Doppia cittadinanza: benefici e sfide dell’avere un passaporto italiano

Scopri i vantaggi e le complicazioni associate alla doppia cittadinanza, con un focus sul possesso di un passaporto italiano. Dal libero accesso all'UE ai requisiti legali, esploriamo tutto ciò che devi sapere.

La doppia cittadinanza: cos’è e come si acquista?

La doppia cittadinanza è definibile come quell’ipotesi in cui un medesimo soggetto possegga, per quanto in questa sede sembra opportuno sottolineare, tanto la cittadinanza italiana quanto quella di uno Stato straniero. Essa è acquistata da tutti quei soggetti che, essendo già in possesso della cittadinanza italiana, acquista, secondo le leggi dello Stato estero anche la cittadinanza presso di questo.

Invero, secondo la legge interna si prevede che la doppia cittadinanza, in questo caso, sia acquistata e mantenuta dal soggetto, salvo che questi non decida di rinunciare espressamente (mediante apposita dichiarazione e procedura) alla cittadinanza italiana. Tale procedura richiede che il cittadino italiano sia almeno maggiorenne e che abbia trasferito la propria residenza all’estero, così avendo di fatto in sostanza posto in essere un distacco totale dal punto di vista territoriale con lo Stato italiano. Occorre precisare, comunque, che la doppia cittadinanza si acquista “per residenza”, ossia qualora il soggetto che la ottiene abbia risieduto nel territorio dello Stato per il periodo di tempo minimo richiesto dalla legge al fine di ottenere la cittadinanza presso detto Paese.

L’acquisto della doppia cittadinanza, tra l’altro, prevede la possibilità di ottenere, su mera richiesta, il doppio passaporto. Da tale circostanza, peraltro, da un lato, consegue l’acquisto di una molteplicità di benefici, dall’altro, sorgono, tuttavia, talune questioni problematiche. Vediamo nel prosieguo in cosa consistono tali profili.

Benefici connessi al possesso di un passaporto italiano

Tra i benefici correlati al possesso di un doppio passaporto e, tra questi, anche di un passaporto italiano vi è, innanzitutto, quello di poter aver accesso libero al servizio sanitario di entrambi i Paesi. Sul punto non sembra superfluo sottolineare che da questo punto di vista l’aspetto è particolarmente positivo in quanto, come noto, in Italia consente l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale, che ha la caratteristica di essere gratuito. Tale osservazione non è di poco momento ove si consideri che in diversi Paesi del mondo (si pensi, a mero titolo esemplificativo, agli Stati Uniti) ciò non accade, essendo le prestazioni sanitarie erogate dietro pagamento, con la conseguenza che i cittadini sono di norma costretti a sottoscrivere costosissime assicurazioni sanitarie per poter accedere alle cure.

Ne consegue che chi non può permettersi di sottoscrivere una polizza assicurativa idonea o non può pagare di propria tasca cure e interventi si trova nell’impossibilità di farsi curare, con tutti i rischi che ne conseguono. Ulteriore aspetto notevolmente vantaggioso è quello che consente al soggetto che abbia la doppia cittadinanza di entrare in possesso del doppio passaporto. Il possesso di tale doppio documento consente al titolare di viaggiare liberamente da un Paese all’altro (in entrambe le direzioni, ovviamente), con la conseguenza di velocizzare le procedure ed eliminare le lungaggini dovute alla burocrazia. Ciò è ancor più vantaggioso per coloro che, per questioni connesse all’attività lavorativa o familiare, hanno la necessità di spostarsi periodicamente e con elevata frequenza tra i due Paesi. Tra gli altri, si rammentano ancora i considerevoli vantaggi correlati alla possibilità di lavorare e/o studiare in entrambi i Paesi.

Di norma, infatti, chi si reca all’estero per lavorare o studiare deve chiedere e ottenere il rilascio del visto presso il Paese ospitante nel periodo in cui tale attività deve essere svolta. Il possesso di una doppia cittadinanza, al contrario, consente che il soggetto possa liberamente entrare ed uscire da entrambi i Paesi e che possa liberamente soggiornarvi per tutto il periodo necessario per lo svolgimento della propria professione ovvero per portare a completamento gli studi senza che gli occorra chiedere alcun visto per le predette (e per ulteriori) attività.

