Licenziamento per giusta causa: esempi e tutele

Il licenziamento per giusta causa rappresenta una delle forme più severe di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, configurandosi in presenza di un comportamento del lavoratore di particolare gravità, tale da rendere impossibile la prosecuzione, anche solo temporanea, del rapporto stesso. Questa tipologia di licenziamento si distingue dalle altre modalità di recesso poiché si fonda su una violazione così rilevante degli obblighi contrattuali e del dovere di correttezza e buona fede da determinare una compromissione irreparabile del vincolo fiduciario esistente tra le parti. In ragione di ciò, il datore di lavoro è legittimato a recedere dal rapporto senza obbligo di preavviso, con effetto immediato, in quanto la gravità del fatto impedisce ogni forma di prosecuzione, sia pure provvisoria, del rapporto lavorativo. Il licenziamento per giusta causa comporta conseguenze significative. Oltre alla perdita del diritto al preavviso e delle relative indennità, può danneggiare seriamente la reputazione del lavoratore, compromettendone le opportunità professionali future, specialmente in ambiti in cui la fiducia è essenziale. Tale misura assume pertanto una valenza non solo economica, ma anche giuridica e sociale, rappresentando un rimedio estremo volto a tutelare la correttezza e la continuità del rapporto lavorativo.

Contratti Collettivi, cosa sono?

A cura di Avv. Iasi Gian Maria e Dott.ssa Lucia Manta