’avvocato cui ci si rivolge dovrebbe sopportare e, conseguentemente, ribaltare sui clienti per gli spostamenti necessari (in particolare, qualora occorra spostarsi presso località diverse rispetto a quella nella quale svolga normalmente l’attività professionale).

Come si svolge il recupero crediti e quali sono le procedure da seguire?

L’attività di recupero crediti si svolge partendo da un’analisi attenta della situazione concreta dei fatti, onde andare a verificare se vi sia la possibilità di agire al fine di verificare se sussistano le condizioni per procedere. In particolare, occorre che il credito non si sia prescritto e che non siano in corso eventuali accordi transattivi o trattative in corso.

Effettuata tale valutazione, di norma l’attività di recupero del credito per conto del cliente, prende le mosse dal contatto tentato da parte degli operatori della società di recupero crediti, in nome e per conto del cliente, volto a vagliare la disponibilità del debitore a saldare gli importi arretrati, magari anche valutando la possibilità di ratealizzare la corresponsione del quantum dovuto. Ove tale tentativo non sortisse, per le più svariate ragioni, effetti è presumibile che la società proceda alla notifica di una diffida di pagamento, lettera raccomandata con la quale la società di recupero crediti intima, in nome e per conto del creditore, al debitore il pagamento degli importi dovuti entro un termine non inferiore a quindici giorni.

L’invio del plico raccomandato in uno con la concessione di un termine, previsto a favore del debitore, per adempiere legittimano, ove questi non provveda, comunque, al pagamento delle somme, alla prosecuzione con le successive attività di recupero del credito, che si sostanziano nelle seguenti fasi:

  • richiesta di emissione di un provvedimento monitorio, il c.d. decreto ingiuntivo, che contiene l’ingiunzione di pagamento formulata dal giudice nei confronti del debitore, con l’avvertimento che quest’ultimo potrà proporre, ove lo ritenga opportuno, proporre opposizione nel termine di 40 giorni (salvo che il decreto sia provvisoriamente esecutivo);
  • ove il decreto ingiuntivo non venga opposto entro il termine suindicato verrà dichiarato definitivamente esecutivo e, successivamente, a seguito dell’entrata in vigore della c.d. Riforma Cartabia, l’avvocato che segue la pratica e ha redatto il decreto ingiuntivo potrà attestarne la conformità all’originale e proseguire portando l’atto ad esecuzione;
  • la fase esecutiva del decreto ingiuntivo inizia con la notifica dell’atto di precetto, con il quale il creditore intima al proprio debitore di adempiere in suo favore l'obbligo contenuto nel titolo esecutivo entro un termine, che è di norma individuato in dieci giorni, con l’avviso che ove il pagamento non avvenga nel termine indicato si darà avvio all’azione esecutiva, ossia alla notifica di un atto di pignoramento che può essere presso terzi, mobiliare o immobiliare, a seconda che si intenda procedere al pignoramento di una somma (che può essere depositata sul conto corrente intestato al debitore o che può consistere nella quota determinata per legge degli emolumenti che il datore di lavoro corrisponderà al debitore-dipendente o, ancora, nella quota disponibile di trattamento pensionistico erogato al debitore).

Casi di successo di recupero crediti e testimonianze di clienti soddisfatti

Ogni anno viene pubblicata una classifica delle migliori società di recupero crediti. La classifica viene stilata sulla scorta del fatturato delle società stesse, sintomatico non solo della mole di pratiche introitate, ma anche di quelle portate a conclusione con successo. In proposito, si possono elencare le società di recupero crediti che negli ultimi 3 anni sono, secondo le statistiche, risultate tra le dieci migliori (il tutto, pur dando conto del fatto che ve ne sono moltissime altre altrettanto valide e che le variabili che entrano in gioco sono molteplici): Banca Ifis, Fire Spa, Cerved Credit Management S.p.a., etc.

Domande frequenti sul recupero crediti e sui servizi offerti dalle società specializzate

Tra le domande più frequenti che spesso il potenziale cliente formula quando si rivolge a una società di recupero crediti circa l’attività e i servizi dalla stessa offerti si possono rammentare sicuramente le seguenti:

  • quali documenti occorre fornire al fine di consentire lo svolgimento dell’attività da parte delle società specializzate in materia di recupero crediti? In proposito, è bene precisare che è opportuno che il cliente, nel rivolgersi alla società per tentare di recuperare il proprio credito rimasto insoluto, deve fornire tutta la documentazione idonea a provare la sussistenza del proprio credito (accordi, contratti, fatture, scambio di mail dalle quali si evincano le conclusioni e le pattuizioni sul punto, ogni altro ulteriore elemento allo scopo utile) oltre alla documentazione relativa alle ulteriori attività già svolte da altri precedenti soggetti incaricati (diffide, documenti comprovanti ogni eventuale attività stragiudiziale e/o giudiziale svolta in precedenza);
  • quali sono le tempistiche per il recupero del credito? In proposito, non è possibile fornire una risposta univoca, in quanto ciò dipende, innanzitutto, dal foro competente, essendo alcuni più rapidi di altri, oltre che, inevitabilmente, da quante e quali attività occorra svolgere per ottenere il risultato auspicato;
  • quali sono i costi per ottenere il recupero delle somme? Anche in questo caso non è possibile fornire una risposta unica, dipendendo il tutto dai costi applicati per ogni singola attività dalla società di recupero crediti, dal valore degli importi che devono essere recuperati, da quante e quali attività occorre all’uopo svolgere. In proposito, comunque, normalmente contattando la società di recupero crediti è possibile chiedere un preventivo dettagliato, in modo da potersi rendere immediatamente conto dell’impegno economico da mettere in conto al fine dello svolgimento dell’attività. Si ricorda, in ogni caso, che la società di recupero alla quale ci si intenda rivolgere per lo svolgimento dell’attività saprà adeguatamente rispondere a tutti i quesiti che si desiderino formulare per qualsivoglia necessità propria.

