La pensione anticipata

Scopriamo quali sono i casi in cui la pensione può essere richiesta anticipatamente.

Spesso si associa la pensione ad un’età anagrafica avanzata, ma non sempre età e pensione viaggiano insieme, infatti vi sono dei casi in cui la pensione può essere erogata a prescindere dal raggiungimento di una determinata età anagrafica. Si parla appunto in queste ipotesi di pensione anticipata, rispetto alla quale si cercherà di chiarire in cosa consiste e quali soggetti ne possono beneficiare.

1. Che cos’è la pensione anticipata?

La pensione anticipata consiste in una prestazione economica che può essere erogata ad alcuni lavoratori laddove questi ne facciano domanda. Non è quindi corrisposta automaticamente ai soggetti che presentino determinati requisiti, ma è necessario che l’interessato, nonostante sia in possesso di tali requisiti, presenti un’istanza specifica.

Come anticipato, si tratta di un trattamento pensionistico diverso rispetto alla pensione di vecchiaia, dal momento che tale contributo è erogato a prescindere dal raggiungimento di una determinata età anagrafica. Mentre per la corresponsione della pensione di vecchiaia è richiesto il raggiungimento di una determinata età, la pensione anticipata si fonda sul solo requisito contributivo, di cui a breve si tratterà.

Giova solo chiarire che la pensione anticipata ha sostituito quella che prima veniva denominata pensione di anzianità, la quale non coincideva con la pensione di vecchiaia, bensì con quella che oggi viene appunto denominata pensione anticipata. La pensione di anzianità, infatti, è stata eliminata dalla legge a partire dal 2011 e sostituita con la pensione di cui si discute nel presente articolo.

L’ente deputato all’erogazione della pensione anticipata, al pari della pensione di vecchiaia, è l’Inps (Istituto nazionale di previdenza sociale), cui deve essere dunque presentata la relativa domanda nelle modalità indicate dall’ente stesso.

2. Chi può presentare la domanda di pensione anticipata?

La domanda può essere presentata dai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, nonché dai lavoratori autonomi.

Vi è tuttavia una differenza per quanto concerne gli uni e gli altri, in quanto i lavoratori dipendenti possono conseguire la pensione anticipata solo nel momento in cui interviene la cessazione del rapporto di lavoro; per i lavoratori autonomi, invece, tale ulteriore requisito non è richiesto, quindi essi possono ottenere la prestazione pensionistica a prescindere dalla cessazione della propria attività lavorativa.

3. I requisiti contributivi per presentare la domanda di pensione anticipata all’Inps

Come accennato, la pensione anticipata può essere erogata nel caso in cui il lavoratore possieda un determinato requisito contributivo, a prescindere dall’età anagrafica del soggetto richiedente la pensione stessa.

Per poter presentare la domanda di prepensionamento all’Inps, quindi, il lavoratore deve aver versato i contributi per un numero di anni indicato dalla legge.

Per capire quanti anni di contributi sono necessari al fine di ottenere la pensione anticipata, si può consultare il sito dell’Inps, ma giova sottolineare che la nuova normativa ha introdotto una distinzione fra due categorie di soggetti:

- i lavoratori in possesso dei requisiti contributivi al 31 dicembre 1995. Per tali soggetti si può affermare con estrema sintesi che, a seconda dell’anno di presentazione della domanda, il requisito contributivo per gli uomini va da 42 anni e 1 mese a 42 anni e 10 mesi, mentre per le donne va da 41 anni e 1 mese a 41 anni e 10 mesi;

- i lavoratori per i quali il primo accredito contributivo sia stato effettuato a partire dal 1° gennaio 1996. Per questi soggetti, invece, sempre a seconda dell’anno di presentazione della domanda, il requisito contributivo è lo stesso di cui al punto 1).

Per tale categoria di soggetti, tuttavia, è prevista anche la possibilità di ottenere la pensione anticipata al compimento di 63 anni e sette mesi d’età, ma a due condizioni: a) il versamento di vent’anni di contributi effettivi; b) la prima rata di pensione non deve essere inferiore ad un importo soglia mensile, pari a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.

Per il 2017 e fino al 31 dicembre 2018, il requisito contributivo per entrambe le categorie è pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne. Dal 1° gennaio 2019, invece, il requisito contributivo sarà adeguato alla speranza di vita.

Fonti normative:

- L. 201/2011 (Legge Fornero)

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