Codice deontologico professione forense

Cosa è Avvocatoflash.it

AvvocatoFlash.it è una piattaforma web che mette in contatto persone che hanno bisogno di assistenza legale con avvocati pronti ad offrire la propria competenza ed esperienza. Tramite AvvocatoFlash.it l'avvocato potrà:

  • Creare un profilo personale e inserire informazioni e/o materiale riguardante la propria attività professionale;
  • Visualizzare le richieste di supporto legale pervenute dagli utenti su AvvocatoFlash.it;
  • Identificare le richieste inviate dagli utenti che corrispondono alla propria specializzazione ed acquistare il Pacchetto Crediti per visualizzare i contatti dell'utente;
  • Fornire un preventivo gratuito all'utente, ed eventualmente concordare tempi e modi di erogazione del servizio legale richiesto.

Cosa facciamo

Il servizio offerto da Avvocatoflash.it consiste nel mettere a disposizione uno spazio online nel quale utenti e avvocati e/o studi legali possano incontrarsi. In particolare, gli avvocati e/o studi legali possono utilizzare AvvocatoFlash.it come efficace strumento di visibilità e promozione online dei loro servizi su più ampia scala.

AvvocatoFlash.it è autonoma e indipendente dagli avvocati e/o studi legali che si avvalgono dei servizi offerti tramite AvvocatoFlash.it. L'utilizzo dei servizi da parte degli Avvocati non determina l'insorgere di alcun rapporto quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, collaborazione, agenzia, associazione intermediazione o lavoro subordinato tra Avvocatoflash.it e l'avvocato e/o studi legali.

AvvocatoFlash.it non stabilisce nessun tipo di rapporto di esclusiva con gli avvocati e/o studi legali.

La piattaforma offre la possibilità di incontro tra domanda e offerta di servizi legali, quindi tra utenti (non clienti, ma tutt'al più "potenziali clienti") e i professionisti di una determinata area di specializzazione legale.

Nuovo Codice Deontologico

Nel 2016 con l'introduzione del Nuovo Codice Deontologico sono stati abrogati i commi 9 e 10 dell’articolo 35 del Codice Deontologico che precedentemente riportavano:

  • "l'avvocato può utilizzare, a fini informativi, esclusivamente i siti web con domini propri, senza reindirizzamento, direttamente riconducibili a sé, allo studio legale associato o alla società di avvocati alla quale partecipi, previa comunicazione al Consiglio dell'Ordine di appartenenza della forma e del contenuto del sito";
  • "l'avvocato è responsabile del contenuto e della sicurezza del proprio sito, che non può contenere riferimenti commerciali o pubblicitari sia mediante l'indicazione diretta che mediante strumenti di collegamento interni o esterni al sito".

Attualmente, invece, dopo l'intervenuta modifica sono da considerare contrarie al codice Deontologico degli Avvocati l'acquisizione di clienti tramite l'intermediazione di agenzie o procacciatori o con modi non conformi a criteri di correttezza e decoro.

AvvocatoFlash.it non è un intermediatore tra cliente e avvocato ma rappresenta una vetrina per gli avvocati che puntano a farsi conoscere in rete. Consiste quindi in una mera pubblicità informativa improntata su principi di sobrietà. Non mette pertanto assolutamente a rischio, né compromette in alcun modo l'integrità e la dignità della professione, né degenera in pubblicità ingannevole, vietata dal Codice Deontologico.

Sentenza Amica Card

Rispetto alla liceità dell'utilizzo da parte degli Avvocati di piattaforme web come AvvocatoFlash deve farsi riferimento alla sentenza n. 1164/ 2016 del Consiglio di Stato: ad oggi unico precedente giurisprudenziale che ha affrontato il tema

La vicenda comincia quando l'AGCM, con la delibera n. 25154 del 22 ottobre 2014, ha sanzionatocon una multa di 912.536,40 € il CNF per aver dato vita ad "un'intesa restrittiva della concorrenza",emanando due delibere considerate anticoncorrenziali in aperta violazione dell'art.101 del Tfue.

In particolare si trattava della circolare 22-C/2006 in tema di obbligatorietà delle tariffe minime e il parere 48/2012 con cui il CNF vietava ai professionisti di procacciarsi i clienti facendosi pubblicità tramite la piattaforma commerciale digitale «Amica Card», offrendo contestualmente sconti sulle parcelle.

Il circuito «Amica Card» è una piattaforma a pagamento sia per gli avvocati che per i clienti, e per ilCNF il sistema degli sconti riservato solo agli utenti iscritti dava luogo a un sistema di procacciamento della clientela vietato dal codice deontologico.

Il Tar Lazio, chiamato a pronunciarsi sulla legittimità della delibera dell'AGCM (n. 25154/2014),con la sentenza n. 8778/2015, ha accolto solo parzialmente il ricorso del CNF, disponendo l'annullamento della delibera impugnata solo in riferimento alla circolare n. 22-C/2006 sulle tariffeminime ma confermando e riconoscendo la natura anticoncorrenziale del parere n. 48/2012 che definiva non deontologicamente corretto l'uso da parte degli avvocati delle piattaforme digitali commerciali per farsi pubblicità.

Entrambe le parti, l'AGCM e il CNF, hanno poi proposto ricorso al Consiglio di Stato, il quale conla sentenza n. 1164/ 2016 ha posto termine alla vicenda, ripristinando la multa di 912.536,40 euro inflitta dall'Antitrust al CNF per intesa restrittiva della concorrenza.

l Consiglio di Stato ha dunque preso posizione in merito alla legittimità di piattaforme digitali come il sistema «Amica Card».

Per il Consiglio di Stato l'accento va messo sull'art. 3, c 5 del decreto legge n. 138 del 2011 che impone agli ordini professionali di garantire che l'esercizio dell'attività "risponda senza eccezioniai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorionazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta, che garantisca l'effettiva possibilità di sceltadegli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti".

Il caso di «Amica Card», osserva il Consiglio di Stato, è quello di una modalità di pubblicità protetta proprio dalla disposizione del 2011.

Netta la conclusione dei giudici di Palazzo Spada per cui «in definitiva, si è in presenza di una nuova modalità di pubblicità dell'attività professionale che, per quanto si discosti, in alcune sue componenti, dai modelli tradizionali, presenta i caratteri di una attività lecita espressione dei principi di libera concorrenza».

È dunque evidente come l'utilizzo di piattaforme web quali AvvocatoFlash da parte di legali che vogliono aumentare il loro portafoglio clienti facendo pubblicità online alla loro attività professionale, sia lecito e permesso, con buona pace del CNF.

Tutti gli avvocati interessati ad avere maggiori informazioni sul servizio offerto possono scrivere al seguente indirizzo email: team@avvocatoflash.it


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