Cosa succede se un bene non viene inserito in successione

Le successioni nell'ordinamento italiano si riferiscono al trasferimento dei beni e delle responsabilità da una persona deceduta ai suoi eredi. Questo processo segue precise norme legali che determinano la ripartizione degli averi e dei diritti ereditati. La materia delle successioni è fondamentale nel diritto civile, poiché regola aspetti cruciali della vita patrimoniale e familiare. Vediamo di seguito di delineare cosa accade se un bene non viene inserito nella successione

Va detto, in via preliminare, che il testamento è uno strumento cruciale per la pianificazione delle successioni. Esistono diverse forme di testamento, tra cui quello olografo, scritto di pugno dal testatore; il testamento pubblico, redatto da un notaio in presenza di testimoni; e il testamento segreto, consegnato in segreto al notaio e successivamente aperto. In assenza di disposizioni testamentaria si parla in gergo giuridico di successione ab intestato. La successione testamentaria è un passaggio cruciale nell'amministrazione del patrimonio di una persona deceduta.

Attraverso un testamento, il defunto può esprimere le sue volontà in merito alla distribuzione dei suoi beni e delle proprietà. Tuttavia, ci possono essere casi in cui alcuni beni non vengono specificamente menzionati nel testamento, generando interrogativi sul loro destino e sulla loro inclusione nella successione.

Beni non menzionati nel testamento

Innanzitutto, è fondamentale comprendere il principio di legge che regola la successione testamentaria. In molte giurisdizioni, le leggi stabiliscono che solo i beni che sono stati espressamente indicati nel testamento fanno parte della successione testamentaria. Questo significa che se un bene non è menzionato, esso potrebbe non essere automaticamente incluso nella distribuzione della proprietà del defunto.

Quando un bene non è contemplato ovvero, e comunque, non indicato nel testamento, la soluzione è affidarsi alle leggi sulla successione legale (o meglio, legittima), anche conosciute come leggi sull'asse ereditario intestato. Queste leggi determinano come i beni vengono distribuiti quando manca un testamento o quando il testamento non copre specifici beni. In genere, le leggi sulla successione legale prevedono una gerarchia di eredi, come coniugi, figli, genitori, fratelli (c. d. legittimari).

Secondo l'ordinamento italiano, la quota legittima (art. 536 e ss. c.c.) di eredità spetta agli eredi necessari, cioè ai soggetti che la legge designa come aventi diritto a una parte specifica dell'eredità, indipendentemente dalle disposizioni testamentarie del defunto.

Gli eredi necessari sono:

Il coniuge: In presenza di figli, il coniuge ha diritto a una quota di eredità pari a un terzo del patrimonio del defunto. Se invece non ci sono figli, il coniuge ha diritto alla metà dell'eredità. Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato figli, genitori o fratelli e sorelle, il coniuge eredita l'intero patrimonio.

I figli: Ogni figlio ha diritto a una quota di eredità pari a un terzo del patrimonio del defunto. In presenza di soli figli, il coniuge eredita comunque una parte dell'eredità.

I genitori: Nel caso in cui il defunto non abbia lasciato coniuge o figli, i genitori ereditano il patrimonio in parti uguali.

Gli ascendenti legittimi di grado più prossimo: Se non ci sono coniuge, figli o genitori, l'eredità viene suddivisa tra i nonni o, se non ci sono, tra gli zii. È importante notare che la quota legittima rappresenta una porzione minima dell'eredità che gli eredi necessari hanno il diritto di ricevere. Oltre a questa quota, è possibile che il defunto abbia disposto di parte del proprio patrimonio tramite testamento. In tal caso, la quota disponibile viene stabilita in base alle disposizioni testamentarie.

La quota disponibile costituisce la porzione dell'eredità su cui il testatore ha piena libertà di disposizione, consentendogli di designare beneficiari diversi dai legittimari, come ad esempio organizzazioni e Enti del Terzo settore. Inoltre, i figli e altri parenti stretti del defunto potrebbero avere diritti specifici sulla proprietà, specialmente se non c'è un testamento o se il testamento non li menziona esplicitamente. In alcuni casi, il defunto potrebbe aver espresso l'intenzione di destinare parte del suo patrimonio a organizzazioni di beneficenza o associazioni. Anche se queste entità non sono persone fisiche e quindi non possono essere eredi, ci sono procedure legali per garantire che la volontà del defunto venga rispettata, ovviamente nel rispetto della quota disponibile.

Alcuni beni potrebbero essere posseduti in modo congiunto o comune, come ad esempio una casa o un conto bancario. In questi casi, la proprietà di solito passa automaticamente al co-proprietario sopravvissuto, senza dover passare attraverso la successione testamentaria.

Controversie

Se un bene non è specificamente menzionato nel testamento e non rientra chiaramente in alcuna delle categorie precedentemente menzionate, potrebbe esserci un rischio di contenziosi legali tra gli eredi. I coeredi potrebbero avere opinioni divergenti su come dovrebbero essere distribuiti i beni non specificati, il che potrebbe portare a dispute legali e complicazioni nel processo di successione. In situazioni complesse o contestate, è fondamentale cercare il consiglio di un avvocato specializzato in diritto successorio.

Un esperto può fornire consulenza legale e aiutare a navigare attraverso le leggi e le procedure locali per garantire una distribuzione equa e legale dei beni del defunto. In conclusione, se un bene non viene inserito nella successione testamentaria, ci sono procedure legali e leggi specifiche che determinano il destino di quel bene. È essenziale consultare un avvocato specializzato in diritto successorio per garantire che tutti i passaggi vengano eseguiti correttamente e che i desideri del defunto vengano rispettati. Per questo, il consiglio è quello di rivolgersi ad AvvocatoFlash, che vi metterà subito in contatto con un esperto del settore. Dunque cosa aspetti, non esitare a contattarci.

Avvocato Marco Mosca

Marco Mosca

Sono l'Avv. Marco Mosca ed opero da 12 anni nel campo giuridico. Ho maturato una significativa esperienza in molti settori del diritto, in particolare nell'ambito della materia societaria e di tutto ciò che ad essa è collegato. Pertan ...