Chilometraggio auto superiore al dichiarato

Scopri come rilevare e affrontare il problema del chilometraggio auto superiore a quello dichiarato. Leggi il nostro articolo per conoscere i rischi associati e le soluzioni per proteggerti dall'acquisto di un veicolo con un chilometraggio alterato.

É giunto il momento di cambiare auto. La nostra auto ormai ha fatto il suo tempo ed è sempre dal meccanico tanto che abbiamo capito che forse ci costa meno cambiarla. Diamo un’occhiata ai modelli in giro tra le concessionarie o su internet, ma i prezzi delle auto nuove sono esorbitanti e, complice la crisi e l’aumento generale dei prezzi, quindi decidiamo di puntare su di un usato sicuro.

Ci rechiamo da un concessionario individuato come quello giusto e troviamo l’offerta del mese, un’auto con pochi anni di vita, un chilometraggio limitato, e un prezzo da urlo. È nostra! In seguito, per coincidenze del caso o in occasione di guasti al veicolo appena preso, scopriamo che i km indicati e dichiarati sono di molto superiori a quelli effettivi. Cosa fare a questo punto? Vediamo di capirne di più.

Ruolo e importanza del chilometraggio in veicoli e motocicli

Quando ci avviamo ad acquistare un’auto sappiamo benissimo che si tratta di un investimento importante (secondo alcuni un investimento a “perdere”), perché l’auto è fonte di spese ordinarie e straordinarie. Tra le spese ordinarie abbiamo il costo dell’acquisto, che per la maggior parte di noi viene distribuito nel tempo attraverso un finanziamento, che a sua volta comporterà ulteriori costi di rimborso del prestito finalizzato che si aggiungono al valore dell’auto acquistata.

Altra voce ordinaria di spese è l’acquisto della polizza assicurativa, e come minimo quella obbligatoria per la Responsabilità civile (RCA), cui si aggiungono le polizze accessorie (furto e incendio, atti vandalici, assistenza stradale ecc.) che ne aumentano il costo complessivo; aggiungiamo la benzina (o diesel) quotidiana per far muovere la nostra fiammante auto e salvo, per chi può abbattere questo costo, l’acquisto di nuove (e costose) auto elettriche; sommiamo le spese di tagliando annuale e/o sostituzione periodiche di pneumatici per la manutenzione ordinaria del veicolo; dulcis in fundo la tassa di circolazione o bollo auto che sia a completare il quadro delle spese ordinarie.

Tra le spese straordinarie, la principale è data dalla manutenzione straordinaria del motore (guasti imprevisti) o per sistemare la carrozzeria quando subiamo un danno per cause nostre o comunque non risarcibili da terzi. Insomma l’acquisto di un’auto è davvero un investimento oneroso, per cui diventa importante, soprattutto per chi con l’automobile ci lavora, acquistare veicoli nuovi oppure usati ma con pochi chilometri a carico (km). Ma perché per l’usato è così importante verificare i km?

Semplicemente in base ad un calcolo di probabilità, poiché minori sono i km percorsi da un’auto maggiori sono le probabilità che il veicolo sia efficiente, poco usurato, e di conseguenza minore il rischio di dover passare dal meccanico per sistemare acciacchi vari che il veicolo si porta con sé o comunque di trovare sorprese inaspettate. Del resto, questa è la spiegazione per cui è facile osservare come nelle concessionarie i veicoli in vendita usati e con pochi km, sia pure con un bel po' di anni alle spalle, hanno sempre un costo maggiore. Il discorso appena fatto, ovviamente, è analogo anche per i motocicli

Modalità di dichiarazione e verifica del chilometraggio

La questione della verifica dei km di un’auto usata è una delle più lunghe e complesse presenti nella quotidianità da tempo, in quanto non è mai facile dare una risposta chiara, precisa e soprattutto certa, non essendoci in assoluto un metodo affidabile per ogni situazione.

