Esame del DNA per il riconoscimento della paternità

Nel procedimento per riconoscimento di paternità, come del resto in ogni procedimento giudiziario accertativo, il nostro Ordinamento prevede che vi sia quello che si chiama onere della prova a carico della parte richiedente. Quanto detto significa che chi chiede in giudizio un accertamento ha l'onere di provare che ciò che viene chiesto è corrispondente alla realtà. La controparte ovviamente ha la possibilità di provare che quanto richiesto dall’attore non è sorretto da prove. Nel caso del riconoscimento di paternità pare evidente come gli esami genetici ed ematologici possano essere assolutamente esaustivi rispetto all’onere della prova dal quale è gravato l’attore in giudizio. L’esame del DNA risulta essere la prova principe in questo tipo di giudizi.

Cos'è l’esame del DNA e come funziona

L’esame del DNA consiste in una verifica di un campione biologico prelevato al presunto padre e al presunto figlio. Il padre biologico dovrebbe avere il 50 per cento del profilo genetico ereditato dal figlio. Di solito vengono prelevati dei campioni salivari, a volte prelilevi di sangue, e gli stessi vengono esaminati dopo aver identificato i donatori del campione.

Fondamenti genetici della paternità

Come precedentemente detto il figlio eredità il proprio bagaglio genetico per il 50 per cento dal padre e per il 50 per cento dalla madre. Per procedere con l’accertare il rapporto di filiazione l’esame del DNA dovrà avere quale esito l’accertamento che nel profilo DNA del figlio vi è il 50% del profilo genetico del presunto padre. Se ciò non avviene le parti non possono essere legate da rapporto di filiazione.

Tipi di test del DNA disponibili

I test del DNA non sono utilizzati solo per il riconoscimento o disconoscimento di paternità, anzi, ve ne sono di diversi tipi per diverse finalità. Pensiamo ad esempio alla ricerca del singolo gene o gruppo di geni, test utile a verificare la presenza di mutazioni che possono portare con alta percentuale a sviluppare malattie anche gravi. Ci sono poi i test del DNA effettuati su un grande campione di persone effettuati a fini scientifici, a titolo di esempio per studiare un’intera popolazione, oppure l’esame integrale del DNA di un soggetto solo al fine di verificare eventuali ragioni per patologie.

 


 

Quando è necessario un test del DNA per la paternità

Il test del DNA è necessario ogni qualvolta si debba accertare il rapporto di filiazione e quando se ne debba dare prova. E’ altresì necessario per escludere un rapporto di filiazione, ad esempio nel caso di disconoscimento di paternità.

Casi familiari volontari: Nei casi in cui i genitori biologici, o il figlio, vogliano avere la certezza che esista un rapporto di filiazione possono rivolgersi al test del DNA.

Situazioni legali e giudiziarie: In caso ci si debba rivolgere ad un Tribunale o si abbia la necessità di avere una prova certa e legale attestante la presenza di un rapporto di filiazione sarà necessario avere l’esito di un test del DNA effettuato mediante tecnico specializzato e quindi con valore legale.

 


 

Validità legale dell’esame del DNA in Italia

Il test del DNA ha valore sicuramente scientifico e per avere valore legale deve essere effettuato in un centro specializzato da un tecnico professionale, un perito.

  • Normativa vigente:

Nel nostro ordinamento non ci sono norme specifiche che regolano l’effettuazione del test del DNA, le norme di riferimento sono quelle in materia di prova. Chiaramente un esame effettauto in un centro rinomato per questo di tipo di esami, effettuato con il consenso delle parti, o dietro ordine del Giudice, con la partecipazione di un tecnico/ perito, permette sicuramente di avere una prova valida e forte.

  • Requisiti perché il test sia valido in tribunale:

Il test per essere valido in Tribunale deve essere effettuato presso una struttura, preferibilmente accreditata dal Servizio Sanitario Nazionale. Il soggetto che effettua i prelievi e il soggetto che procede all’esame, anche stesso soggetto, devono essere specializzati per quel tipo di test.

 


 

Procedura per effettuare il test del DNA

Test privati vs test legali:

I test che si possono acquistare on-line o in farmacia sono test che si basano su un campione salivare che il soggetto raccoglie autonomamente con un tampone, la stessa cosa deve essere fatta per l’altro soggetto interessato dal test. I campioni vengono poi inviati al soggetto indicato per l’analisi previo reperimento scritto del consenso delle parti.

I test legali vengono fatti mediante il prelievo o di saliva o di sangue e poi esaminati in centri clinici di esperienza mediante un’operato/perito specializzato.

