Come proteggere lo studio legale dalle truffe digitali

Scopri come proteggere lo studio legale da SIM Swapping, phishing e ransomware. Strategie, GDPR e casi reali per avvocati.

Perché gli studi legali sono un bersaglio delle truffe digitali?

Gli studi legali gestiscono quotidianamente dati sensibili e riservati, dai contratti alle informazioni finanziarie dei clienti. Questo li rende bersagli privilegiati per le truffe digitali, come il SIM Swapping, il phishing e gli attacchi ransomware.

Non si tratta solo di un rischio economico o reputazionale: la legge italiana ed europea (GDPR) impone precisi obblighi di sicurezza e di notifica delle violazioni.

In questa guida vediamo quali sono le minacce più comuni per uno studio legale, le strategie per proteggersi, cosa fare in caso di attacco e i principali casi reali e provvedimenti del Garante Privacy.

Le tre minacce informatiche più comuni per gli studi legali

SIM Swapping: come funziona e un caso reale

La clonazione della SIM di un avvocato o collaboratore per intercettare SMS e OTP (one time password) e violare conti correnti o account.

Caso reale Milano: nel 2019 un avvocato ha subito un furto via SIM Swapping, con un danno di oltre 200.000 €. Il Tribunale di Milano ha condannato banca e operatore telefonico per le carenze di sicurezza (Repubblica).

Phishing: come riconoscerlo e un caso reale

Email o SMS apparentemente legittimi, che inducono a inserire credenziali o cliccare su link malevoli.

Caso reale Roma: nel 2022 uno studio ha ricevuto una falsa email “dall’Ordine degli Avvocati” per aggiornare i dati: i criminali hanno rubato l’accesso alla PEC e truffato clienti. Responsabilità confermata in diverse sentenze a carico degli operatori telefonici

Ransomware: come agisce e un caso reale

Malware che cripta i file e chiede un riscatto per sbloccarli.

Caso reale Jones Day: nel 2021 il prestigioso studio legale internazionale Jones Day ha subito un attacco ransomware: 100 GB di dati dei clienti pubblicati sul dark web (Federprivacy).

Gli obblighi legali per gli studi legali e i provvedimenti del Garante Privacy

Secondo il GDPR (Reg. UE 2016/679), lo studio è titolare del trattamento dei dati e deve garantire la loro sicurezza (art. 32), notificare le violazioni entro 72 ore (art. 33) e informare i clienti in caso di rischio elevato (art. 34).

Il Garante Privacy ha già sanzionato studi legali per carenze nella sicurezza:

Provvedimento del 10 dicembre 2020 — ammonimento a uno studio per non aver cifrato i dati trafugati durante un ransomware (Doc. web 9517253)

Provvedimento del 28 aprile 2022 — sanzione per mancata notifica entro 72 ore di un data breach causato da phishing (Doc. web 9782971)

Quali reati informatici minacciano gli studi legali?

  • In Italia, i reati informatici sono disciplinati dal Codice Penale:

  • Art. 615 ter: accesso abusivo a sistemi informatici

  • Art. 635 bis e seguenti: danneggiamento di sistemi informatici

  • Art. 640 ter: frode informatica

Le 6 strategie per proteggere uno studio legale dalle truffe digitali

Abilitare l’autenticazione a due fattori (2FA)

Attivabile su PEC, email, conti bancari e gestionali.

Tip: preferisci app di autenticazione (es. Google Authenticator) agli SMS, vulnerabili a SIM Swapping.

Utilizzare un password manager

Strumenti come Bitwarden o KeePass aiutano a creare password robuste e uniche.

Effettuare backup sicuri e periodici

Backup regolari su supporti cifrati e offline.

Formare lo staff sulla sicurezza informatica

Sessioni dedicate a riconoscere phishing, SIM Swapping e ransomware.

Mantenere aggiornati software e antivirus

Installa sempre gli aggiornamenti e usa antivirus affidabili.

Monitorare accessi e attività sospette

Strumenti per rilevare comportamenti anomali sui sistemi.

Se vuoi approfondire come sfruttare le tecnologie digitali per modernizzare e rendere più sicuro ed efficiente il tuo studio, leggi anche la nostra guida su come digitalizzare gli studi legali con successo e consulta anche il nostro glossario Legal Tech per familiarizzare con i principali termini e concetti.

Cosa fare in caso di attacco informatico allo studio legale?

  • Disconnetti subito i dispositivi dalla rete

  • Contatta un esperto di cybersecurity

  • Notifica il Garante Privacy entro 72 ore

  • Avvisa i clienti coinvolti se i loro dati sono stati compromessi

Conclusione: sicurezza digitale e GDPR per avvocati

Investire nella sicurezza informatica è un obbligo legale e deontologico. Proteggere lo studio con misure tecniche, organizzative e formative è fondamentale per tutelare clienti, reputazione e continuità operativa.

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Domande frequenti (FAQ) sulla sicurezza digitale per studi legali

Come riconoscere un tentativo di SIM Swapping?

Perdita improvvisa del segnale, SMS sospetti dall’operatore, notifiche di login inusuali.

Il ransomware è sempre recuperabile senza pagare?

Non sempre: senza backup aggiornati spesso pagare risulta l’unica opzione.

Quali strumenti gratuiti usare?

Bitwarden/KeePass per le password, Microsoft Defender come antivirus, Google Authenticator/Authy per la 2FA.

Che succede se non notifico un data breach entro 72 ore?

Il Garante può comminare sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo, oltre a danni reputazionali.

Posso delegare la sicurezza informatica a un consulente esterno?

Sì, ma lo studio resta comunque responsabile come titolare del trattamento e deve vigilare sull’operato del consulente.

Cosa fare se un cliente subisce danni da un attacco subito dallo studio?

Occorre comunicare subito al cliente la violazione, offrire supporto e valutare eventuali responsabilità civili per danni subiti.


 

Avvocato Guglielmo Del Giudice

Guglielmo Del Giudice