La situazione è un po' migliorata nel 2018, a seguito della direttiva UE 2014/45 la quale, in tema di revisione periodica dei veicoli, impone ai centri revisione l'obbligo di riportare sul tagliando della revisione da apporre nel retro del libretto di circolazione dell'auto, anche i chilometri percorsi. Il tecnico addetto alla revisione, difatti, dovrà inserirli manualmente al pc, insieme anche alla data di scadenza della revisione, al fine di evitare possibili equivoci da parte degli automobilisti.

Con questo sistema, si consente ai privati di consultare un apposito sito: il “Portale dell’automobilista“, si tratta di un sito messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti nel quale, accedendo nell’apposita sezione per la verifica delle revisioni effettuate ed inserendo la targa dell’auto, si ottengono informazioni circa l’ultima revisione: data e chilometri dell’auto.

Se vi sono incongruenze, è possibile che ci sia una manomissione del contachilometri. Il problema può sorgere per quelle auto usate con meno di 4 anni di vita, in quanto la prima revisione si compie dopo 4 anni dall’immatricolazione, tempo sufficiente per consentire manomissioni non identificabili.

Esempi di discrepanze nel chilometraggio

Al di fuori di dati ufficiali che possiamo ricavare nei modi che vedremo meglio in seguito, si possono innanzitutto utilizzare metodi non ufficiali, come i dati di esperienza. Si tratta della valutazione di alcuni aspetti diciamo “esteriori” o discrepanze e difformità che dobbiamo tener conto, e che possono da soli farci riflettere: ad es. la vendita di un’auto con alle spalle 10 anni di vita, ma proposta con soli 10mila km potrebbe già di per sé far destare qualche dubbio, prima di lasciarci trasportare dall’entusiasmo per l’occasione trovata.

Gli esperti del settore, infatti, sostengono di dover tener conto che in media in Italia un’auto percorre circa 10/15 mila km all’anno, dato da tener in considerazione in base al numero di anni di vita dell’auto stessa. Per cui un veicolo con 4 anni di vita e circa 60/70 mila km di percorrenza potrebbe essere plausibile; al contrario, 4 anni di vita con 5mila km il sospetto è lecito (ma ciò non esclude in assoluto che sia vero, chiariamo). Ad analoghe conclusioni, e fatte le debite proporzioni, si può giungere per i motocicli.

Cause del chilometraggio superiore a quello dichiarato

Errori di calcolo o registrazione

In alcuni casi la divergenza tra km reali e quelli dichiarati e/o indicati nel cruscotto c’è ed è effettiva, ma non è il risultato di una manomissione bensì di un errore di indicazione o trascrizione. Questo tipico inconveniente nasce in sede di revisione del veicolo. La revisione auto consiste in un controllo strumentale dell’auto, ossia un monitoraggio del veicolo da svolgere periodicamente. Dopo i primi 4 anni dall’immatricolazione del veicolo e successivamente ogni 2 anni.

Si tratta di una serie di verifiche che riguardano il funzionamento meccanico, ovverosia in relazione ai: freni, alle sospensioni, alle luci, alla frizione, alle emissioni di gas. Lo scopo della revisione è quello di tutela della sicurezza e della incolumità pubblica e di difesa dell'ambiente, in quanto i mezzi sono in diverse misure inquinanti, anche a livello sonoro. Ulteriori controlli riguardano la coincidenza del numero del telaio con quello riportato sulla carta di circolazione e anche il fatto che sia ben leggibile. Sempre in base ai principi di sicurezza vengono testati anche i sistemi di pulizia (come i tergicristalli anteriore e posteriore) nonché gli avvisatori acustici, e lo stato della carrozzeria.

Insomma si tratta della verifica di una serie di parametrici atti ad accertare l’efficienza del veicolo ai fini della sicurezza della circolazione stradale ed a tutela dell’ambiente. Orbene, una volta effettuato il controllo, il tecnico incaricato provvederà a trascrivere i risultati della revisione ed i dati del veicolo, ivi compreso il chilometraggio.