La normativa in materia di recupero crediti e le responsabilità delle società specializzate

La normativa attualmente ancora vigente in materia di recupero crediti è prevista dall’articolo 115 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (c.d. TULPS) introdotto con Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 733. In esso è previsto, innanzitutto, che occorre dare comunicazione al questore ogni qualvolta si intenda aprire o condurre agenzie di prestiti su pegno o altre agenzie di affari, indipendentemente dall’oggetto o dalla durata e anche facendo ricorso alla forma delle agenzie di vendita, delle esposizioni, delle fiere campionarie, delle mostre o di ulteriori e diverse ad esse assimilabili.

La comunicazione al questore è indefettibilmente necessaria anche qualora si intenda iniziare a svolgere la professione di sensale o intromettitore (attualmente le figure sono più note come mediatore) e, per quanto concerne, la sua validità essa si estende esclusivamente ai locali specificatamente indicati. Per quanto precipuamente riguarda l’attività stragiudiziale di recupero crediti per conto terzi è anch’essa soggetta alla licenza del questore, che abilità allo svolgimento dell’attività, se osservate le prescrizioni di legge, allo svolgimento delle attività senza limiti territoriali.

Al fine di poter esercitare correttamente, tuttavia, è necessario che il soggetto titolare della licenza comunichi all’ufficio cui compete il rilascio della stessa l’elenco dei propri agenti, il rispettivo ambito territoriale di operatività, oltre che a tenere a disposizione di agenti e ufficiali di pubblica sicurezza il registro in cui vengono annotate tutte le operazioni compiuti. I singoli agenti, inoltre, debbono esibire copia della licenza ogniqualvolta agenti e ufficiali di pubblica sicurezza ne facciano richiesta oltre che fornire a tutti i soggetti con cui trattano debita informazione della propria qualità ovvero dell’agenzia che gli ha fornito l’incarico professionale e per la quale operano.

Di consueto le società di recupero crediti si attengono rigidamente agli obblighi di correttezza impostegli dalla legge. Talvolta, tuttavia, può accadere che sorga il dubbio che esse attuino pratiche scorrette, ossia pratiche invasive, lesive del diritto alla riservatezza dei dati relativi ai clienti o della dignità delle persone fino a integrare vere e proprie condotte denigratorie (si pensi a: ricorso a chiamate preregistrate continue, anonime ed eccessivamente frequenti; esposizione e affissione di avvisi di messa in mora o ulteriori e diversi assimilabili, destinati al debitore, in luoghi in cui essi possano essere visibili e consultabili a soggetti terzi estranei alle vicende, in spregio al dovere si riservatezza; i contatti effettuati con soggetti diversi dal debitore e volti allo scopo di renderli edotti del debito contratto da quest’ultimo; iniziative giudiziarie attuate con l’esclusivo intendo intimidatorio; l’omesso ricorso al tentativo obbligatorio di conciliazione; l’improprio utilizzo dei dati personali di cui è venuta a conoscenza in ragione dello svolgimento dell’attività; la minaccia di segnalare il debitore alla Centrale Rischi; la minaccia di ricorrere ad azioni legali spropositate per l’esercizio del recupero del credito; la prospettazione della possibilità che non corrispondendo l’importo dovuto in ragione del debito si corra il rischio di una condanna di tipo detentivo; ulteriori altre condotte diverse, ma assimilabili a quelle già prospettate).

In tal caso, il soggetto che assume di essere stato destinatario di condotte scorrette da parte di società di recupero crediti può ipotizzare di formulare una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la quale procederà all’accertamento dei fatti inerenti al caso concreto e, ove ritenga la segnalazione fondata, può valutare di comminare una sanzione alla società di recupero crediti per pratiche commerciali scorrette.

A ciò si aggiunga che la giurisprudenza è già più volte intervenuta a valutare casi concreti e riconosciuto, a fronte della particolare insistenza e ripetitività delle telefonate effettuate al debitore, la sussistenza dei reati di molestie o di stalking telefonico.

Ovviamente, a una condotta di tal fatta può giungersi dopo una denuncia/querela nei riguardi della società di recupero crediti cui sia seguita l’instaurazione di un processo penale. Al fine di valutare quale sia la strada preferibile da percorrere è sempre preferibile consultare un avvocato, il quale fornisca, a seguito di accurata disamina della situazione di fatto, a fornire parere motivato.

Conclusioni e riflessioni sull’importanza di affidarsi a professionisti del recupero crediti per la tutela del proprio patrimonio

In conclusione, qualora si debbano recuperare dei crediti a causa dell’insolvibilità dei debitori sembra doversi precisare che occorre la massima tempestività di intervento, al fine di evitare la prescrizione. Inoltre, è indiscutibilmente utile rivolgersi a professionisti del settore, i quali conoscono nel dettaglio l’iter da seguire e possono consigliare e attuare le strategie migliore al fine di fornire un servizio che sia idoneo a perseguire gli interessi propri del cliente.

Avvocato Chiara Biscella

Chiara Biscella

Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...