Il possesso della doppia cittadinanza consente, poi, al titolare, di esercitare ed adempiere liberamente (salvi particolari limiti posti dalla legge di uno dei due Paesi) ai diritti e doveri civici presso entrambi i Paesi di cui sia cittadino. Si pensi, ad esempio, all’esercizio del diritto di voto, che il soggetto che possegga una doppia cittadinanza, potrà liberamente esercitare presso entrambi i Paesi, così contribuendo a scegliere le forze politiche e amministrative degli stessi a qualsiasi livello della struttura amministrativa. Fa da contraltare la possibilità, altresì, di candidarsi per vedersi eleggere presso gli Stati di cui si possiede la cittadinanza (c.d. elettorato passivo). A completamento di tale quadro si prospetta, infine, la possibilità di acquistare liberamente beni presso uno dei due Paesi di cui si possegga la cittadinanza.

Il riferimento è, in specie, riferito all’acquisto di beni immobili, essendone la facoltà di acquisto da parte di soggetti stranieri, talvolta e presso taluni Stati, ancora proibita. Il possesso della doppia cittadinanza, quindi, supera tale impasse. Si deve, comunque, far presente che la titolarità di una doppia cittadinanza, oltre ad alcuni indubbi benefici, quali quelli testé descritti, comporta anche alcuni svantaggi o, quantomeno, l’insorgenza di alcune questioni problematiche, di cui si riferirà nel prossimo paragrafo.

Questioni problematiche connesse

Ci si chiede a questo punto quali problemi possano eventualmente essere correlati al possesso di una doppia cittadinanza. Orbene, sul punto, il primo aspetto problematico è connesso preliminarmente all’ottenimento stesso della doppia cittadinanza. Infatti, detto aspetto è regolamentato dalla legge interna e può richiedere tempi lunghi e procedure non troppo agevoli o, comunque, costose.

Si pensi al caso della cittadinanza “britannica”, che richiede che il cittadino straniero che voglia ottenerla non solo debba aver risieduto in loco per almeno dieci anni consecutivi, ma il relativo rilascio richiede, altresì, il superamento di un esame in materia di lingua e cultura del luogo, che è, tra l’altro, anche piuttosto costoso. Come si è già avuto modo di sottolineare nella parte introduttiva della presente trattazione, inoltre, il possesso della doppia cittadinanza comporta anche l’assoggettamento del soggetto alle legislazioni di entrambi i Paesi, con la conseguenza che il titolare è tenuto all’osservanza degli obblighi previsti da entrambi.

L’affermazione può sembrare ovvia, senonché implica ricadute all’atto pratico non indifferenti, in quanto onera il cittadino di conoscere pienamente le leggi di entrambi gli Stati oltre che di osservare anche dettami che, magari, nel Paese della prima cittadinanza non erano contemplati (e viceversa). Tasto dolente, inoltre, è quello che pone in capo al soggetto titolare della doppia cittadinanza, salvo accordi intercorrenti tra i due Paesi di cui si possegga la cittadinanza, di pagare le tasse presso entrambi gli Stati, ove e quando previsto. Ciò può comportare la necessità di sostenere, pertanto, esborsi correlati al profilo fiscale non indifferenti, ragion per cui è opportuno che il soggetto valuti opportunamente le scelte da compiere e come regolarsi di conseguenza.

Conclusioni

Si è, nei paragrafi precedenti, tentato di evidenziare quali siano le implicazioni del possesso della doppia cittadinanza. I rilievi sono, peraltro, estensibili anche a tutte le ipotesi in cui un soggetto ottenga anche più di due cittadinanze.

Avvocato Chiara Biscella

Chiara Biscella

Dopo la laurea in giurisprudenza presso l'Università degli studi dell'Insubria e il conseguimento del diploma presso la Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, ho intrapreso, ment ...