I dati così registrati andranno a finire nel “Portale dell’automobilista“, un sito messo a disposizione dal Ministero dei Trasporti nel quale, accedendo nell’apposita sezione per la verifica delle revisioni effettuate ed inserendo la targa dell’auto, si ottengono informazioni circa l’ultima revisione: data e chilometri dell’auto. Se vi sono incongruenze, è possibile che ci sia una manomissione del contachilometri o che in realtà la divergenza è dovuta da un errore umano del tecnico che ha inserito i dati.

Manipolazione deliberata del contachilometri

Per manipolazione deliberata intendiamo l’attività posta in essere da soggetti interessati a spuntare un prezzo superiore del veicolo dimostrando che abbia un chilometraggio inferiore a quello reale. Come abbiamo visto, minore è il numero di km a carico di un’auto maggiore sarà lo stato di presunta efficienza dello stesso, poiché minori km significa meno usura generale.

Quindi la manipolazione dei km operando sulla centralina ha carattere doloso, perché intenzionalmente preordinata a mettere in commercio un veicolo con uno stato di usura maggiore di quello dichiarato al fine, evidentemente, di frodare il malcapitato acquirente.

Uso eccessivo non registrato del veicolo o della motocicletta

L’uso eccessivo e non registrato di un’auto si manifesta in quei casi in cui il proprietario dell’auto non ha mai seguito il programma di manutenzione periodica (i tagliandi), che permettono di ricostruire la vita (di percorrenza in km) del veicolo o (motocicletta) stesso. In questi casi può risultare più difficile risalire ai km effettivi. La situazione si complica qualora al veicolo non sia mai stata eseguita la revisione.

Conseguenze di un chilometraggio superiore a quello dichiarato

Svalutazione del veicolo o della motocicletta

Le conseguenze di un chilometraggio eccessivo e superiore rispetto al dichiarato, sono facili da intuire: la sua svalutazione economica. Per le ragioni già analizzate al cap. 1 par. 1.1., minori sono i km percorsi da un’auto maggiori sono le probabilità che il veicolo sia efficiente, poco usurato, e di conseguenza minore il rischio di dover passare dal meccanico per sistemare acciacchi vari che il veicolo si porta con sé o comunque di trovare sorprese inaspettate.

Del resto, questa è la spiegazione per cui è facile osservare come nelle concessionarie i veicoli in vendita usati e con pochi km, sia pure con un bel po' di anni alle spalle, hanno sempre un costo maggiore. Il discorso appena fatto, ovviamente, è analogo anche per i motocicli. Ne deriva che se abbiamo acquistato per €. 10.000,00 un’auto usata con 120.000 km, e poi scopriamo che ne ha oltre 250.000 di km, è chiaro che il suo valore di mercato non corrisponde al prezzo di vendita.

Possibili problemi meccanici non previsti

Parliamo di una questione di proporzionalità diretta, maggiore saranno i km di percorrenza di un’auto nel corso della sua vita, maggiore sarà l’usura dell’auto, e conseguentemente maggiori saranno le probabilità di riscontrare problemi alla meccanica del veicolo, maggiore stato di usura dei pneumatici, probabilità maggiore di dover sistemare frizione, freni, dischi dei freni, kit di distribuzione, la qualità del cambio manuale e così via, con conseguente aumento anche dei rischi per l’incolumità dell’acquirente e dei terzi per possibili incidenti verificatesi a causa di difetti meccanici.

Molti di questi problemi poi, e come spesso capita, si presentano dopo poco l’acquisto dell’auto, e se siamo fortunati entro l’anno di garanzia per le legge riconosciutoci dal rivenditore.

Implicazioni legali e di responsabilità

Vendere un’auto taroccando il chilometraggio è un atto illecito. Il ritocchino al contachilometri è da considerarsi una contraffazione e vera e propria truffa perseguibile penalmente (Cass. Pen. n.38085/2013) poiché, da un lato il venditore ne trae un ritorno economico illegale, dall’altro mette a repentaglio l’incolumità dell’acquirente e di terzi. Inoltre la persona lesa e truffata può chiedere la risoluzione del contratto di vendita, pretendendo sia la restituzione dell’importo versato e sia il risarcimento dei danni.

