La rivolta delle mamme a Venezia: “Restituite la ludoteca ai bambini”
A Venezia, nel sestiere di Castello, una comunità intera sta vivendo un paradosso amaro: dopo anni di attesa, lavori e speranze, la storica ludoteca La Luna nel Pozzo ha finalmente riaperto. Ma non per i bambini.
Quando l’arte prende il posto dell’infanzia. E il diritto a crescere viene messo da parte.
A Venezia, nel sestiere di Castello, una comunità intera sta vivendo un paradosso amaro: dopo anni di attesa, lavori e speranze, la storica ludoteca La Luna nel Pozzo ha finalmente riaperto. Ma non per i bambini.
Lo spazio che per anni aveva accolto giochi, risate, laboratori educativi e famiglie in cerca di supporto, oggi è diventato un luogo inaccessibile ai suoi veri destinatari. La struttura è stata assegnata fino al 2028 al Vaticano, che la utilizzerà come sede del Padiglione della Santa Sede per la Mostra Internazionale della Biennale.
Una decisione presa senza alcuna consultazione con le famiglie del quartiere. Nessun incontro, nessuna comunicazione, nessuna alternativa. Solo una porta chiusa.
E quel che resta, per chi abita lì, è un vuoto tangibile: niente spazi pubblici per i bambini, nessun centro estivo, nessun presidio educativo dove portare i figli a socializzare, imparare, giocare. In una città sempre più svuotata di residenti, dove i servizi si riducono e la vita quotidiana delle famiglie si fa ogni giorno più difficile, la chiusura definitiva della ludoteca è stata un colpo durissimo.
L’amministrazione comunale ha giustificato la scelta con un presunto calo delle iscrizioni dopo la pandemia. Ma la realtà è un’altra: i diritti dei bambini e delle famiglie sono stati ignorati, sacrificati in nome di una logica che premia eventi temporanei e presenze istituzionali, invece di investire sul benessere della cittadinanza.
Le famiglie non sono rimaste a guardare. È partita una petizione popolare per chiedere che la ludoteca venga restituita alla comunità o, almeno, che si trovi un nuovo spazio dedicato all’infanzia. Le firme crescono ogni giorno. Ma serve di più. Serve ascolto. E serve tutela.
Non è solo un edificio. È un diritto negato.
Un problema più grande
Questa vicenda non è un episodio isolato. È il sintomo di un problema molto più grande: nelle nostre città, i diritti dei più piccoli – e di chi se ne prende cura – vengono troppo spesso messi in secondo piano.
Quando spazi come una ludoteca vengono chiusi o trasformati senza dialogo con i cittadini, non perdiamo solo un servizio, ma una parte fondamentale della nostra coesione sociale.
Lasciamo soli i genitori. Abbandoniamo i bambini. Dimentichiamo che crescere in un ambiente sano e stimolante è un diritto, non un lusso.
Hai vissuto una situazione simile?
Se anche tu hai visto scomparire spazi pubblici, se ti sei sentito ignorato dalle istituzioni, se cerchi un modo per far valere i tuoi diritti o quelli del tuo quartiere, non restare in silenzio.
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Ti metteremo in contatto con un avvocato pronto ad ascoltarti e aiutarti. Perché la giustizia comincia quando qualcuno decide di non arrendersi.

Guglielmo Del Giudice
Avvocato specializzato in diritto delle nuove tecnologie e data protection. Mi occupo delle nuove problematiche poste da internet e dal commercio elettronico, assistendo nell’adattamento e sfruttamento delle nuove tecnologie società t ...