Scissione del contratto: tutto quello che c’è da sapere

Quando si parla di scissione contrattuale si fa riferimento ad un istituto del nostro ordinamento civile che consente di eliminare gli effetti del contratto.

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1. Cosa è la scissione contrattuale

Per sapere cos’è la scissione contrattuale bisogna pensare che il contratto ha forza di legge fra le parti. Esso quindi è una fonte ‘privata’ che regola e vincola le parti ad un certo comportamento o a certi obblighi. Tuttavia un contratto non può e non deve essere necessariamente per sempre. La legge quindi consente in alcune ipotesi di attivare una procedura per risolvere il contratto ed eliminarne gli effetti. Ovviamente questo non può avvenire in maniera casuale, ecco perché parliamo di scissione del contratto solamente nei casi che la legge identifica in modo tassativo.

Questo perché la legge si preoccupa di identificare delle tutele per i contraenti, in modo che la scissione del vincolo non sia mai un capriccio, ma avvenga in presenza di situazioni ben precise.

2. Cause di scissione contrattuale

L’art. 1372 del codice civile parla della scissione del contratto che può avvenire in due ipotesi: per mutuo consenso delle parti che l’hanno concluso, o nei casi ammessi dalla legge.

Ciò significa che se due parti concludono un contratto e decidono di risolverlo consensualmente, il contratto cessa di esistere e di produrre i suoi effetti.

Le cause di scissione contrattuale sono:

  • cause di estinzione volontaria (quella che abbiamo visto per mutuo consenso, ma anche nel caso di clausola risolutiva espressa o termine essenziale);
  • Cause di estinzione legale (ad esempio a causa della morte di una delle parti);
  • Cause giudiziali (ad esempio l’annullamento del contratto o la sua risoluzione per inadempimento).

Il mutuo consenso delle parti quindi può portare allo scioglimento del contratto. In sostanza è come se il consenso uguale e contrario rispetto a quello esercitato per concludere il contratto ponga nel nulla il contratto concluso, eliminandolo dal mondo degli effetti giuridici.

Non si può però concludere il contratto per mutuo consenso se non c’è il consenso anche dell’altra parte. Non bisogna confondere la procedura della scissione contrattuale con il recesso per giusta causa.

3. Scissione dei contratti di lavoro

Anche i contratti di lavoro possono andare incontro a scissione contrattuale, che si verifica in diverse ipotesi.

Facciamo qualche esempio di scissone dei contratti di lavoro.

  1. Dimissioni del lavoratore. Consistono nell’esercizio di un diritto soggettivo del lavoratore, il quale risolve il contratto a prescindere dalla volontà del rapporto di lavoro. In genere è richiesta una tempistica di avviso per far sì che il datore di lavoro possa sostituire il lavoratore;
  2. Risoluzione consensuale. Come avviene nei contratti classici c’è la possibilità di seguire la procedura della risoluzione consensuale (per mutuo consenso). Si pensi all’ipotesi del datore di lavoro concorde col lavoratore nel far cessare il contratto. Ciò avviene quando sia il datore di lavoro che il lavoratore sono d’accordo sulla scissione del contratto.

4. Scissione ex art. 2506

L’articolo 2506 del codice civile identifica invece la scissione societaria. La scissione della società consiste in un istituto che fa sì che il patrimonio della stessa venga diviso fra più società. La scissione può essere totale o parziale e consente di dividere una società in due (o anche più) società che ricevono quindi parte del patrimonio.

Lo scopo dell’istituto è quello di suddividere la società sia a livello patrimoniale che a livello di soci. Si tratta di un istituto che consente di agevolare la continuità dell’impresa e quindi comporta diversi vantaggi pratici ed economici.

Mariagrazia Roversi

Fonti normative

Art. 2506 del codice civile

Art. 1372 del codice civile

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