Cosa fare se il chilometraggio è superiore a quello dichiarato

Passaggi immediati da intraprendere

Per una corretta verifica “ufficiale” dei chilometri di un’auto usata è opportuno fare:

  1. Visura storica PRA online: un documento che ci dà una serie di informazioni, tra i quali la prima data di immatricolazione del veicolo, il numero di proprietari e se vi sono fermi o ipoteche sul veicolo. Il costo varia tra i 15 ed i 30 euro, ma è fondamentale per avere le prime utili indicazioni;
  2. Verifica della revisione: nelle modalità sopra indicate;
  3. Libretto manutenzione: consiste nel verificare se l’auto che ci interessa ha seguito un programma di manutenzione ordinaria (i famosi tagliandi) nel quale vengono indicati ad ogni manutenzione effettuata il numero di chilometri presenti;
  4. Consultazione esperto e verifica della centralina auto: si tratta di una verifica da fare attraverso il proprio meccanico di fiducia oppure presso un centro autorizzato del marchio auto in questione (ad es. presso la Fiat se il modello è una Fiat, o presso BMW se tale è l’auto che vogliamo), il quale potrà fare un controlla della centralina. Non è un controllo semplice perché il concessionario potrebbe non concedere l’analisi presso terzi del veicolo;
  5. Certificazione auto del concessionario: vista la diffusione di casi di auto vendute con km superiori al dichiarato, da parte di venditori poco onesti, ultimamente molti rivenditori, causa la cattiva reputazione per il comportamento di pochi, so soliti concedere una certificazione sui km dichiarati assumendosene la responsabilità;

Negoziazione del prezzo o richiesta di rimborso

La persona offesa dal reato di truffa, può richiedere la risoluzione del contratto di vendita, pretendendo sia la restituzione dell’importo versato e sia il risarcimento dei danni. In alternativa, l’acquirente vittima di raggiro, ben potrebbe richiedere una riduzione del prezzo pattuito.

Si tratta di rinegoziare il prezzo facendo presente al rivenditore delle conseguenze a cui potrebbe andare incontro per la vendita di un’auto con ritocco al contachilometri. Sicuramente la prospettiva di vedersi coinvolto in una denuncia penale con tutte le conseguenze negative del caso, ben potrebbe indurre il rivenditore (che, sia chiaro, ben potrebbe anche essere ignaro della manomissione avvenuta più a monte) a concordare una sensibile riduzione del prezzo.

Segnalazione alle autorità competenti in caso di frode

La prima cosa da fare, quando veniamo a conoscenza della divergenza tra km dichiarati e quelli effettivi, è contestare al venditore il difetto di conformità del bene ex art. 129 del Codice al Consumo. IL termine per la contestazione è di 60 giorni scoperta del vizio, e salva la possibilità di stipulare una garanzia convenzionale con il rivenditore.

Qualora non fosse possibile raggiungere un accordo con il venditore, si può procedere con una denuncia all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che si occupa di sanzionare i trasgressori con multe salate. In ultimo, sporgere denuncia nei confronti del truffatore per frode contrattuale innanzi l’Autorità penale competente (Procura della Repubblica o c/o le Forze dell’Ordine).

Conclusioni

Quando dobbiamo comprare un’auto o motociclo usato, è bene non lasciarsi ingannare troppo dalle apparenze e farsi acciecare dall’entusiasmo di metterci subito in sella o alla guida del nuovo veicolo che tanto abbiamo cercato. È sempre opportuno agire con cautela è consigliabile eseguire tutte le verifiche e controlli che sono stati indicati nell’articolo in descrizione. Dopodiché, non resta che allacciare le cinture di sicurezza, o indossare il casco, e partire con la vostra nuova (ops!) e fiammante auto/moto usata.

Avvocato Marco Mosca

Marco Mosca

Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...