Come avviene il prelievo del campione:

Il campione salivare viene prelevato con tamponi consistenti in un bastoncino con il terminale di materiale soffice, il tampone viene passato all’interno della bocca. Ci sono anche tamponi diversi che si possono applicare sulla lingua.

Il campione ematico viene prelevato mediante prelievo ematico classico, quindi con laccio emostatico ed ago per passaggio endovenoso.

 


 

Tempi e costi del test del DNA per la paternità:

Quanto tempo serve per ottenere i risultati:

I risultati del test generalmente vengono consegnati entro sette/otto giorni dal prelievo del campione, in caso di kit e spedizione la tempistica può variare e anche di molto. Sicuramente c’è la possibilità di ottenere risultati celeri in caso di urgenza, in questo caso sarà necessario rivolgersi ad un centro clinico specializzato.

Costo medio e variazioni tra test privato e legale:

Il test privato, kit da acquistare con prelievo in autonomia, ha un costo contenuto considerata anche la modalità di prelievo. Il costo si aggira intorno ai 150/200 euro compresa la comunicazione del risultato.

Il test con valore legale deve essere effettuato presso un centro clinico, da personale specializzato e previa identificazione certa dei donatori di campione. Per quanto precede i costi sono più elevati rispetto al test privato e possono arrivare anche a oltre 700 euro.

 


 

Affidabilità e limiti del test del DNA
 

  • Percentuale di precisione:

Il test del DNA può fallire, in rari casi, che si possono rilevare per la maggior parte nell’esame effettuato sul sangue della madre e quindi prenatale. Il test effettuato presso strutture accreditate, con prelievo ematico e personale specializzato può arrivare al 99,99% di precisione.
 

  • Possibili errori o falsi negativi:

Gli errori sono possibili, come abbiamo detto sopra, e si verificano preferibilmente con i test prenatali. Con gli altri test occorre differenziare, per i test effettuati su kit la percentuale di errore è più alta stante le diverse variabili, modalità di prelievo, trasporto, spedizione ecc..

Con i test i clinica la possibilità di errore si abbassa drasticamente qualora siano coinvolti soggetti umani specializzati.

Essendo un test di screening rivela una percentuale di compatibilità, non rende un positivo o un negativo.

 


 

 Aspetti psicologici ed etici del riconoscimento di paternità tramite DNA

  • Impatto sui minori e sulle famiglie:

Sicuramente l'effettuare un test del DNA per accertare la paternità risulta essere qualcosa di molto incidente in una famiglia. Si pensi all’accertamento di una paternità per un figlio che è nato e cresciuto in una famiglia monogenitoriale. Anche in una famiglia stabile ci possono essere effetti, quando ad esempio il marito è interessato da una richiesta di riconoscimento di paternità. I minori subiscono sicuramente la situazione e l'effettuazione del test, come anche il figlio adulto. L’accordo tra i genitori e la disponibilità ad andare incontro alle esigenze delle altri parti possono essere utili a diminuire il negativo della vicenda test DNA.

  • Consenso informato e tutela della privacy:

Sin dal momento del prelievo viene somministrato alla persona il consenso informato che deve necessariamente comprendere tutto l’iter diagnostico a partire appunto dal prelievo e quindi dalle sue modalità.

Tutti i dati reperite mediante il test del DNA sono tutelati dalla legge sulla Privacy e quindi non devono essere divulgati, salvo il diritto di difesa in corso di causa.

 


 

Domande Frequenti sul test del DNA per il riconoscimento della paternità
 

  • Il test del DNA è sempre accettato in tribunale?

Il test del DNA effettuato dalla parte processuale è sempre ammissibile quale prova  di parte, ma come qualsiasi prova di parte ha un valore probatorio diverso e inferiore rispetto alle prove ordinate d’ufficio ed effettuate da consulenti del Giudice. La parte processuale può

  • Si può fare un test del DNA senza il consenso del padre?

Il consenso del soggetto da testare è necessario, nel caso il soggetto neghi il consenso il Giudice potrà trarre le proprie conclusioni anche a favore dell’esistenza del rapporto.

  • Quanto costa mediamente un test del DNA legale in Italia?

il test del DNA può essere effettuato con kit pronti a costi contenuti, circa 150-200 euro, ma se si ha necessità di un test con valore legale, effettuato per mezzo di un tecnico specializzato i costi vanno dai 400 euro ai 600/700 euro.

  • Il test può essere fatto subito dopo la nascita?

Il test del DNA può essere fatto anche prima della nascita, quindi anche subito dopo la nascita. 

  • È possibile contestare l’esito di un test del DNA?

Il test del DNA ha valore legale, fermo restando che la parte interessata può nominare un tecnico per verificare che l’esame sia stato effettuato correttamente.

 

Avvocato Nadia Ratti

Nadia Ratti