Articoli Diritto di Famiglia e Successioni - Pagina 1

Mediazione Familiare: cos'è e quando si applica

La mediazione familiare è uno strumento di risoluzione alternativa dei conflitti (ADR – Alternative Dispute Resolution) pensato per aiutare le coppie in crisi a gestire le controversie, in particolare nei casi di separazione o divorzio. Si tratta di un percorso volontario, condotto da un professionista qualificato, il mediatore familiare, il cui obiettivo è facilitare il dialogo tra le parti, favorendo accordi condivisi nell’interesse di entrambi e soprattutto dei figli. Nel contesto italiano, la mediazione familiare è sempre stata disciplinata in modo frammentario, si faceva riferimento a norme come l’art. 337-octies del Codice Civile, che consente al giudice di invitare le parti a esperire un percorso di mediazione, soprattutto nei procedimenti riguardanti l’affidamento e il mantenimento dei figli. La giurisprudenza, tra cui Cass. Civ., sez. I, sentenza n. 9700/2011, riconosce la funzione positiva della mediazione nella tutela dell’interesse superiore del minore. Solo con la riforma Cartabia (L. n.206/2021) l’istituto in questione è stato per così dire “valorizzato”, quale strumento di risoluzione delle controversie familiari, introducendo come vedremo alcune novità di rilievo sotto il titolo di “Mediazione familiare” Il procedimento si articola generalmente in più incontri, con modalità riservate e non vincolanti. La mediazione familiare non sostituisce il giudizio in tribunale, ma rappresenta un’opportunità concreta per ridurre i tempi e i costi delle controversie familiari, promuovendo soluzioni sostenibili e condivise.

Mantenimento figli con stipendio di 1500 euro: quanto spetta

Nel corso dello svolgimento di un legame matrimoniale o di convivenza, ma anche quando esso giunge al termine sorgono alcune problematiche da regolamentare. Tra queste la fondamentale è quella che attiene al mantenimento dei figli. In proposito, occorre esaminare diversi aspetti allo stesso correlati e consistenti nell’individuazione della disciplina di riferimento, nella ripartizione della responsabilità tra i genitori, nell’attuazione pratica e nell’individuazione delle situazioni di inadempimento all’obbligo che possono far insorgere la necessità di rivolgersi ad un legale per ottenere chiarimenti sulle azioni da intraprendere. Ci si domanda, inoltre, quali documenti occorra presentare per gestire al meglio la situazione e quali peculiari voci debbano essere ricomprese nel calcolo al fine di definire l’ammontare dell’assegno. Su questi aspetti ci si soffermerà nei paragrafi che seguono per prospettare un quadro il più completo possibile.

 Affidamento in prova con detenzione domiciliare: come funziona e quando si applica 

Nel sistema penale italiano, l’affidamento in prova al servizio sociale e la detenzione domiciliare costituiscono due delle principali misure alternative alla pena detentiva da espiare in carcere. Tali istituti, previsti dalla legge n. 354 del 1975 (ordinamento penitenziario), si ispirano a un modello di esecuzione penale fondato sulla rieducazione del condannato e sul suo reinserimento sociale. In un contesto in cui la sovrappopolazione carceraria rappresenta una criticità strutturale e la recidiva continua a minare l’efficacia del sistema repressivo, risulta fondamentale la conoscenza di questi strumenti, anche per valorizzare percorsi di responsabilizzazione e legalità. A differenza della detenzione ordinaria, che si svolge in regime carcerario con limitazioni totali della libertà personale, l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare prevedono modalità meno afflittive, ma comunque rigorosamente controllate. La detenzione domiciliare, in particolare, permette di scontare la pena presso il domicilio o altro luogo di cura o assistenza, mantenendo un regime vincolato. L’affidamento in prova, invece, è subordinato a un programma trattamentale e comporta maggiori margini di autonomia, pur sotto il costante controllo dell’UEPE (Ufficio esecuzione pene esterne).

Affidamento Condiviso: Le Novità del 2025 tra Mediazione Telematica e Patrocinio Gratuito

Nel 2025 l’affidamento condiviso non cambia nelle sue regole sostanziali, tuttavia si rinnova radicalmente il modo in cui si gestiscono le controversie familiari. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 27 dicembre 2024, n. 216, attivo dal 10 gennaio 2025, vengono introdotte rilevanti novità procedurali che coinvolgono direttamente le separazioni, i progetti di affidamento e il contenzioso genitoriale.

Disconoscimento di Paternità: Requisiti e Procedura

Scopri tutto sul Disconoscimento di Paternità: procedura, requisiti e costi. Una guida chiara per orientarti legalmente.

Donazione Diretta vs Indiretta: Differenze Chiave​

Scopri le differenze tra donazione diretta e indiretta, le loro caratteristiche e implicazioni legali.​

Mantenimento della prole - assegni per figli minorenni e maggiorenni non autosufficienti

Approfondisci il diritto al mantenimento della prole in Italia: scopri la normativa, le modalità di assegnazione e le revisioni degli assegni per figli minorenni e maggiorenni non autosufficienti.

Unione civile e convivenza: diritti e differenze chiave

Scopri i diritti di unione civile e convivenza e le differenze con il matrimonio. Guida completa sulle tutele legali per coppie di fatto e unioni civili.

Calcolo assegno mantenimento figli 2025: Guida aggiornata

Scopri come calcolare l’assegno di mantenimento figli 2025 con le nuove tabelle e strumenti online. Guida pratica e normativa aggiornata.

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